Pier Paolo Tamburelli – Project of a Historical Architecture
Project of a Historical Architecture è un progetto in itinere curato da Pier Paolo Tamburelli.
Comunicato stampa
PROJECT OF HISTORICAL ARCHITECTURE
Talk and Exhibition by Pier Paolo Tamburelli
With projects by: Fosbury Architecture, Ganko, Jacopo Lamura, Paolo Oliva, Francesca Pagliaro, Pietro Salamone, Cecilia Tramontano.
Exhibition Opening: Friday the 20th of May 2016 - 6.30 p.m.
Talk: Friday the 20th of May 2016 - 7.00 p.m.
*versione italiana in basso*
In a note contained in his Remarks on Frazer’s Golden Bough, Wittgenstein wrote:
‘[...] one might begin a book on anthropology in this way: When we watch the life and behaviour of men all over the earth, we see that apart from what we might call animal activities, taking food &c., &c., men also carry out actions that bear a peculiar character and might be called ritualistic.’
Wittgenstein’s remark provides a good starting point in order to observe contemporary landscapes and cities. Wittgenstein suggests the possibility to observe both “animal” and “ritualistic” activities, without pre-conceived exclusions, and so implicitly also all consequences of these activities in terms of transformations of the environment, so both “animal” and “ritualistic” landscapes. Also, Wittgenstein suggest that “animal” activities need an “animal” explanation, while “ritual” activities need a “ritual” explanation.
Modern architecture, starting from Laugier’s account of the production of the “primitive hut”, has been based on a strict reductivism, one that maintained that all architectural phenomena could be explained in “functional” (or “animal” according to Wittgenstein’s terminology) terms. Ritual actions, ritual landscapes, and ritual buildings were consequently excluded from the attention of Modern (and, for that matter, also Post-Modern) architecture.
In 1721 Austrian architect Johann Bernhard Fischer von Erlach publishes the Entwurff einer historischen Architektur, a collection of eighty-six folios promising to illustrate the architecture of the Jews, Egyptians, Syrians, Persians, Greeks, Romans, Arabs, Turks, Siamese, Chinese and Japanese together with some projects by its author.
In the Entwurff Fischer combines two apparently conflicting acts: he selects only monuments and he selects only real buildings (or at least buildings he believes to be or have been real). In so doing he delineates a possible method for the understanding of monumental architecture that is both realist and comparative. Fischer implicitly proposes a theory of architecture based on the common as opposed to the individual and suggests the possibility of an anthropological approach to architecture. Fischer seems to implicitly suggest a critique of the liberal presuppositions of contemporary architecture that is similar to the critique addressed by anthropologists and economists such as Malinowski (1922), Polanyi (1944), Mauss (1950), and Sahlins (1974) to the interpretations of primitive economy in classic liberalism. These realistic critiques – as well as the arguments we can discover in Rossi’s The Architecture of the City (1966), Loos’ Architecture (1910) and Koolhaas’ Delirious New York (1978) – oppose the ideal constructions of both Laugier and Adam Smith, allow us to (re)think of architecture as something intimately collective. Acknowledging architecture as something immediately immersed into linguistic exchange and inextricably linked to social and religious ceremonies, it will become possible to define a new way of observing the multitude of contradictory traces deposited into our contemporary landscape.
Project of a Historical Architecture represents an ideal prosecution of Johann Bernhard Fischer von Erlach's great oeuvre; an extension of his specific, yet a -prejudicial, understanding of architecture to significant, yet often overlooked, phenomena belonging to the architectural production of the twentieth century.
Configured as an ambitious project of collection, survey and re-design of contemporary “ritualistic landscapes”, Project of a Historical Architecture is an attempt to look back at Fischer’s Entwurff and try to imagine a realistic, collective and comparative approach to contemporary architecture.
FATIMA, LOURDES, MOUNT RUSHMORE are three of these “ritualistic” landscapes taken as test cases of a possible new historical architecture. All three landscapes are exceptional for their origin, for the transformation they made within their specific context and for the immaterial traces they silently sedimented within popular imagery, therefore suggesting the possibility to look at the contemporary landscape as an index of today's multifaceted and multilayered collective memory.
Project of a Historical Architecture is an ongoing project curated by Pier Paolo Tamburelli. The first episode (Wonders of the Modern World: Fatima ) was developed in 2013 at the Porto Academy, the second episode (Wonders of the Modern World: America) was developed in 2014/2015 at the University of Illinois at Chicago, the third episode (Wonders of the Modern World: Lourdes ) was developed in 2015/16 at the Milan Politecnico.
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PROJECT OF HISTORICAL ARCHITECTURE
Talk e mostra di Pier Paolo Tamburelli
Con i progetti di: Fosbury Architecture, Ganko, Jacopo Lamura, Paolo Oliva, Francesca Pagliaro, Pietro Salamone, Cecilia Tramontano.
Inaugurazione mostra: Friday the 20th of May 2016 - 18.30
Talk: Friday the 20th of May 2016 - 19.00
In una nota contenuta nel suo Annotazioni sul ramo d'oro di Frazen, Wittengstein scrive:
"[...] Si può cominciare un libro di antropologia in questo modo: quando osserviamo la vita e il comportamento dell'uomo sulla terra, osserviamo che, a parte quelle che possiamo definire attività animali, procurarsi il cibo etc., gli uomini svolgono anche delle azioni che hanno un carattere particolare, che potremmo chiamare ritualistico."
L'osservazione di wittgenstein offre un buon punto di partenza per esaminare i paesaggi e le città contemporanee. Wittgenstein suggerisce la possibilità di prendere in considerazione senza preconcetti le attività sia "animali" che "ritualistiche" e quindi implicitamente anche tutte le conseguenze di queste attività di trasformazione dell'ambiente; quindi paesaggi sia "animali" che "ritualistici". Inoltre Wittgenstein suggerisce che attività "animali" necessitano di una spiegazione animale mentre quelle rituali di una spiegazione rituale.
L'architettura Moderna, partendo dal racconto di Laugier della costruzione della “capanna primitiva”, si è basata su di un rigido riduzionismo secondo cui tutti i fenomeni architettonici possono essere spiegati in termini "funzionali" (o "animali" secondo la terminologia di Wittgenstein).
Azioni rituali, paesaggi rituali ed edifici rituali sono stati trascurati dall'architettura Moderna (e qunidi anche post Moderna).
Nel 1721 l'architetto austriaco Johan Bernhard Fischer von Erlach pubblica Entwurf einer hystorischen Architektur, una collezione di ottantasei tavole che ambiva ad illustrare l'architettura ebraica, egiziana, siriana, persiana, greca, romana, araba, turca, siamese, cinese e giapponese, insieme ad alcuni progetti dell'autore.
Nell’Entwurf Fischer combina due azioni apparentemente conflittuali: da una parte seleziona solo monumenti e dall'altra seleziona solo edifici reali (o quantomeno edifici che credeva essere o essere stati reali). In questo modo egli delinea un possibile metodo per lo studio dell'architettura monumentale che è sia realista che comparativo. Fisicher implicitamente propone una teoria dell'architettura basata sull’idea di comune in quanto opposto all’individuale, e suggerisce la possibilità di un approccio antropologico all'architettura.
Fischer sembra suggerire una critica dei presupposti liberali dell'architettura contemporanea, che è simile alla critica rivolta da antropologi ed economisti come Malinowski (1922), Polanyi (1944), Mauss (1950), e Sahlins (1974) alle interpretazioni dell'economia privimita proprie del liberalismo classico.
Queste critiche realiste - così come alcune posizioni implicite ne L’architettura della Città (1966) di Rossi, in Architettura (1910) di Loos e in Delirious New York (1978) di Koolhaas - si oppongono alle costruzioni ideali sia di Laugier che di Adam Smith, e ci permettono quindi di ripensare l'architettura come qualcosa di intrinsecamente collettivo. Riconoscendo che l'architettura è qualcosa di immediatamente immerso nello scambio linguistico e intimamente legato alle cerimonie sociali e religiose, è possibile definire un modo nuovo di osservare l'insieme contraddittorio di tracce che segnano il paesaggio contemporaneo.
Project of a Historical Architecture rappresenta una prosecuzione ideale della grande opera di Johan Bernhard Fischer von Erlach: il tentativo di estendere il suo modo di intendere l'architettura, specifico ma allo stesso tempo senza pregiudizi, a significativi ma spesso trascurati fenomeni della produzione architettonica del XX secolo.
Costruito come un progetto ambizioso di collezione, rilievo e ridisegno di “paesaggi ritualistici” contemporanei, Project of a Historical Architecture si propone di reinterpretare l'Enwurf di Fischer per provare ad immaginare un approccio realista, collettivo e comparativo all'architettura contemporanea.
Fatima, Lourdes e Mount Rushmore rappresentano tre di questi paesaggi ritualistici usati come caso studio per una possibile nuova architettura storica. Tutti e tre questi paesaggi sono eccezionali sia per la loro origine, sia per le trasformazioni che hanno operato nei loro rispettivi contesti, sia per le tracce immateriali che hanno lasciato silenziosamente sedimentate nell'immaginario popolare, suggerendo quindi la possibilità di guardare al paesaggio contemporaneo come un indice della molteplice e caleidoscopica memoria collettiva odierna.
Project of a Historical Architecture è un progetto in itinere curatonda Pier Paolo Tamburelli. Il primo episodio (Meraviglie del Mondo Moderno: Fatima) è stato sviluppato nel 2013 alla Porto Academy, il secondo episodio Meraviglie del Mondo Moderno: America) è stato sviluppato nel 2014/15 presso la University of Illinois di Chicago, il terzo episodio (Meraviglie del Mondo Moderno: Lourdes) è stato sviluppato nel 2015/16 presso il politecnico di Milano.
CAMPO is a space to debate, study and celebrate architecture, born in Rome out of the collaboration between Gianfranco Bombaci, Matteo Costanzo, Luca Galofaro e Davide Sacconi.
CAMPO invites researchers, professionals and students to expose projects, experiments and researches that challenge the current understanding of the city, and to collaborate in the investigation of the potential and the limits of architecture as a form of collective production and common knowledge.