Pinksummer goes to Rome – Mariana Castillo Deball

Informazioni Evento

Luogo
GATE ROME
Via del Vantaggio 17A 00186, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato, dalle 15.00 alle 19.30.

Vernissage
22/06/2017

ore 18,30

Artisti
Mariana Castillo Deball
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale di Mariana Castillo Deball dal titolo: The Tortoise and other footraces between unequal contestants.

Comunicato stampa

Mariana Castillo Deball ci ha scritto: “Vi scrivo a proposito del lavoro che ho fatto per la mostra di Roma.
Fin dall’inizio, per questo progetto, volevo avere una scultura e una serie di stampe che muovessero dalla scultura. Il risultato è che in mostra ci saranno una scultura di legno costituita da 7 parti installata sul pavimento insieme a 4 stampe su carta appese al muro.
Uno dei punti di partenza per questo progetto è un fossile di tartaruga che ho trovato al museo di storia naturale di Berlino. Lo scorso anno in Brasile, ho lavorato molto con i fossili per il lavoro della biennale di Sao Paulo; da allora, proseguendo con questa ricerca sto continuando a visitare spesso il museo di storia naturale di Berlino, per guardare i fossili.
Il secondo punto di riferimento è un libro sui miti Amazzonici sulla Tartaruga, nei quali vengono analizzati i diversi racconti popolari in cui una tartaruga è in competizione con un altro animale, che è generalmente più veloce. Così l’altro animale pensa che vincerà e dà un vantaggio alla tartaruga, ma la tartaruga trova un modo per sconfiggerlo.
Con il loro movimento lento, almeno sulla terra, ma ben corazzate e longeve, le tartarughe appaiono in diverse situazioni nei racconti. Nella favola di Esopo “La Lepre e la Tartaruga”, la lepre sfida la tartaruga in una gara di corsa. Credendo di poter vincere facilmente, a metà strada si concede un pisolino. La tartaruga procede, superando la lepre addormentata e vince la gara. In questa gara tra due contendenti disuguali, l’animale lento è a volte una tartaruga o una lumaca o un granchio o una talpa o un porcospino.
La tartaruga condivide anche una storia con Achille, in uno dei paradossi di Zenone.
Achille è coinvolto in una gara con la lenta tartaruga. Achille confida nella vittoria e concede un vantaggio alla tartaruga, ma ha un problema: prima di superare la tartaruga, deve raggiungerla. Achille percorre lo spazio che lo separava dalla tartaruga all’inizio della gara, ma la tartaruga crea comunque una nuova distanza. Il nuovo spazio è più piccolo del precedente, ma è ancora una distanza finita che Achille deve coprire per raggiungere l’animale. Achille corre per questo secondo tratto, ma con frustrazione si accorge che la tartaruga ne ha aggiunto un terzo, e così via. Non importa quanto veloce sia Achille nel coprire la distanza, la lenta, ma costante tartaruga ne crea sempre un’altra, più piccola, e rimane in testa.
In questa gara, il corridore più veloce non potrà mai superare il più lento, perché l'inseguitore dovrà sempre raggiungere il punto da dove l'inseguito è partito in modo che il più lento resterà sempre in testa”.
La mostra di Mariana Castillo Deball da pinksummer goes to Rome dal titolo “The Tortoise and other Footraces between unequal Contestants”, ci ha fatto pensare alla lentezza come una pratica di resistenza e in questo senso l’elogio della lentezza simbolicamente incarnata dalla tartaruga, appare affine concettualmente all’invito all’offuscamento che Tobias Putrih ha volto ai visitatori in “Obfuscation”, la personale tenutasi da pinksummer a Genova nell’ottobre scorso, che attraverso piccoli gesti, compiuti da molti, quotidianamente, può diventare una pratica rivoluzionaria per contrastare un contendente disuguale in termini di potenza, come “gli imperi dei dati”.
D’altra parte per la fisica quantistica e dunque per le particelle subatomiche, rispetto al principio di indeterminazione, non è importante pensare che esista il movimento; l’importante e che si possano effettuare delle misure e prevederne il risultato. Pertanto Zenone di Elea considerato da Aristotele il fondatore della dialettica, poteva tranquillamente ridurre all’assurdo la tesi contraddittoria, per difendere, Parmenide, il suo maestro, e negare il movimento, affermando che essendo che ogni grandezza ammette divisioni infinite è impossibile percorrere una qualche grandezza in un tempo finito, essendo costituita ogni grandezza di infiniti tratti.
La morale della favola di Esopo “La Lepre e la Tartaruga” sembra invece insegnare che mai bisogna sottovalutare i propri avversari, e che non serve correre, ma partire in tempo, intenti validi sempre, ma in questo momento storico forse di più.
Le tartarughe sono creature mitiche che in tutte le culture hanno un ruolo simbolico, esistono da 225 milioni di anni sulla terra, sono fossili viventi, robusti e autosufficienti, sono sopravvissute a qualsiasi sconvolgimento sulla Terra. La tartaruga può sopravvivere a lungo sotto le calotte di ghiaccio, come sotto la sabbia nel deserto. In periodi di oscurità rappresenta un potenziale di speranza, di crescita e di creatività, raccogliendo e concentrando le forze nel sé contro la dispersione . La tartaruga è simbolo di pazienza, responsabilità, creatività e lunga vita. La tartaruga rappresenta in qualche modo la coltivazione del pensiero razionale.
Nel libro “Elogio della Lentezza” il neuro scienziato Lamberto Maffei afferma che il cervello ama la tartaruga, perché il cervello è una macchina lenta a differenza delle macchine che esso ha inventato. Il secolo breve che ha alimentato il sogno utopistico e falsamente emancipativo della velocità, a cominciare dai Futuristi, ha prodotto guerre e stermini. Secondo Maffei, la macchina che meglio rappresenta la contemporaneità è il tapis roulant, si corre, si fatica, si suda per ritrovarsi sempre nello stesso punto.
La tesi centrale di “Thinking faster and Slow” scritto da Daniel Kahneman, che ha vinto il premio nobel per l’economia pur essendo uno psicologo, scritto in collaborazione con Amos Tversky, è la dicotomia tra due modelli di pensiero secondo la teoria euristica, di cui il primo “System 1” è veloce, instintivo, emozionale, il “System 2” è deliberativo e logico e arriva alla conclusione che “la verità è che non siamo obbligati a credere a tutto ciò che pensiamo! Una delle capacità fondamentali del vivere consapevole e dello sviluppo personale è scegliere cosa credere e cosa non credere”. Il pensiero lento è un modo per spalancarsi dunque strade inaspettate.
Sembra che le pubblicità più efficaci oggi non contengano più messaggi logici, ma sono emozione allo stato puro. Non è più importante spiegare logicamente che un prodotto è migliore rispetto a quello di un altro competitor. Il messaggio razionale è bandito, ciò che rende uno spot di successo è la sua componente emozionale. Se il consumatore di prodotti o di notizie può sviluppare anticorpi sotto il profilo razionale, non potrà mai essere immune dalle emozioni.
Le emozioni universali dell’uomo, secondo la teoria dello psicologo Paul Ekman sono sette, di cui solo la felicità ha una connotazione positiva, la sorpresa può avere una connotazione positiva o negativa, mentre rabbia, paura, disgusto, tristezza e disprezzo hanno una connotazione negativa. Se ne aggiunge un’ ottava che è la neutralità, la più pericolosa dal punto di vista del marketing, mentre le altre emozioni hanno tutte un valore commerciale.
Internet non ha cambiato i consumatori, ha solo amplificato ciò che siamo, un po’ come il capitalismo impiantato in Cina.
La civiltà borghese ha coltivato la virtù pubblica e il vizio privato, vale a dire la dissociazione tra ciò che l’individuo sperimenta dentro di sé e ciò che lascia apparire, in questo senso la mistificazione o dissociazione inconscia tra emotività viscerale e rappresentazione cognitiva delle emozioni è un male diffuso nella nostra società e conduce alla mistificazione e alla manipolazione, ed è tanto più inquietante quanto meno se ne ha coscienza.
La tartaruga di Mariana Castillo Deball è costituita da sette parti, come la scala delle emozioni umane universali del marketing pubblicitario che rende il ROI migliore, come le corde della prima lira costruita dal dio Hermes, donata a Apollo e da questi al figlio Orfeo. Si dice che Hermes usò un carapace di tartaruga e tese al suo interno sette corde di budello di pecora per costruire lo strumento musicale atto a rallegrare il cuore. La lira è associata alle virtù apollinee di moderazione e equilibrio in contrapposizione al flauto legato a Dionisio che rappresenta estasi e celebrazione. La tartaruga di Mariana Castillo Deball sembra condividere con la lira donata da Hermes a Apollo una sorta di forza nascosta: la capacità di sapersi rifugiare in sé per resistere e trovare prima o poi una via inaspettata.
Il titolo di un racconto amazzonico sulla tartaruga è “How a Tortoise Killed a Jaguar and made a Whistle of one of his bones”.

Via del Vantaggio 17/A 00186 Roma
Orario al pubblico dal martedì al sabato, dalle 15.00 alle 19.30.
La mostra chiuderà il 28 Luglio 2017

Pinksummer Palazzo Ducale-Cortile Maggiore Piazza Matteotti 28r 16123 Genova Italy
t/f +39 010 2543762 [email protected]; pinksummer.com

scarica il comunicato stampa qui

MARIANA CASTILLO DEBALL

The Tortoise and other footraces between unequal contestants

Opening June 22th 2017, h 6.30 p.m.

Press release

Mariana Castillo Deball wrote us: "I write to you here about the piece I did for the exhibition in Rome.
Since the beginning, for this project, I wanted to have one sculpture and a series of prints departing from the sculpture. The result is that in the exhibition there will be a wooden sculpture made out of 7 parts, installed on the floor along with 4 paper prints hanging from the wall.
One of the starting points for this project is a fossil from a turtle that I found at the natural history museum in Berlin. Last year in Brazil, for a piece at the Sao Paulo biennale I worked a lot with fossils; since then, continuing with this research I am now visiting often the natural history museum in Berlin looking for fossils.
The second reference point is a book on Amazonian Turtle myths, in which they analyze the different folk tales in which a turtle is in a competition with another animal, which is usually faster. So the other animal always thinks that it’s going to win and gives advantage to the turtle, but the turtle finds a way to defeat. Slow moving, at least on land, but well armoured and long lived, turtles appear in a variety of storytelling situations.
In the Aesop fable “The hare and the Turtle”, the hare challenges the turtle to a footrace.
Finding itself with a comfortable lead, the hare pauses midway to take a nap. The turtle continues, overtakes the sleeping hare, and wins the race.
In these tales between unequal contestants, the slow animal may be a turtle or a snail, a crab, a mole, an ant or a hedgehog. The turtle is also sharing a story with Achiles, in one of the Zeno’s paradoxes.
Achilles, is engaged in a race with a lowly tortoise, Achilles is confident and gives advantage to the tortoise, but then he has a problem. Before he can overtake the tortoise, he must first catch up with it. While Achilles is covering the gap between himself and the tortoise that existed at the start of the race, however, the tortoise creates a new gap.
The new gap is smaller than the first, but it is still a finite distance that Achilles must cover to catch up with the animal. Achilles then races across the new gap. To Achilles’ frustration, while he was reaching the second gap, the tortoise was establishing a third, and so on. No matter how quickly Achilles closes each gap, the slow-but-steady tortoise will always open new, smaller ones and remain ahead.
Mariana Castillo Deball's exhibition at pinksummer goes to Rome, titled "The Tortoise and other Footraces between unequal Contestants" let us think at slowness as an opposition practice and, in so far, the praise of slowness, symbolically embodied by the tortoise, appears conceptually analogous to the invitation to "Obfuscation", addressed by Tobias Putrih to the public of his recent solo show at pinksummer in Genoa last October, which, through small actions, accomplished by many people on a daily basis, can become a revolutionary practice against an unequal adversary, such as the "data empires ».
On the other hand, according to quantum physics and therefore to subatomic particles, in respect of the indetermination principle, it is not important to think that motion exists; what matters is the possibility of measuring and predicting the result. Therefore Zeno of Elea, considered by Aristoteles the founder of dialectics, could have easily reduced to absurdity the contradictory thesis in order to defend Parmenide, his master, and deny motion, by asserting that, as every lenght admits infinite divisions, it is impossible to cover any distance in a finite time, being every length composed by infinite segments.
The moral of Aesop's fable "The Hare and the Tortoise" seems instead to teach that we should never underestimate our opponents, and that it is useless to run, as it is much better to divide time. Suggestions as such are always valuable, but maybe more than ever in our historical moment.
Tortoises are mythical creatures that have a symbolic role in all cultures, they exist on Earth since 225 million years ago, they are living fossils, sturdy and self-sufficient, they survived any major change on Earth. Tortoises can survive over a long time under the ice sheets, as well as under the sand, in the desert. During dark times, they represent the possibility of hope, growth and creativity by collecting and concentrating the forces in themselves against dispersion. The tortoise is symbol of patience, responsibility, creativity and long life. Somehow, tortoise represents the cultivation of rational thinking.
In his book "In Praise of Slowness" neuroscientist Lamberto Maffei asserts that the brain loves tortoise, because the brain is a slow machine unlike the machines invented by itself. The short 20th century that has fed the utopian and falsely empowering dream of speed since the time of Futurists, produced wars and exterminations. According to Maffei, the machine that better represents contemporary time is the tapis roulant. We run, we work hard, we sweat, but we end up standing always on the same spot.
The central thesis of "Thinking Faster and Slow", written by Daniel Kahneman, who won the Nobel prize for economy in spite of being a psychologist, in collaboration with Amos Tversky, is the dichotomy between thinking models according to heurisic theory, of which the first, "System 1", is fast, instinctive, emotional, while "System 2" is deliberative and logical and arrives to the conclusion that "the truth is we were never supposed to believe everything we think! One of fundamental skills for consciousness living and personal development is choosing to believe and what not to". Slow thinking is therefore a way to open unexpected paths.
It seems that the most effective ads today do not contain logical messages any more, but are based on their pure emotional appeal. Logical explanations telling why a product is better than a competitor's one are no longer relevant. Any rational message is banned as what does make a commercial successful is its emotional component. If the consumer of products or news can develop antibodies under rational guidance, he will never be immune to his feelings.
According to the theory of psychologist Paul Ekman, universal human emotions are seven. Among them, only happiness has a positive connotation, surprise can have a positive or negative one, while anger, fear, disgust, sadness and depreciation have all a negative connotation. An eighth one is added, neutrality, the most dangerous one from the point of view of marketing, while other emotions have all a commercial value.
Internet did not change consumers, it only amplified what we are, acting a little like capitalism implanted in China.
Bourgeois civilization has cultivated public virtue and private vice, i.e. the dissociation between what the individual experiments inside himself and what he let appear outside. In so far the falsification or unconscious dissociation between visceral emotionality and cognitive representation of emotions is a bad attitude diffused in our society and leads to mystification and manipulation, and it is the more alarming the less we are aware of it.
Mariana Castillo Deball's tortoise is composed by seven parts, like the scale of universal human emotions of advertising that let the ROI increase, like the strings of the first lyra made by the God Hermes, donated to Apollo and given by him to his son Orpheus. They say Hermes used a tortoise carapace and stretched inside it seven strings made from sheep guts in order to make up a musical instrument and make the heart happy. Lyra is associated to Apollonian virtues of moderation and balance in contrast to flute, related to Dionysus who represents ecstasy and celebration. Mariana Castillo Deball's tortoise seems to share with the Lyra donated by Hermes to Apollon a hidden force: the ability to find shelter in itself in order to resist and to find sooner or later a unexpected way out.
The title of an Amazonian tale featuring the tortoise is "How a Tortoise Killed a Jaguar and made to Whistle of one of his bones".
In this race, the quickest runner can never overtake the slowest, since the pursuer must first reach the point whence the pursued started, so that the slower must always hold a lead."