Premio Manor Ticino 2020 – Marta Margnetti

Informazioni Evento

Luogo
MASI LUGANO LAC
Piazza Bernardino Luini, 6 CH - 6900 , Lugano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
28/11/2020

no

Artisti
Marta Margnetti
Curatori
Francesca Benini
Uffici stampa
DDL STUDIO
Generi
arte contemporanea, personale
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Il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI Lugano) presenta una mostra interamente concepita per gli spazi della sede di Palazzo Reali dalla vincitrice del Premio culturale Manor 2020 Marta Margnetti.

Comunicato stampa

Dal 28 Novembre 2020 al 14 Febbraio 2021 il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI Lugano) presenta una mostra interamente concepita per gli spazi della sede di Palazzo Reali dalla vincitrice del Premio culturale Manor 2020 Marta Margnetti. L’esposizione si articola su cinque ambienti nei quali l’artista, attraverso installazioni, si confronta con il tema dell’abitare.

Marta Margnetti, nata a Mendrisio, è la vincitrice del Premio culturale Manor 2020, uno dei riconoscimenti più prestigiosi e ambiti all’interno della scena artistica contemporanea svizzera. L’artista, che vive e lavora a Lugano, ha conseguito la laurea triennale in Arti Visive presso l’Haute école d’art et de design di Ginevra e il master in Contemporary Arts Practice alla Hochschule der Künste di Berna. Dal 2013 al 2018 è stata co-fondatrice e co-direttrice dello spazio d’arte Sonnenstube di Lugano e dal 2018 è membro attivo del collettivo Spazio Morel Lugano. Le sue opere sono state premiate con il Kiefer Hablitzel Award (2017) ed esposte in numerose mostre collettive, tra le quali Beehave, Kunsthaus Baselland, Basel (2018); CARAVAN, Aargauer Kunsthaus, Aarau (2018); New Swiss Performance Now, Kunsthalle, Basel (2018) e < 30. XIII Giovane arte svizzera, Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano (2017). La mostra, concepita in stretta collaborazione con l’artista presso la sede del MASI di Palazzo Reali, presenta cinque installazioni, attraverso le quali Marta Margnetti porta il visitatore a riflettere sul rapporto con la casa. Le opere presentate – in cemento, ferro, ceramica, cera, legno e cartone – sono esposte accanto a stampe, fusioni in bronzo e ready-made, e rispecchiano l’attitudine dell’artista a lavorare con un’ampia varietà di materiali, facendo proprio anche il concetto del do it yourself casalingo. Questo approccio le permette di spingere il pensiero oltre alla soglia dell’immaginabile, lasciando spazio agli imprevisti e all’energia che ne deriva: un criterio che ben si accorda con il titolo della mostra e improvvisamente scossa da una forza, citazione di V. Kandinskij che rimanda al rapporto con la spazialità utopica.