Raul Gabriel – Il segno il corpo il sacro

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DIOCESANO
Via Gasparo Da Salò 13, Brescia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica: ore 10-12, 15-18
chiuso il mercoledì

Vernissage
25/09/2014

ore 18

Biglietti

intero € 5,00 ridotto € 3,00 dai 6 ai 14 anni, studenti, gruppi (min. 10 persone, max 25 persone) ridotto € 2,00 oltre i 60 anni gratuito fino a 6 anni, accompagnatori di disabili, religiosi, guide turistiche (operatori APT e IAT) e soci mecenate

Artisti
Raul Gabriel
Curatori
Paolo Bolpagni
Generi
arte contemporanea, personale

Il progetto nasce specificamente per le sale del Museo Diocesano di Brescia, ma vede la collaborazione anche della Collezione Paolo VI di Concesio, che ospiterà nel proprio spazio espositivo, per tutta la durata della mostra, un’opera di Raul Gabriel, il dittico “Weight of light” (2014, resine, bitume e acrilico su polistirene, 200 x 100 x 1 cm), pensato come omaggio alla figura di Papa Montini in occasione della sua beatificazione.

Comunicato stampa

Dopo la presentazione, durante la scorsa Quaresima e il tempo di Pasqua, dell’inedita “Via Crucis” di Raul Gabriel nella cinquecentesca chiesa di San Giuseppe a Brescia, l’artista italo-argentino torna con una mostra personale, “il segno il corpo il sacro”, che segna un ideale completamento di quel percorso di dialogo fra spiritualità, fede e linguaggi del contemporaneo.
Il progetto nasce specificamente per le sale del Museo Diocesano di Brescia, ma vede la collaborazione anche della Collezione Paolo VI di Concesio, che ospiterà nel proprio spazio espositivo, per tutta la durata della mostra, un’opera di Raul Gabriel, il dittico “Weight of light” (2014, resine, bitume e acrilico su polistirene, 200 x 100 x 1 cm), pensato come omaggio alla figura di Papa Montini in occasione della sua beatificazione.

Questi nuovi dipinti di Raul Gabriel utilizzano come insolito e originale supporto il polistirolo, su cui l’artista interviene con segni e tracce lasciate dal colore (perlopiù nero) e dalle resine. Ne scaturisce un vero e proprio viaggio nell’interiorità, duro ed essenziale, che suscita domande e testimonia un rovello spirituale, una ricerca di senso e verità. È la sfida della modernità: comunicare un messaggio sempre valido con forme e modalità pienamente calate nel presente.
Il linguaggio impiegato è in equilibrio costante tra figurazione e non-figurazione, fra segno e materia, e ambisce alla paradossale manifestazione di una presenza che all’apparenza si nega, ma in realtà, mentre sembra negarsi, si rivela.
La corporeità vivente dell’incarnazione, la rivelazione dell’incontro, della forza che cambia e trasforma: questo il nucleo del messaggio che l’artista intende condensare nelle sue opere.

Come afferma Raul Gabriel, «il corpo è imprendibile, sempre in processo; non è semplice trovare il modo di trasmettere l’idea di corporeità vitale, renderla incontrabile. Non credo vi sia una formula stilistica. A differenza che in altre epoche, sappiamo che la corporeità non coincide necessariamente con la figura o la non-figura. Il punto è comunicare una forza interna che palpita, inserire nel dipinto un fremito: e questa è un’operazione che non dipende dalla rassomiglianza delle linee, dei segni e delle materie con un elemento riconoscibile, bensì dalla capacità di trasferire la vibrazione vitale nel gesto e nella forma».

La mostra è curata da Paolo Bolpagni, che così commenta il lavoro artistico di Raul Gabriel: «costanti in lui sono l’interrogativo sul senso del ‘fare’ e l’aspirazione a ‘dire’, ad affermare una visione, un contenuto, meditando sul significato di sé e di ciò che si crea. Una produzione, la sua, che rivela un’operatività magmatica, di chi vuole sporcarsi le mani, e non si vergogna di commuoversi, di arrabbiarsi, d’infervorarsi. La scelta, come supporto per la materia cromatica, del polistirolo, nudo e duro nella sua artificiale verità scabra, è conseguente a tale impostazione di fondo, e concorre a perseguire quella “mistica della corporeità” e quel “rimando all’oltre” che costituiscono i tratti caratterizzanti della ricerca di Raul Gabriel».

Raul Gabriel è nato in un sobborgo di Buenos Aires nel 1966. Arriva in Italia molto giovane. Dopo un periodo dedicato alla sperimentazione in musica, e un lungo viaggio a Santa Fé di Bogotà, alla fine del 1998 le arti visive diventano il fulcro della sua ricerca, e lo portano prima a Milano, quindi a Londra, dove in pochi anni realizza molte mostre in gallerie private e spazi pubblici, delineando un percorso che, avendo come nucleo centrale i temi del corpo, della spiritualità, dell’identità biologica della realtà e dei suoi processi di mutazione, si declina in varie e differenti strutture estetiche e forme artistiche, dalla pittura al video, dall’installazione all’architettura.