Proibitissimo!

Informazioni Evento

Luogo
PAV - PARCO D'ARTE VIVENTE
Via Giordano Bruno 31, Torino, Italia
Date
Dal al

Venerdì 15 - 18 | Sabato e domenica 12 - 19

Vernissage
23/03/2018

ore 18

Biglietti

4 euro. Ridotto: 3 euro. Gratuito: Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni, over 65, persone con disabilità

Patrocini

progetto inedito di Irene Dionisio , a cura di Viola Invernizzi , realizzato grazie all’affiancamento del Centre d’Art Contemporain de Genève e di Hangar Creatività , il bando per sostenere i giovani talenti artistici promosso dall’ Assessorato alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte e coordinato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo .

Artisti
Irene Dionisio
Curatori
Viola Invernizzi
Generi
cinema
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La mostra nasce da una ricerca che ha portato all’ analisi di oltre settanta film censurati , secondo quattro tematiche principali oggetto di censura: violenza, religione, politica, sessualità.

Comunicato stampa

il PAV Parco Arte Vivente di Torino (Via Giordano Bruno 31) inaugura PROIBITISSIMO! , progetto inedito di Irene Dionisio , a cura di Viola Invernizzi , realizzato grazie all’affiancamento del Centre d’Art Contemporain de Genève e di Hangar Creatività , il bando per sostenere i giovani talenti artistici promosso dall’ Assessorato alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte e coordinato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo .

La mostra nasce da una ricerca che ha portato all’ analisi di oltre settanta film censurati , secondo quattro tematiche principali oggetto di censura: violenza, religione, politica, sessualità.

Il progetto vede la collaborazione dell’ Associazione Museo Nazionale del Cinema , Associazione Wild Strawberries , Dugong Film e Film Commission Torino Piemonte .
Il catalogo è edito da Prinp Editore.

In Italia risale al 1913 la prima legge che introduce l’intervento censorio sulle proiezioni. Oltre alla censura totale, dagli anni trenta fino agli anni novanta è stata in voga un'altra forma di censura, quella dei tagli mirati, che prevedeva l’eliminazione delle parti di pellicola che non si voleva venissero mostrate, permettendo tuttavia di mandare in visione il film mutilato. Di questi spezzoni “proibitissimi” si conserva memoria negli archivi cinematografici italiani. Il gruppo di lavoro diretto da Irene Dionisio ne ha recuperato una serie e li ha rimessi in scena attraverso un lavoro di stilizzazione di costumi e scenografie, in ordine cronologico dal 1951 al 1998.

Focus dell’esposizione è la videoinstallazione Proibitissimo!, studio da cui nasce il film "Il mio unico crimine è vedere chiaro nella notte" di Irene Dionisio, che verrà presentato in anteprima internazionale al Centre d'Art Contemporain di Ginevra, nel contesto della Biennale delle immagini in movimento, come unico progetto artistico italiano.

In mostra sono presenti anche diversi materiali: foto, estratti dei copioni, elementi della scenografia, documenti d’archivio, parti del diario di lavorazione e dello storyboard, foto di scena. Ad arricchire l'esposizione anche alcuni documenti sul tema della censura messi a disposizione dal Museo Nazionale del Cinema.

Proibitissimo! propone un percorso interattivo con lo spettatore, al quale sarà richiesta come restituzione l’esperienza soggettiva sulla censura.

In programma il 6 aprile anche un workshop, condotto da regista e curatrice del progetto, che con la tecnica teatrale dello psicodramma guiderà alcuni dei partecipanti nel "re-enacting”, rimettendo in scena (come per il film stesso in mostra) ciò che involontariamente è stato censurato nella propria vita emotiva e serbato nell’inconscio. Il processo si concentrerà su quattro macro-temi: violenza, politica, religione e sessualità, al centro del percorso di mostra (p er partecipare al Workshop_54/Proibitissimo, dal profondo è necessaria la prenotazione, fino a esaurimento posti: 011 3182235 - [email protected]).

Irene Dionisio,
regista e artista visiva torinese classe1986. Laureata in Filosofia della Storia, si è formata artisticamente con il collettivo curatoriale d'arte pubblica a.titolo , il documentarista Daniele Segre e la regista Alina Marazzi. Attenta a tematiche politiche quali l'integrazione e le questioni di genere, la sua produzione artistica include video-installazioni e documentari che hanno ricevuto numerosi premi nazionali ed internazionali. I suoi video sono stati esposti al Pac di Milano, al Museo Berardo di Lisbona e al MamBo di Bologna. Le ultime cose (Tempesta) è il suo primo lungometraggio di finzione, presentato in anteprima mondiale durante la Settimana della Critica di Venezia e distribuito dall'Istituto Luce Cinecittà nell'autunno 2016. Il film ha partecipato a numerosi festival internazionali tra cui Mosca e New York. È stato nominato ai David di Donatello 2017, al Globo d’Oro 2017 come miglior opera prima e ha vinto un Nastro D'argento Speciale alla sceneggiatura nel 2017 .