Raffaello Galiotto – Axis mundi

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO LAPIDARIO MAFFEIANO
Piazza Bra’ 28, Verona, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
22/09/2025

ore 16 su invito

Artisti
Raffaello Galiotto
Curatori
Alfonso Cariolato
Generi
arte contemporanea, personale

Pensiero artistico e ingegno tecnico nelle 13 opere scultoree in marmo realizzate da Raffaello Galiotto in mostra al Museo Lapidario Maffeiano di Verona.

Comunicato stampa

Pensiero artistico e ingegno tecnico nelle 13 opere scultoree in marmo realizzate da Raffaello Galiotto in mostra al Museo Lapidario Maffeiano di Verona dal 23 settembre al 12 ottobre 2025. Curata da Alfonso Cariolato, la mostra personale Axis mundi è realizzata nell’ambito del programma di eventi collaterali di ArtVerona, in collaborazione con Marmomac.

Dopo Artefacta Lapis, la suggestiva mostra allestita nell’autunno del 2024 nell’Ex Chiesa di San Pietro in Monastero nel cuore di Verona, l’opera scultorea di Raffaello Galiotto ritorna protagonista nella città scaligera dal 23 settembre 2025 con un nuovo progetto espositivo personale, Axis mundi, ospitato nel prestigioso Museo Lapidario Maffeiano e realizzato in parallelo alla 20a edizione di ArtVerona, fiera d’arte moderna e contemporanea nel portafoglio di Veronafiere.

Curato ancora una volta dal filosofo dell’arte Alfonso Cariolato, Axis mundi convertirà la simmetria del cortile del Museo, uno dei più antichi musei pubblici d’Europa, in un palcoscenico naturale a cielo aperto, dove le tredici opere di Galiotto — designer-artista che ha fatto dell’intricato rapporto tra arte e tecnologia il fulcro della propria personalissima indagine creativa — diventeranno elementi di un’inedita corrispondenza tra passato e contemporaneità, tra oggetti epigrafici e sculture dalle superfici seriche.

Ordinatamente distribuite nei quattro spazi erbosi divisi dal camminamento in pietra a forma di croce che connette le diverse aree esterne del lapidario, le opere di Galiotto sembrano create per attenuare il rigore dell’architettura inserendosi, come scrive Cariolato, “in questo piano assiale rimarcandolo, in prima battuta, ma anche svigorendolo a tratti o complicandolo per permettere all’immaginazione del fruitore di avventurarsi in nuovi equilibri e corrispondenze.”

Nuovi percorsi di fruizione dunque per osservare da una diversa angolatura la leggerezza della pietra modellata da Galiotto, le inaspettate trasparenze, le increspature della materia, i solidi equilibri che ne determinano l’estetica e il carattere.

Come corpi biomorfi risaliti in superficie dagli abissi, Proto (I, II, III), Axialis (I, II), Symmetric (II, III), Opuntia, Cynara, Virgo, Transizione VII, Pristis e Calice — questi i nomi delle sculture — mostrano “quanto sottile può essere l’epidermide della pietra” o ancora quanto “magmatica” può essere la perfezione astratta del cerchio scavato in essa.

Definizioni e parole scelte che il curatore abbina alle opere di Galiotto per trasferire l’impressionante — perché di stupore e meraviglia si tratta — capacità di progettare la tecnologia per modellare la materia. Quella messa a punto da Galiotto, infatti, è una pratica complessa che forgia gli strumenti chiamati a modellare la pietra naturale. Forzandola, levigandola, incidendola a tal punto da ottenere spessori talmente sottili da influenzare la percezione della luce e del colore, innervando di vita la pietra naturale.

Arte e materia, dunque, natura e tecnologia, pensiero antico e strumenti della contemporaneità ritornano in mostra a Verona in aperto dialogo con due eventi di spicco del panorama culturale e progettuale italiano: ArtVerona e Marmomac. Inserita nel programma di eventi collaterali della prima e realizzata in collaborazione con la seconda, Axis mundi così nelle parole di Federico Bricolo, Presidente Veronafiere:

“Con Axis mundi, ospitata nel Museo Lapidario Maffeiano con la collaborazione del Comune di Verona, Marmomac rinnova il proprio impegno nel promuovere il sapere legato alla pietra naturale oltre i padiglioni di Veronafiere. L’iniziativa, in partnership con ArtVerona, porta così la dimensione culturale della manifestazione leader del settore tecno-lapideo nel cuore della città, trasformandola in un palcoscenico dove industria, arte e comunità si incontrano.
Verona con Marmomac è da sempre capitale della pietra: le cave e le attività di lavorazione attive fin dall’epoca romana hanno plasmato l’identità della città, trovando nel Lapidario una testimonianza unica di memoria e conoscenza. Una vocazione che ancora oggi continua a generare valore. La mostra Axis mundi di Raffaello Galiotto, grazie alla sinergia tra Marmomac e ArtVerona, amplia ulteriormente il proprio raggio d’azione aprendosi al dialogo con il sistema dell’arte moderna e contemporanea. Veronafiere riafferma così la propria missione: rafforzare il legame tra fiera e territorio, promuovere l’incontro tra cultura e impresa, e proiettare Verona nel futuro anche grazie alla pietra naturale: materia senza tempo, custode di identità e fonte di continua innovazione.”

Così nelle parole di Marta Ugolini, Assessora alla Cultura, Turismo e ai Rapporti con l’Unesco del Comune di Verona:

“Siamo orgogliosi di poter ospitare l’installazione delle sculture di Raffaello Galiotto nel cortile del Museo Lapidario Maffeiano, in concomitanza con gli importanti eventi di Marmomac e ArtVerona. Questa iniziativa, frutto di una stretta collaborazione tra Veronafiere e il Comune di Verona, Direzione Musei Civici, rappresenta un significativo progetto di arte pubblica. L’obiettivo è quello di creare un ponte tra l’arte, la città e i visitatori, offrendo un’esperienza culturale aperta e accessibile in uno dei luoghi storici più emblematici di Verona.

Il Museo Lapidario Maffeiano, fondato nel Settecento da Scipione Maffei, è una delle più antiche istituzioni museali d’Europa e custodisce un patrimonio inestimabile di reperti greci, etruschi, paleoveneti, romani e arabi. Questa operazione non è solo un’esposizione, ma un autentico dialogo tra la creatività contemporanea e la nostra ricca tradizione culturale, valorizzando il legame tra l’arte e il territorio."