Private Florence

Informazioni Evento

Luogo
CUCULIA - LIBRERIA CON CUCINA
Via Dei Serragli 1r e 3r, Firenze, Italia
Date
Dal al
Vernissage
13/04/2013

ore 18

Generi
fotografia, collettiva
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Il progetto ha sviluppato visivamente il concetto di “geografia privata”: una “geografia umana”, che nasce dalle pratiche esistenziali, dagli attraversamenti quotidiani degli spazi urbani, dalla relazione vissuta coi luoghi e dalla capacità ri-strutturante dello sguardo.

Comunicato stampa

PRIVATE FLORENCE Geografie personali
Mostra Fotografica a cura di Deaphoto Staff
Si inaugura Sabato 13 Aprile alle ore 18 presso CUCULIA. Libreria Ristorante la mostra PRIVATE FLORENCE. Geografie personali. Il progetto ha sviluppato visivamente il concetto di “geografia privata”: una “geografia umana”, che nasce dalle pratiche esistenziali, dagli attraversamenti quotidiani degli spazi urbani, dalla relazione vissuta coi luoghi e dalla capacità ri-strutturante dello sguardo. A ciascuno dei fotografi impegnati nel Progetto è stato assegnato il compito di fotografare luoghi pubblici della città di Firenze che per qualsiasi motivo siano stati per loro importanti, da un punto di vista emotivo, affettivo, sentimentale. Si costruisce in questo modo un percorso visivo di una Firenze raccontata attraverso lo sguardo soggettivo di chi l’ha realmente vissuta; descritta partendo da differenti vicende private; filtrata dall’onda emotiva della memoria intima e della percezione personale. Ad ogni fotografo è stata lasciata piena libertà operativa sia nella realizzazione degli scatti che nelle procedure di montaggio e allestimento delle opere. Le immagini sono accompagnate da testi di presentazione che descrivono le storie private che rendono speciali i luoghi fotografati.

Sandro Bini, Giovanni De Leo, Martin Rance, Simone Cecchi,
Michelangelo Chiaramida, Lorenzo Rugiati, Silvia Berretta

13 Aprile – 9 Maggio 2013
CUCULIA. Libreria Ristorante
Via dei Serragli, 3 r 50125 - Firenze
[email protected] – www.cuculia.it

Inaugurazione: Sabato 13 Aprile ore 18. Ingresso libero.
A seguire possibilità di aperitivo e /o cena
Info> www.deaphoto.it

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ASSOCIAZIONE CULTURALE DEAPHOTO / Didattica e progettazione fotografica
Via delle Mimose 7 - 50142 Firenze - Tel fax 0550517721 - Cell. 3388572459
www.deaphoto.it - [email protected]

PRIVATE FLORENCE Geografie personali

Presentazione Critica di Sara Severini
Per comprendere l'importanza di un luogo è determinante interrogarsi sul potere evocativo e sulla carica simbolica che esercita. Lo spazio caro (o, al contrario, ostile) apre immagini nella memoria del proprio vissuto, rivitalizzando emozioni, sensazioni, in relazione a se stessi e ad altre persone importanti. Il paesaggio stesso si carica di affettività, e spesso non è sentito più solo come scenario pubblico, ma diventa spettatore e compagno dei propri vissuti privati, attraverso un inconsapevole processo di personificazione. L'individuo sente così di provare sentimenti nei confronti di un luogo, sente di appartenere ad esso, lo sente parte di sé. Martin Rance (Going home at night) nel suo lavoro rievoca il momento del ritorno a casa dopo una serata passata fuori, fa così emergere il valore etimologico di casa, come luogo-rifugio, spazio abitativo che rivela il proprio senso di intima accoglienza. Giovanni De Leo (Da quando sono al mondo) ci propone spazi del centro storico di Firenze, e li fa propri spogliandoli dal passaggio dei turisti e della gente, servendosi della figura umana solo per dispiegare una poetica esistenziale che tocca i temi dell'attesa, delle speranze, della consapevolezza e della maturazione. Lorenzo Rugiati (Redreaming my love story)ci accompagna, invece, nei luoghi personali in cui ha avuto inizio una fase importante della sua vita, realizzando visivamente, nella dimensione del doppio, l'esperienza straniante data da una profonda immersione nel ricordo amoroso. Nelle immagini di Michelangelo Chiaramida (Una questione privata) i paesaggi privati sono contestualizzati in momenti diversi della giornata e sono legati a tempi diversi della propria storia personale. Ogni scatto possiede una particolare atmosfera, a partire dalla quale è permesso immaginare. Sandro Bini (Childhood Places) sceglie i luoghi della propria infanzia, in particolare gli spazi del gioco, in cui si compiono le prime esperienze di distacco e l'inizio della costruzione di un’identità al di fuori delle istituzioni familiari e sociali. Le immagini sono caratterizzate da un'atmosfera surreale, attraverso la quale lo sguardo contemplativo dell'autore tenta di riavvicinarsi a quello esplorativo del bambino che è stato. La ricerca fotografica della geografia personale porta Silvia Berretta (Il mio cuore in città) ad approfondire una consapevolezza sul valore dei vissuti condivisi con persone care, a individuare percorsi della propria crescita affettiva e psicologica, utilizzando un linguaggio visivo semplice ed efficace. Simone Cecchi (Oltre), infine, attraverso uno sguardo cauto e amorevolmente rispettoso, rappresenta e celebra un luogo, il cui elevato potere simbolico rimanda alla presenza-assenza di una persona cara, e permette di affondare in ricordi che ravvivano le sensazioni di lei: la dimensione che più gli manca.

Sara Severini
[email protected]

PRIVATE FLORENCE Geografie personali

TESTI DI PRESENTAZIONE DEGLI AUTORI

GIOVANNI DE LEO > DA QUANDO SONO AL MONDO
E' difficile considerare privata Firenze, città d'arte, meta di milioni di turisti, ricca di fascino e contrasti, in costante mutamento. Ma se lasciamo che lo sguardo si muova sull'onda dei ricordi ecco che c'e' un bambino che la domenica prende una bibita con la famiglia a un tavolino del Caffè Gilli, una torma di ragazzini che, usciti da scuola, appoggiano le cartelle a terra e si rincorrono per Piazza Repubblica, un adolescente in attesa di amori non corrisposti, un uomo che si reca a lavorare attraversando il centro, treni che partono carichi di speranze, treni che tornano malinconicamente. Una chiesa e il panorama sulla galleria degli Uffizzi, che ogni mattina saluta la mia giornata e ogni sera veglia sul mio sonno da quando sono al mondo.

LORENZO RUGIATI > REDREAMING MY LOVE STORY
Ritrovarmi nei luoghi in cui tutto è cominciato, sedersi e rivivere quei momenti; sognarli di nuovo e sentire che non sono solo, neanche in quel momento, come se potessi condividere la mia mente con tutto il mondo. La sento, davanti a me, intorno a me, lei è lì e ci sono anch’io nel riflesso dei miei pensieri, mi osservo, sorrido, finalmente un po’ di pace. Chiudo gli occhi, vedo noi: “Piacere, Lorenzo. Ti stavo aspettando da una vita”.

MARTIN RANCE > GOING HOME AT NIGHT
16 anni, 6 case, 6000 serate... tornando a casa di notte, tornando alle case di notte. Un percorso fotografico nelle strade in cui ho vissuto, nei loro scorci notturni, recuperando la mia Firenze privata.

MICHELANGELO CHIARAMIDA > UNA QUESTIONE PRIVATA
Ricordi emozionati di luoghi, eventi, persone. Immagini della mia vita pubblica che si intersecano con il mio essere privato. Questi luoghi hanno segnato e segnano ancora oggi la mia vita, le mie idee, le mie scelte e le mie più personali visioni … sono parte di me: “una questione privata”.

SANDRO BINI > CHILDHOOD PLACES
Le fotografie mostrano Via dell’Olivuzzo e il Parco di Villa Strozzi che sono stati i principali scenari della mia infanzia nel Quartiere popolare di Monticelli, che dopo diversi anni di lontananza è tornato ad essere nuovamente, da qualche anno, il mio Quartiere. Forse anche per questo “ritorno”ho deciso di fotografare “la via di casa” e il parco dei giochi e delle mie prime avventure come mia geografia personale, e forse proprio per questo ho deciso di utilizzare una fotocamera giocattolo di oggi (una Diana) che con la sua visione onirica potesse tentare di colmare una incolmabile distanza. La mia “Firenze Privata” non si esaurisce certo con questi luoghi, ma è da qui ho iniziato a fissare bandierine rosse sulla sua mappa …. e mi è sembrato quindi giusto da qui cominciare

SILVIA BERRETTA > IL MIO CUORE IN CITTA’
C’è sempre qualcosa che ci lega al nostro ambiente, c’è un filo conduttore che unisce ogni scelta, ogni azione.Ripercorrendo le strade della mia città, e le strade della mia vita attraverso il mio sguardo, i miei desideri, i miei sogni, i miei attaccamenti, tutto pende forma. Ecco il retro della banca dove aspettavo mio padre all’uscita dal lavoro per passare un po’ di tempo con lui, per camminare tenendo la mia mano dentro la sua e sentirmi felice. Sentire il legame, la sua protezione, godere delle sue attenzioni così come di quelle di mia madre, quando mi faceva saltare la scuola per stare con me e andare insieme a fare il nostro “shopping” al mercato delle cascine. Uno shopping da ristrettezze economiche ma non importava, era una bellissima occasione per stare insieme e quella era la forza, in quei momenti riuscivo a vedere qualcosa di bello anche nei “cenci” venduti sui banchi del mercato.Lo stadio, luogo dove assaporavo l’unione, dove percepivo l’energia sviluppata da tanti cuori uniti nello stesso scopo. Luogo dove incontravo e sfogavo gioia e rabbia, passione e energia.Quel piccolo giardino con quell’insignificante panchina (ora diventate due) che ha ascoltato le prime conversazioni di un amore che nasceva; quella pizzeria a taglio, quasi sempre aperta, dove ristorarsi al termine di una bella passeggiata nel parco delle Cascine o al ritorno da una camminata in centro.Firenze, nella mia Firenze c’è stato spazio per tutto; vissuta spesso in modo frenetico o distratto, ha saputo donarmi il luogo per ogni mia esigenza, lo spazio per ogni mio stato d’animo, lo scenario per ogni mia relazione.

SIMONE CECCHI > OLTRE
Fra i tanti luoghi importanti sotto un profilo emotivo, sentimentale ed intimo che la mia città offre ce ne è uno, ed uno solo, che ha segnato in modo indelebile la mia esistenza ed al quale sono legato da un rapporto di rispetto/rigetto: il cimitero di Trespiano. Questo luogo, ma più in particolare quello specifico corridoio che corre in mezzo a cappelle private, tumuli e sepolcri, ha rappresentato per me - e rappresenta oggi più che mai - un passaggio che mi conduce oltre la dimensione della mia realtà quotidiana per raggiungerne una diversa, più intensa ed eterea, meno percettibile ma non per questo meno vera. Luci ed ombre che si rincorrono nelle immagini proposte e sono quelle stesse luci e quelle stesse ombre che caratterizzano i ricordi, le emozioni ed i sentimenti che il tempo trascorso seduto a fianco di mia madre rievoca, richiama e - in definitiva - celebra.