Piazza dell’Immaginario

Informazioni Evento

Luogo
PIAZZA 5 MARZO 2015
piazza 5 Marzo 2015 , Prato, Italia
Date
Dal al

Tutti i giorni 24/24

Vernissage
11/11/2016

Ore 18

Contatti
Email: info@dryphoto.it
Sito web: http://www.dryphoto.it
Curatori
Alba Braza Bolis
Uffici stampa
MONICA ZANFINI
Generi
fotografia, arte contemporanea, collettiva
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Piazza dell’Immaginario è un progetto che nasce nel 2014 dalla volontà di rendere migliore e più accogliente il quartiere dove Dryphoto arte contemporanea ha sede e nel quale è condensata, in una piccola superficie, un’ampia diversità di culture, realtà, ambienti socioeconomici, interessi e necessità.

Comunicato stampa

Piazza dell’Immaginario
a cura di Alba Braza
organizzazione Dryphoto arte contemporanea

Inaugurazione: 5 novembre 2016, ore 18:00
Fino al 31 gennaio 2017
Tutti i giorni 24/24
L’opera di Andrea Abati “Giardino Melampo” è permanente.
Artisti: Andrea Abati, Flavia Bucci, Francesca Catastini, Lori Lako, Linda Motta
Sedi diverse: via Pistoiese, via Fabio Filzi, piazza 5 Marzo 2015, via Umberto Giordano

Karaoke: 5 novembre 2016, ore 20:00
Piazza 5 marzo 2015 / via Umberto Giordano

Presentazione pubblicazione: 12 novembre ore 19:30
Utopia Caffetteria, via Antonio Marini 9

Nell’ambito di MacroLottoZero - SC17 / Dryphoto / Kinkaleri, Progetto Regionale "TOSCANAINCONTEMPORANEA2016" con il contributo del Comune di Prato. In collaborazione con Culturama, Valencia (Spagna).
L’evento è parte del calendario .con | contemporaneo condiviso, network di spazi no-profit per il contemporaneo a Prato.

Piazza dell’Immaginario è un progetto che nasce nel 2014 dalla volontà di rendere migliore e più accogliente il quartiere dove Dryphoto arte contemporanea ha sede e nel quale è condensata, in una piccola superficie, un’ampia diversità di culture, realtà, ambienti socioeconomici, interessi e necessità.

Nel 2016 il percorso espositivo si estende e occupa un nuovo spazio, “documenta” installazioni e/o azioni già avvenute nel quartiere insieme a interventi e azioni che hanno luogo in una delle piazze create nelle precedenti edizioni, Piazza 5 Marzo 2015.

Giardino Melampo, Prato 2012/2013 di Andrea Abati, un'opera giardino realizzata dall'artista con la collaborazione del vicinato; un giardino pubblico offerto ai cittadini, un progetto che ha permesso di sognare continuando con la creazione di Piazza dell’Immaginario. Un giardino che ha cambiato l’immagine di uno spazio degradato e che ora diventa immagine fotografica, chiudendo una tappa del progetto che offre (senza scadenza) ai vicini e ai cittadini la possibilità di ricordare il quartiere attraverso immagini di grande formato installate in forma di banner.
Questo lavoro si aggiunge alle opere di Francis Alÿs, Olivo Barbieri, Bianco-Valente, Pantani-Surace e Bert Theis prodotte per l'edizione 2015 e a quelle di Andrea Abati, Gabriele Basilico, Bleda y Rosa e del gruppo R.E.P. Revolutionary Experimental Space installate nel 2014.

Quest'anno , inoltre, sono state invitate quattro artiste Flavia Bucci, Francesca Catastini, Lori Lako, Linda Motta a lavorare in loco in Piazza 5 Marzo 2015 con interventi temporanei che danno continuità al discorso curatoriale del progetto.

Piazza 5 Marzo 2015 è stata inaugurata nella scorsa edizione di Piazza dell’Immaginario, prende il nome dalla data di un evento meteorologico straordinario accaduto a Prato, con design della pavimentazione e arredi progettati e realizzati da [chì-na].
La piazza ospiterà Colourful Dreams, opera di Flavia Bucci (Chieti, 1990) formata da tre centinaia di Crystall Ball di diversi colori incollati fra loro, gonfiati con l’aiuto delle persone del quartiere che vorranno partecipare all’azione. Una proposta estetica e ludica che vuole essere un invito a creare uno spazio di dialogo, un momento di ritrovo intergenerazionale e interculturale.
Avaki di Francesca Catastini (Lucca, 1982) riprende l’idea di giardino attraverso un’unica pianta della specie Metrosideros che, durante la fioritura, con i suoi fiori rossi richiama al colore così importante e presente in Piazza dell’Immaginario. Il benessere della pianta sarà garantito dalla partecipazione diretta e attiva della cittadinanza che se ne dovrà prendere cura. Il Metrosideros è una specie originaria della Nuova Zelanda ormai naturalizzata in Italia, col tempo abbiamo dimenticato la sua provenienza, anzi, non ci domandiamo neppure da dove arrivi. Il progetto invita a riflettere sulle differenze e le micro differenze.
Instead of cursing the darkness di Lori Lako (Pogradec, Albania, 1991) è un punto di luce nel buio sull’ingresso della piazza da via Pistoiese. Nel quartiere dove si interviene, il macrolotto zero, ci sono ancora molti punti poco illuminati, che di solito si associano con la percezione dell’insicurezza. Lako sottolinea questo aspetto, installando un lampadario domestico, che mostra le tracce di una vita vissuta, di ricordi intimi che ora vengono esposti all’esterno, fuori dallo spazio privato e sicuro.
La misura dell'immaginario di Linda Motta (Prato, 1973) è una corda fatta con cascami tessili, ridotti in strisce e poi annodati, che copre la distanza fra i luoghi di Piazza dell’ Immaginario, sarà chiusa in una scatola e conservata in Piazza 5 marzo 2015. La corda è conservata come misura del legame fra i luoghi dell'immaginario, ma non resta traccia visibile. In un'azione performativa l'artista srotolerà il gomitolo di corda per collocarlo in una scatola rossa, di quelle usate per la sabbia nella prevenzione antincendio. Come si conserva a Parigi al Conservatoire des artes et métiers il metro lineare, Piazza dell'Immaginario conserverà in sé memoria della propria estensione, lavoro fatto intrecciando rapporti, racconti e relazioni, come salvezza in tempi di crisi e a prevenzione di incendi futuri.

La contaminazione fra diverse discipline e l'azione al di fuori degli spazi deputati sono alcune delle caratteristiche della nostra epoca e allora può accadere, come in questo caso, che un progetto di arte contemporanea abbia come ambito di lavoro lo spazio pubblico, sia accompagnato da interventi in ordine al decoro e all'arredo urbano e intercetti quei cittadini interessati a compiere azioni che hanno come fine il miglioramento del contesto che li circonda producendo un vantaggio per tutta la città.

Interrogarsi sull’immaginario che abbiamo della cultura orientale, su quello che gli orientali hanno di quella occidentale, sull'immaginario che abbiamo della migrazione, come pensiamo le realtà altrui e come le immagini confermano queste realtà in un momento determinato, sono alcune delle sfide con le quali ci siamo misurati dalla partenza del progetto.

Biografie artisti 2016

Andrea Abati (Prato, 1952) si occupa di fotografia dalla fine degli anni Settanta. Punto di partenza del suo lavoro è l’analisi delle trasformazioni del paesaggio architettonico industriale, l’osservazione simbolica della natura antropizzata, l’attenzione all’avvicendarsi delle genti e al mutamento del tessuto sociale della città attraverso un uso della fotografia come strumento di conoscenza e di relazione tra il sé e il mondo. Tra i suoi lavori più noti: I Luoghi del Mutamento, una serie iniziata nel 1988, indubbiamente il progetto di maggiore complessità e anche il più noto, dove urgente è l’attenzione al paesaggio industriale contemporaneo e ai mutamenti della realtà sociale; I Luoghi della Natura (1997), una serie di visioni notturne, oniriche, dove il mare diventa luogo di riflessione sull’identità contemporanea; del 2012 è la serie La Forza della Natura. Dal 2008 si occupa anche di video. Per l’artista abbandonare il concetto di opera e pensare di innescare pratiche artistiche nella sfera pubblica può in certi momenti diventare prioritario, è sua la costruzione di Giardino Melampo/Mandela Garden 1, Prato, 2013. Dal 2015 cura il progetto Guardare al Paesaggio. Incontri tra visionari, una serie di incontri esperienziali e multidisciplinari che hanno come centro di interesse il paesaggio, la sua tutela, conservazione e rappresentazione. Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive in Italia, Francia, Austria, Belgio, Germania, USA, Canada.

Flavia Bucci (Chieti, 1990) vive e lavora in Toscana. Dopo il Diploma Accademico di I Livello alla Accademia di Belle Arti di Carrara, sta frequentando il corso specialistico in Pittura di Gianni Dessì e Fabio Sciortino. Intende il suo percorso artistico come un motivo continuo di ricerca e di scoperta, di interpretazione e di comprensione di ciò che la circonda. Ha esposto il suo lavoro in mostre collettive sul territorio nazionale, tra le altre: nel 2015, Allievi (Galleria Duomo, Carrara), Cittàdiffusa (Ginestra Fabbrica della Conoscenza, Montevarchi), ACME Festival (Sarzana), Belle Arti in Procura (Procura della Repubblica, Massa), Le Piccole Fotografie da Collezione; nel 2014, ACME Festival (Sarzana); nel 2013, Contemporaneart (Galleria Europa, Lido di Camaiore).
Francesca Catastini (Pistoia, 1982) lavora soprattutto con l’immagine, utilizzando diversi materiali fotografici. Uno dei temi principali della sua ricerca è la percezione e l’utilizzo dell’immagine come forma di conoscenza e apprendimento. Al momento è particolarmente interessata al rapporto tra percezione aptica e ottica. Ha esposto i suoi lavori in Italia e all'estero.Tra le mostre a cui ha preso parte si segnalano: Feminine Masculine (Photo 50,London Art Fair, Londra;) Taboo (Galleria Poggiali&Forconi, Firenze); METODO (StudioMDT, Prato); ROMANZO PISTOIA (Palazzo Fabroni, Pistoia); IO VEDO IO GUARDO (Careof DOCVA, Milano); Premio Fabbri per le arti contemporanee, Villa Brandolini, Pieve di Soligo; TU35, Geografie dell'Arte Emergente in Toscana (Officina Giovani, Prato);Terranauti (Centro Espositivo SMS, Pisa;) D Photobookshow (The Finnish Museum of Photography, Helsinki); Good Breeding (mostra personale, Mc2 Gallery, Milano); DOMESTIC (Photographic Social Vision, Espacio Cultural Caja Madrid, Barcellona).
Lori Lako (Pogradec, 1991) vive e lavora a Firenze. Nel 2012 consegue la laurea in Pittura alla Accademia delle Belle Arti di Firenze dove è laureanda in Pittura e Nuovi Linguaggi Espressivi. La sua ricerca artistica si basa sul tentativo di opposizione alla condizione dell’uomo postmoderno, surclassato da immagini e messaggi che ostacolano la decodifica del mondo, la memoria storica e l’ascolto del sé. Ha esposto il suo lavoro in Italia e all'estero. Tra le personali, nel 2013 Lesfull (Fondazione Lanfranco Baldi, Pelago) e nel 2012 Ne rrugen e artit (Galeria Lasgush Poradeci, Pogradec). Tra le collettive, nel 2016 Downside-up (Tirana Art Lab), Avviso di garanzia (Ex-tribunale, Pescara), In-memori (Officina Meccanica, Montevarchi), Era pacifica pare (Careof, Milano); nel 2015 Art vs. Budget (Galeria Lasgush Poradeci, Pogradec), TU35 – Geografie dell'arte emergente in Toscana (Officina Giovani, Prato), Jahresausstellung (Accademia delle Belle Arti di Monaco), Fünf Wochen Unendlicher Spass (Pathos München, Monaco), nel 2014 Prato-Sarajevo Art Invasion (Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Dryphoto arte contemporanea e Kinkaleri, Prato), Right before I was (F_AIR-Florence Artists in Residence, Firenze), Come sé (Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno), nel 2013, Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro (Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno), Topography of citizenship (SRISA gallery, Firenze).
Linda Motta (Prato, 1973) vive e lavora a Prato. Dopo la laurea magistrale in Letteratura tedesca contemporanea all'Università di Firenze, si trasferisce nel Regno Unito e nel 2012 consegue un master in fine art photography al London College of Communication (University of the Arts London). La sua pratica artistica nasce come metodo di autoguarigione. Lavora principalmente con il mezzo fotografico.

Kinkaleri
Body To Be
progetto Kinkaleri
nell’ambito di MacroLottoZero - SC17/ Dryphoto / Kinkaleri,
Progetto Regionale "TOSCANAINCONTEMPORANEA2016"
in collaborazione con Comune di Prato.

Cesare Pietroiusti / LABORATORIO
10 novembre 2016
h.15.30-18.30 spazioK
Prato, Via Santa Chiara 38/2

Invernomuto / WISHES OF A C
11 novembre 2016
h.18.00 Piazza 5 marzo 2015
Prato, Via Umberto Giordano

Cesare Pietroiusti / DISTRIBUZIONE GRATUITA DI OPERE INCOMPIUTE
12 novembre 2016
h.15.00-19.00 Piazza dell'Immaginario /galleria
Prato, Via Pistoiese,142

/ h.19.00 Caffetteria Utopia
Prato, Via A. Marini, 9
Aperitivo e presentazione della pubblicazione "Piazza dell'Immaginario" a cura di Dryphoto.

L'evento è parte del calendario .con | contemporaneo condiviso, network di spazi no-profit per il contemporaneo a Prato
COMUNICATO STAMPA

Body To Be è un progetto di Kinkaleri dedicato alla performance contemporanea; una serie di appuntamenti con artisti che mettono il corpo e il linguaggio al centro delle loro riflessione.

Realizzato come progetto di rete con altre realtà del territorio nell'ambito di MacroLottoZero - SC17/Dryphoto/Kinkaleri, l'intervento si concentra su un'area della città, il Macrolottozero di Prato, un'area industriale appena fuori dal centro città che rappresenta oggi uno dei distretti più importanti del pronto moda, luogo di frontiera abitato principalmente dalla comunità cinese e oggetto di numerose riflessioni urbanistiche, architettoniche, antropologiche.

Body To Be 2016 si immerge completamente in questo territorio, indagando la questione della performance nella sua valenza pubblica, sociale, politica, con una proposta di azioni nello spazio pubblico che ruotano intorno alla presenza e all'esperienza comunitaria e percettiva dei corpi. Gli artisti invitati da Kinkaleri per la realizzazione del progetto sono Cesare Pietroiusti e Invernomuto con due percorsi performativi che coinvolgono diversi attori sociali in un unico contesto civico in cui sperimentare forme collettive di condivisione pubblica.

Il primo appuntamento del progetto è fissato venerdì 11 novembre 2016 dalle ore 18.00 con un intervento site-specific di Invernomuto, duo milanese di sperimentazione audiovisiva nato dalla collaborazione tra Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi, con WISHES OF A C, ricostruzione della Wishing Well (Fontana dei desideri) cinese, un’architettura temporanea ed effimera della durata di un giorno costruita nella Piazza 5 Marzo 2015 nel centro del Macrolottozero di Prato.

Il lavoro si collega ad un video realizzato dall'Invernomuto nel 2014 intitolato Wishes of a G., un ritratto ossessivo della fontana dei desideri della "Chinatown" di Los Angeles che l’artista americano Mike Kelley considerava l’unica opera di arte pubblica di rilievo a Los Angeles, di cui ne ha tratto nel 1999 una scultura, una copia in scala 1:1 dal titolo “Framed and Frame”. Se Mike Kelley estrae un pezzo di spazio urbano (la fontana) e lo colloca nel Museo, “Wishes of a C” ri-occupa temporaneamente una Piazza del Macrolotto di Prato – la "Chinatown" in percentuale più grande e produttiva d’Europa – e la trasforma in un’area ludica.
La fontana dei desideri è composta da un’autovettura di lusso e un carrello elevatore collegati da un getto d'acqua. Il classico gesto di buttare monete nella fontana non è finalizzato all’acquisto di un bene, ma stimola un patto con la dimensione soprannaturale. Le monete non sono utilizzate per il loro valore economico ma diventano un veicolo simbolico. Tuttavia, circolano. Utilizzando mezzi su gomma destinati a muoversi e a trasportare merci e persone, “Wishes of a C” è sempre in potenziale movimento; sia orizzontale, sia verticale: il carrello elevatore come potenziale torre che punta a regni ultraterreni.

Segue sabato 12 novembre 2016 dalle 15.00 alle 19.00 l'azione performative di Cesare Pietroiusti con un intervento in Piazza dell'Immaginario dal titolo DISTRIBUZIONE GRATUITA DI OPERE INCOMPIUTE sul tema dello scambio e sul paradosso che crea nei sistemi e negli ordinamenti economici, innescando una relazione attiva con gli abitanti sul valore dello scambio e dell'opera d'arte.

Il lavoro consiste nell'allestimento di un luogo pubblico del Macrolottozero, una galleria affollata in Piazza dell'Immaginario, e nella distribuzione gratuita ai passanti di 400 disegni realizzati con fuoco di candela su carta da disegno. Tali disegni, che sono tutti pezzi unici, individualmente numerati e firmati, hanno una didascalia, in doppia lingua (italiano e cinese) che recita: "Questo disegno è, allo stato attuale, incompleto e quindi non può essere considerato un'opera d'arte a tutti gli effetti. Per completarlo, il possessore dovrà impegnarsi a bruciare l'intero foglio. Ogni altro uso, o riferimento a questo disegno come opera d'arte, è invalido". La distribuzione avrà una durata di un pomeriggio – A richiesta, alcuni nuovi disegni potranno essere realizzati sul posto; allo stesso modo, alcuni di quelli pre-esistenti potranno essere completati.
L'allestimento è preceduto da un LABORATORIO di preparazione con con alcuni studenti del Liceo Scientifico "Carlo Livi" che prenderanno parte alla performance, il 10 novembre 2016 dalle 15.30-18.30 allo spazioK, Via Santa Chiara 38/2, Prato.
Invernomuto / Simone Bertuzzi (1983) e Simone Trabucchi (1982) collaborano con lo pseudonimo di Invernomuto dal 2003. L’immagine in movimento e il suono sono i mezzi di ricerca privilegiati del duo; scultura, editoria e pratiche dal vivo sono altre delle sue varianti. Tra le mostre personali: Africa Addio, pinksummer, Genova (2015), MALÙ, Istituto Italiano di Cultura, Toronto (2015), Artspeak, Vancouver (2015), Wondo Genet, AuditoriumArte, Roma (2015), Anabasis Articulata, Triennale di Milano, Milano (2014), Marsèlleria, Milano (2014), Negus – Far Eye, Museion, Bolzano (2014), I-Ration, ar/ge kunst, Bolzano (2014), The Celestial Path, GAMeC, Bergamo (2013) e Simone, Padiglione d’Arte Contemporanea, Ferrara (2011). Tra le partecipazioni in mostre collettive e festival: Unsound Festival, Cracovia (2016), 16a Quadriennale, Roma (2016), FAR°, Nyon (2016), Cinema Dynamo / Centre d’Art Contemporain, Ginevra (2016), Live Arts Week V, Bologna (2016), Nero su Bianco, American Academy in Rome, Roma (2015), La Scrittura degli Echi, MAXXI, Roma (2015), Glitch. Interferenze tra arte e cinema in Italia, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano (2014), Black Star Film Festival, Philadelphia (2014), Così Accade, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2014), Terre Vulnerabili, Hangar Bicocca, Milano (2011) e Netmage 09, Bologna (2009). Nel 2013 sono stati finalisti del Premio Furla (Bologna) e hanno vinto il premio MERU ART*SCIENCE (GAMeC, Bergamo); nel 2016 sono finalisti del Premio Museion (Bolzano). Nel 2014 partecipano a Berlinale Talents (Berlino) e ottengono il fondo MiBAC per la finalizzazione di Negus, il loro primo lungometraggio, che esce a Marzo 2016. Attualmente Invernomuto è in residenza a Gluck50 (Milano) con il progetto Calendoola. Bertuzzi e Trabucchi portano avanti pratiche individuali nell’ambito della musica, rispettivamente con i progetti Palm Wine e STILL. Invernomuto vive e lavora tra Vernasca (PC) e Milano.
www.invernomuto.info

Cesare Pietroiusti / Nato a Roma nel 1955, vive a Roma Laurea in Medicina, 1979, con tesi in Clinica Psichiatrica. Co-fondatore del Centro Studi Jartrakor (1977) e della Rivista di Psicologia dell’Arte, Roma, 1980). Uno dei coordinatori delle residenze e dei progetti “Oreste” e del convegno “Come spiegare a mia madre che ciò che faccio serve a qualcosa?” Bologna, 1997. Co-curatore del Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti di Como (2006-2011). Docente di “Laboratorio Arti Visive”, IUAV, Venezia (2004–); MFA Faculty presso LUCAD, Lesley University, Boston (2009-).
Dal 1977 ha esposto, da solo o in collaborazione con altri, in spazi privati e pubblici, deputati e non, in Italia e all’estero
Negli ultimi anni il suo lavoro si è concentrato soprattutto sul tema dello scambio e sui paradossi che possono crearsi nelle pieghe dei sistemi e degli ordinamenti economici. A partire dal 2004 ha irreversibilmente trasformato altrui banconote; distribuito gratuitamente decine di migliaia di disegni individualmente prodotti e firmati; ingerito banconote al termine di un’asta per poi restituirle al legittimo proprietario dopo l’evacuazione; aperto negozi in cui la merce in vendita sono banconote e la “valuta” con cui si possono acquistare è lo sguardo dell’acquirente; organizzato ristoranti in cui al termine del pasto, invece di pagare, si ricevono i soldi del prezzo del cibo scritto sul menu, allestito mostre in cui le opere sono in vendita non in cambio di denaro, ma delle idee o delle proposte dei visitatori.
www.pensierinonfunzionali.net

Kinkaleri nasce nel 1995 e opera fra sperimentazione teatrale, ricerca sul movimento, installazioni, video, materiali sonori, performance, cercando un linguaggio non sulla base di uno stile ma direttamente nell’evidenza di un oggetto. I lavori del gruppo hanno ricevuto ospitalità in prestigiose strutture e festival, in Italia e all’estero.
Nel 2002 la compagnia riceve il “PREMIO LO STRANIERO Scommesse per il futuro”, il PREMIO UBU per lo spettacolo come miglior spettacolo di teatrodanza.
Kinkaleri ha sede operativa a Prato nello spazioK, uno degli spazi dell’ex-area industriale Campolmi nel centro storico di Prato; il riconoscimento nel 2013 come centro di residenza regionale per la città di Prato ha trasformato l’idea di residenza artistica nello spazioK in un progetto culturale articolato e condiviso sul piano dei contenuti e della relazione con il territorio, una proposta progettuale che si apre a percorsi artistici appartenenti ai diversi campi dell’arte, caratterizzati da una visione interdisciplinare della cultura contemporanea e dal coordinamento in rete con diverse strutture regionali, nazionali, europee.
Il gruppo è formato attualmente da: Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco.
www.kinkaleri.it