Pietro Fortuna – S.I.L.O.S

Informazioni Evento

Luogo
MATTATOIO
Piazza Orazio Giustiniani 4 , Roma, Italia
Date
Dal al

Preview Stampa: 11 aprile 2017 ore 11:00
Inaugurazione: 11 aprile 2017 ore 18.00
Apertura al pubblico: 12 aprile – 7 giugno 2017
Padiglione A - Piazza Orazio Giustiniani 4, Roma
Orario: da martedì a domenica, ore 14.00-20.00 (la biglietteria chiude 30 minuti prima)
Chiuso il lunedì

Vernissage
12/04/2017

ore 18 su invito

Biglietti

Biglietto MACRO Testaccio: Tariffa intera: non residenti 6,00 €, residenti 5,00 € Tariffa ridotta: non residenti 5,00 €, residenti 4,00 € Biglietto cumulativo MACRO via Nizza + MACRO Testaccio Tariffa intera: non residenti 13,50 €, residenti 12,50 € Tariffa ridotta: non residenti 12,50 €, residenti 11,50 €

Patrocini

promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e realizzata in collaborazione con la galleria Montoro12 Contemporary Art di Roma.
Sponsor Sistema Musei in Comune
In Collaborazione con MasterCard Priceless Rome
Media Partner Il Messaggero
Servizi di Vigilanza Travis Group

Artisti
Pietro Fortuna
Curatori
Pietro Gaglianò
Uffici stampa
ZETEMA
Generi
arte contemporanea, personale
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Il progetto vuole ricostruire il percorso dell’artista, nato a Padova nel 1950 e residente tra Roma e Bruxelles, proponendo una lettura antologica di temi e modalità fondanti del suo lavoro.

Comunicato stampa

Dal 12 aprile al 7 giugno 2017 il MACRO Testaccio ospita l’esposizione S.I.L.O.S di Pietro Fortuna, a cura di Pietro Gaglianò, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e realizzata in collaborazione con la galleria Montoro12 Contemporary Art di Roma.

Il progetto vuole ricostruire il percorso dell’artista, nato a Padova nel 1950 e residente tra Roma e Bruxelles, proponendo una lettura antologica di temi e modalità fondanti del suo lavoro. Non si tratta di una rassegna cronologica, ma di un osservatorio che mette in luce come per Pietro Fortuna il processo e l’ideazione siano sempre stati preminenti rispetto all’esito. Nel ciclo di opere esposte (raccolte sotto il titolo di S.I.L.O.S, del 2017, tutte realizzate appositamente per questa occasione) si condensa il senso del fare come prassi e come nucleo teorico, come rivendicazione di autonomia, come possibilità, e diritto, dell’arte a essere improduttiva.
“L’arte è profezia e non previsione”, dichiara l’artista, e tutto quello che accade rispetto all’opera accade senza progetto (cioè senza un sentimento di attesa rispetto a un compimento futuro), nel suo manifestarsi come forma del divenire: senza quel finalismo che caratterizza la produzione, non solo culturale, contemporanea. Come scriveva nel 1995 Rocco Ronchi, a proposito del lavoro di Fortuna, è “a questa loro sorprendente indipendenza dal tempo che tali forme del fare devono quel loro senso di quiete, di perfezione e di inutilità che infondono nell’osservatore”.
L’umanesimo di Fortuna si distanzia da quell’individualismo che si realizza nella dialettica tra interrogazione privilegiata e risposte necessarie. Forse in questo si trovano le ragioni del suo pensiero: il fare coincide con il tempo e lo spazio per una cerimonia più vicina alla vita, a come questa si mostra. “Il fare, qui come altrove,” scrive ancora Ronchi “è un gesto compiuto che non domanda nulla al tempo, pur impiegandolo.”

Pietro Fortuna Pietro Fortuna nasce a Padova nel 1950 e vive tra Roma e Bruxelles. Studia architettura e filosofia e ancora giovanissimo collabora a importanti realizzazioni sceniche per il San Carlo di Napoli, La Scala di Milano e la Fenice di Venezia.
Negli anni ‘80 è presente alla XVI Biennale di San Paolo, alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna, a Ville Arson a Nizza, al Kunstler House a Graz, al Frankfurter Kunstverein, alla XII Biennale di Parigi. Negli anni ’90 realizza nuovi cicli di opere con installazioni e lavori di grande formato con cui è presente al Palais de Glace di Buenos Aires, alla Galleria d’Arte Moderna di San Marino, al Museo d’Arte Moderna di Bogotà, alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, a Le Carré Musée Bonnat di Bayonne e al Museo Pecci di Prato. Negli stessi anni fonda Opera Paese un luogo per la cultura in cui s’incontrano importanti figure dell’arte, della musica, e del pensiero, da Philip Glass a Jan Fabre, da Pistoletto a Kounellis, da Carlo Sini a Kankeli. Negli ultimi anni seguono altre personali al Watertoren Centre for Contemporary Art di Vlissingen, alla XII Biennale Internazionale della Scultura di Carrara, al Tramway di Glasgow, alla Fondazione Morra di Napoli, al Macro di Roma, al Marca di Catanzaro, alla Quadriennale di Roma e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.