Pierre Michelon – Parole e Angurie

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
Via Modane 16, Torino, Italia
Date
Dal al

giovedì: 20-23 ingresso gratuito, venerdì-sabato-domenica: 12-19

Vernissage
10/09/2015

ore 18,30-24

Contatti
Email: silvio.salvo@fsrr.org
Biglietti

5 euro, ridotto 3 euro

Artisti
Pierre Michelon
Generi
arte contemporanea, personale
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Parole e Angurie, la prima personale in Italia di Pierre Michelon, artista partecipante al Postgraduate programme dell’ENSBA – Lyon.

Comunicato stampa

Parole e Angurie. Pierre Michelon

11 settembre – 11 ottobre 2015
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in collaborazione con L’ENSBA – Lyon – École Nationale Supérieure des Beaux Artes, presenta dal 10 settembre all'11 ottobre, Parole e Angurie, la prima personale in Italia di Pierre Michelon, artista partecipante al Postgraduate programme dell’ENSBA – Lyon. Nato a Nantes nel 1984, Pierre Michelon vive e lavora a Lione e a Nantes.
La mostra è a cura di Lorenzo Balbi.
Come un attento esploratore, Pierre Michelon si addentra nei territori dimenticati dalla società. La sua riflessione, concentrata sulla ricerca storica e in particolare sulla storia coloniale, è declinata attraverso differenti media: scritti, film, installazioni e performances.
Parole e Angurie è il titolo della mostra e dell’installazione che l’artista ha concepito e prodotto per gli spazi della Fondazione, come primo passo di una sua ricerca più ampia intitolata Vanmélé, (una parola creola della Guyana che significa “straniero” o, poeticamente, “coloro che sono stati creati dai diversi venti”), una video-cartografia potenzialmente infinita i cui capitoli assumono, di volta in volta, la forma di una costellazione, di una mappa, di un atlante.
A partire da un lavoro di ricerca svolto negli archivi storici, recuperando testimonianze, video, articoli, lettere, Pierre Michelon evoca nel suo lavoro le difficili situazioni (la prigionia, l’esilio) dei prigionieri politici deportati dall’impero coloniale francese, della maggior parte dei quali non rimane più alcuna traccia. Utilizzando differenti modalità narrative, Vanmélé mappa le loro storie, con particolare attenzione alle violenze subite, alle ideologie represse (pacifismo, anarchismo, comunismo, anticolonialismo), in modo da disegnare alcuni dialoghi tra queste lotte e la storia.
I dialoghi tratti dalle lettere sono al centro dell’installazione in mostra, ripresi nel video o incisi sulla scorza di alcune angurie. L’artista sceglie questo frutto, traendolo dalla leggenda vietnamita di An-Tiem, sesto figlio del Re Hung Vuong Quinto: esiliato su un’isola deserta per aver disubbidito, An-Tiem scoprì questi strani frutti e, incidendo il proprio nome e la propria storia sulle angurie e lasciandole in mare, fu raggiunto e liberato, ottenendo anche la clemenza del re, ammirato dalla sua intelligenza e dalla capacità di uscire dalle difficoltà contando solo sulle proprie forze.
Mettendo al centro del proprio lavoro la ricerca su coloro che si sono opposti all’imperialismo francese, Pierre Michelon avvia una profonda rilettura del nostro passato collettivo, offrendoci una nuova angolatura per osservare la storia della decolonizzazione.