PhEST 2018 – See Beyond the Sea

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO PALMIERI
Largo Palmieri, 70043 , Monopoli , Italia
Date
Dal al
Vernissage
06/09/2018
Contatti
Email: info@phest.it
Sito web: http://www.phest.it
Curatori
Arianna Rinaldo, Roberto Lacarbonara, Giovanni Troilo
Generi
fotografia, festival
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Terza edizione di PhEst – Festival internazionale di fotografia e arte.

Comunicato stampa

Conto alla rovescia per la terza edizione di PhEST – See Beyond the Sea, il festival internazionale di fotografia e arte diventato un appuntamento fisso per Monopoli. Occhi puntati sulla città di mare pugliese che dal 6 settembre al 4 novembre 2018 si trasformerà in un polo dell'arte a cielo aperto. Una ventina le mostre in programma per questa terza edizione con la direzione artistica di Giovanni Troilo, la curatela fotografica di Arianna Rinaldo e la curatela per l’arte contemporanea di Roberto Lacarbonara. Il Festival è inserito ufficialmente nel calendario dell'anno europeo del patrimonio culturale voluto dal MiBact e dall'Unione Europea.
Già noto il progetto speciale sul territorio quest'anno realizzato dal fotografo fiorentino Edoardo Delille che durante la sua residenza artistica a Palazzo Fizzarotti ha realizzato alcuni scatti nel porto di Bari e in quello di Brindisi.
E intanto oggi hanno iniziato a comparire sulle mura dei palazzi del centro storico delle gigantografie di uomini, donne, bambini, intere famiglie. Sono gli scatti raccolti in questi mesi dall'associazione PhEST impegnata nel recupero delle fotografie amatoriali e familiari nella città di Monopoli e della Puglia nell’intento di condividerli come patrimonio collettivo per ALBUM - Archivio di Famiglia di cui la mostra #WEWEREINPUGLIA rappresenta il primo esito della raccolta. Un’operazione di street art a cura di Leo & Pipo dove le foto d’archivio sono oggetto di una installazione in esterni. Le figure del passato invadono il centro storico di Monopoli. Passeggiano per i vicoli, escono dalle case, sostano lungo le pareti; gli stessi vicoli, le stesse pareti in cui erano state ritratte. In questa osmosi tra passato e presente, le figure arrivano a ricordarci chi eravamo per capire meglio chi siamo e chi dobbiamo essere. Lo ricorderanno ai pugliesi e a chi viene a visitarli. Il viaggio diventerà per chi arriva un processo di conoscenza reale della cultura, del DNA dei luoghi e porterà con sé un frammento di quella fiera identità in giro per il mondo.

LEO & PIPO

Leo & Pipo si sono conosciuti all’età di sette anni nella scuola cattolica che frequentavano in una cittadina a est di Parigi. Avevano gusti simili e ben presto iniziarono a collaborare, inizialmente con la musica. Combinavano l’elettronica dei primi anni a materiale moderno per vedere cosa succede. Il loro progetto di arte di strada propone quello stesso tipo di esplorazione. Mettere insieme l’estetica del passato con quella presente crea nuovi significati indipendenti? Il progetto Leo & Pipo ha così preso vita da solo. Appena concordata la direzione, non rimaneva che mettersi ad ascoltare. Le loro immagini ora ‘infestano’ le strade di una ventina di Paesi, con lavori che durano alcuni giorni e altri svariati anni. Si muovono velocemente e discretamente quando le brave persone dormono. Seppur esportato in diversi territori, il movimento è intrinsecamente parigino. Entrambi sono cresciuti in un sobborgo dove tutti si conoscevano per nome e i legami sociali erano molto forti. Trasferitisi a Parigi, si sono improvvisamente ritrovati anonimi. Per questo Leo & Pipo si sono decisi a creare una famiglia immaginaria, rispecchiando un tempo in cui Parigi era ancora solo un grande villaggio.

ALTRE ANTICIPAZIONI

PATRICK WILLOCQ - MY STORY IS A STORY OF HOPE
La storia umana di due comunità - una francese e l’altra di richiedenti asilo - costrette, loro malgrado, a convivere. Questa convivenza imposta dal governo nell’estate del 2016 ha ispirato Patrick Willocq a creare questo ambizioso progetto artistico che, con un profondo significato politico, ci mostra come gli abitanti accolgono o respingono i rifugiati.

PINO PASCALI - GUARDARE IL MARE
La mostra “Guardare il mare” è un progetto della Fondazione Pino Pascali - Museo di Arte Contemporanea di Polignano a Mare che, attraverso una selezione di scatti realizzati da Pino Pascali nel 1965, anticipa la grande e inedita retrospettiva fotografica dedicata all’artista che la Fondazione ospiterà nei propri spazi tra Ottobre e Novembre 2018.

Realizzate nell’ambito di un reportage destinato alla produzione dello spot-Carosello per l’azienda agroalimentare Cirio, le fotografie in mostra fanno parte di uno studio che Pascali compie tra Napoli, Ischia e Capri Casamicciola, utilizzando per la prima volta il medium fotografico al fine di indagare il paesaggio portuale e urbano.
Molti degli scatti mostrano una grande consapevolezza della cultura visuale, fotografica e cinematografica, degli anni ‘50 e ‘60, specie nell’indagine realista e sociale. Ma, in molti casi, lo sguardo dell’artista raccoglie invece dati grezzi, rapidi appunti visivi utili all’elaborazione della scultura. Il viaggio diventa così una ricognizione sull’immaginario del mare in equilibrio con l’immaginazione dell’autore, dove ogni fotografia ha il gusto della prefigurazione, dell’annotazione fissata con immediatezza e già destinata a divenire plasticità di opera d’arte.
La mostra è a cura di Antonio Frugis e Roberto Lacarbonara.

MANDY BARKER - SOUP
La serie Soup include immagini esteticamente attraenti, ma profondamente inquietanti una volta messe a fuoco. Sono composizioni create con detriti di materiale plastico di uso comune disperso negli oceani e raccolto in varie spiagge del mondo. Fotografa inglese, pluripremiata, Mandy Barker si interessa all’ambiente e alle dinamiche globali che ne causano il deterioramento. Le sue serie fotografiche si concentrano sui rifiuti plastici che soffocano gli oceani del mondo e mettono in grave pericolo l’ecosistema marino.

GREGOR SAILER - THE POTEMKIN VILLAGE
Il progetto di Gregor Sailer, realizzato tra il 2015 e il 2017, presenta reali costruzioni architettoniche create per motivi politici, militari ed economici. Rifacendosi alla leggenda del generale Potemkin, che fece “travestire” intere zone della Crimea, recentemente conquistata, per nasconderne lo stato malandato al passaggio di Caterina II di Russia, le immagini di The Potemkin Village danno allo spettatore accesso a un mondo di falsi, copie, e scenografie e chiamano in causa le assurde aberrazioni della nostra società contemporanea.