Progettare Paesaggio
Verrà presentato il volume “Progettare Paesaggio, Landscape as Infrastructure”, risultato della Convenzione sottoscritta il 17 agosto 2010, tra l’Harvard University Graduate School of Design, il più antico ateneo degli Stati Uniti – e la Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee (DGPBAAC) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Comunicato stampa
Venerdì 2 dicembre alle ore 11.00 a Roma, presso il Complesso Monumentale di San Michele a Ripa, verrà presentato il volume “Progettare Paesaggio, Landscape as Infrastructure”, risultato della Convenzione sottoscritta il 17 agosto 2010, tra l’Harvard University Graduate School of Design, il più antico ateneo degli Stati Uniti - e la Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l'Architettura e l'Arte Contemporanee (DGPBAAC) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
La Convenzione, primo esempio di scambio culturale dedicato al paesaggio tra il Ministero per i beni e le attività culturali e il mondo accademico degli Stati Uniti, è stata stipulata ed attuata nell’ambito delle competenze della Direzione Generale in materia di formazione e promozione della conoscenza del paesaggio italiano in Italia e all’estero.
L’iniziativa ha costituito una preziosa opportunità di arricchimento tanto per gli studenti della Harvard Graduate School of Design coordinati dalla prof.ssa arch. Paola Cannavò, quanto per i funzionari del Servizio “Tutela e qualità del paesaggio” della Direzione Generale, ai quali è affidato l’oneroso compito di valutare progetti di grande rilevanza e di trovare le migliori soluzioni per il loro inserimento nel contesto paesaggistico. Proprio per tale motivo, la scelta non è caduta casualmente sul prestigioso Dipartimento statunitense: Charles Waldheim – attuale Direttore del Dipartimento di Architettura del Paesaggio della Harvard Graduate School of Design - ha coniato nel 1996 il termine “Landscape urbanism”, in riferimento ad un processo di progettazione che collocasse il paesaggio in posizione centrale e preminente.
Lo studio è basato sulla volontà/opportunità/necessità di promuovere e concretizzare iniziative di collaborazione tra l’amministrazione attiva ed il mondo universitario per la tutela e qualità del paesaggio, in piena coerenza con le disposizioni contenute nel Codice dei beni culturali e del paesaggio che ha dato risalto a forme pattizie quali protocolli ed accordi con il mondo universitario e le realtà sociali per costruire una efficace valorizzazione del patrimonio culturale del quale il paesaggio è parte integrante.
L’area indagata è stata quella interessata dalla realizzazione del Porto di Fiumicino, scelta emblematica per la complessità del progetto e per le specifiche caratteristiche del luogo. Sulla base delle conoscenze acquisite gli studenti hanno elaborato diverse soluzioni progettuali per la via d’accesso a Roma sull’acqua, nell’ottica di contemperare l’efficienza della struttura con la salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici che caratterizzano l’area.
Intervengono alla presentazione:
Walter Bordini, Università La Sapienza di Roma
Lucio Carbonara, Università La Sapienza di Roma
Andrea Filpa, Università Roma Tre di Roma
Franco Karrer, Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
Massimo Radiciotti, Direttore ANSAS - Lazio – Marche - Sardegna
Antonia P. Recchia, Direttore Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee
Daniela Sandroni, Direttore del Servizio tutela e qualità del paesaggio – DG PABAAAC
Interviene Paolo Conti, giornalista del Corriere della Sera
“In questo lavoro - sottolinea Antonia P. Recchia, si confrontano: da un lato le stimolanti proposte progettuali redatte dal gruppo di studenti della Harvard Graduate School of Design guidati dalla docente Paola Cannavò; dall’altro l’analisi del territorio portuense ed ostiense e delle possibili future trasformazioni del contesto paesaggistico determinate dai progetti infrastrutturali, in fase di realizzazione o di valutazione, con ipotesi di linee guida per la riqualificazione e la valorizzazione di questa area, svolte e coordinate dagli architetti della Direzione Generale Stefania Cancellieri e Piero Aebischer. La chiave interpretativa e dialettica è il rapporto tra il piano e il progetto”.
“Questa pubblicazione e la ricerca progettuale qui documentata – afferma il Prof. Arch. Charles Waldheim - , propongono una opportuna testimonianza delle sfide contemporanee della forma urbana, del processo ecologico e dello sviluppo economico affrontato dalla capitale italiana. Evidenziando gli impulsi complessi e contraddittori di tipo ecologico ed economico di un paesaggio portuale attivo, Cannavò propone un nuovo ruolo chiave per l’architettura del paesaggio come strumento urbanistico. Così facendo, promuove una posizione italiana all’interno del dibattito contemporaneo sul Landscape Urbanism e l’Ecological Urbanism fornendo al contempo una prospettiva futura per l’urbanistica, anche nell’area di Fiumicino”.