Per la storia di Bologna. Donazioni e acquisizioni d’arte della Fondazione Carisbo (2017-2025)

In mostra un’ampia selezione delle opere d’arte che hanno incrementato il patrimonio artistico della Fondazione Carisbo dal 2017 ad oggi, frutto di donazioni e di acquisizioni.
Comunicato stampa
Apre al pubblico venerdì 19 settembre alle ore 15, nelle sale espositive di Casa Saraceni, sede della Fondazione Carisbo (via Farini 15, Bologna), la mostra che espone un’ampia selezione delle opere d’arte che hanno incrementato il patrimonio artistico della Fondazione Carisbo dal 2017 ad oggi, frutto di donazioni e di acquisizioni. Si tratta di dipinti, sculture, disegni e incisioni che integrano le raccolte cui la Cassa di Risparmio in Bologna ha dato vita nell’arco di un secolo, poi passate alla Fondazione.
La mostra
L’incremento di donazioni alle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione è il segnale di una rinnovata sensibilità: da un lato la generosità di privati cittadini che rinunciano alla proprietà di beni in favore della collettività, mettendo a disposizione del pubblico opere il cui apprezzamento sarebbe altrimenti limitato a una cerchia ristretta di persone, dall’altro la consapevolezza che le opere donate vengono a costituire un tassello della storia della città nell’ampio contesto istituzionale garantito dalla Fondazione. Questa, infatti, come realtà autonoma vocata alla filantropia, ha tra le proprie finalità la custodia e la tutela del patrimonio storico artistico del territorio allo scopo di valorizzarlo e lasciarlo come memoria e riferimento per le future generazioni.
Tra le donazioni di opere antiche risaltano il modelletto di Jacopo Alessandro Calvi per il grande dipinto con San Francesco implora la protezione della Vergine sui pellegrini esposto nella chiesa di Santa Maria della Vita (Donazione Michelangelo Poletti), il Ritratto di papa Lambertini eseguito nella bottega di Pierre Subleyras (Donazione Fondazione Furio Farabegoli), il volume Statuta Urbis Ferrariae del 1624 (Donazione Antonietta Di Marzio Gaist), il Graduale de Tempore (Donazione Paola Martelli) e La Caccia giocosa. Invenzioni di Gioseffo Maria Mitelli del 1745 (Donazione Piero Paci e Giovanna Bolelli).
Le donazioni più cospicue riguardano però il Novecento. Queste hanno affidato alle Collezioni d’arte della Fondazione il compito di assicurare nel tempo la memoria di artisti che, pur impegnati in un ampio raggio d’azione, anche internazionale come è il caso di Bruno Pulga e di Concetto Pozzati, hanno mantenuto rapporti saldi con la città (Italo Cinti, Francesco Giuliari), spesso in qualità di docenti dell’Accademia di Belle Arti, del Liceo artistico e dell’Istituto d’Arte (Emilio Contini, Nino Corrado Corazza, Ugo Guidi, Concetto Pozzati, Ilario Rossi, Luigi Vignali e altri).
L’elevato numero delle opere donate ha costretto, nella presente occasione, a operare una selezione meramente rappresentativa delle singole donazioni. Alcune di queste sono state peraltro oggetto di esposizioni specifiche, provviste di catalogo a stampa: Donazione Tiziano Bonazzi, con opere di Mario Bonazzi, 2018; Donazione Catia Mantovan, con opere di Luigi Vignali, 2021; Donazione Barbara Buldrini, con opere di Ugo Guidi, 2022; Donazione Laura Coppi Giuliari, con opere di Francesco Giuliari, 2022 e 2023; Donazione Giovanni Barducci, con opere di Maria Petroni, 2025. Ai donatori il vivo ringraziamento della Fondazione e della città di Bologna.