Pavia Fotografia. Sguardi tra natura e città

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO BROLETTO
Piazza Della Vittoria 14, Pavia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a venerdì ore 17-20, sabato e domenica 10:30-12:30; 17-20.

Vernissage
09/09/2015

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Generi
fotografia

Tre mostre per un grande progetto di fotografia, firmato dall’Associazione Culturale Pavia Fotografia. Pavia Fotografia. Sguardi tra natura e città.

Comunicato stampa

PAVIA FOTOGRAFIA
Sguardi tra natura e città

Metamorfosi – Antonio Manidi
I rumori del silenzio – Stefano Montagna
Paesaggio italiano – collettiva gruppo

inaugurazione 9 settembre 2015, ore 18
Spazio per le arti contemporanee del Broletto
Piazza della Vittoria, Pavia

La mostra prosegue fino al 18 settembre 2015

Tre mostre per un grande progetto di fotografia, firmato dall’Associazione Culturale Pavia Fotografia. Pavia Fotografia. Sguardi tra natura e città inaugura mercoledì 9 settembre 2015, ore 18, nello Spazio per le Arti Contemporanee del Broletto di Pavia, e presenta fino al 18 settembre 2015 tre differenti esposizioni, legate tra loro dal tema del paesaggio cittadino, al confine tra ciò che è ancora natura e ciò che è decisamente urbano.

In mostra sono le immagini di Antonio Manidi, fotografo pavese e presidente dell’Associazione Culturale Pavia Fotografia (attiva sul territorio dal 1988), protagoniste della personale Metamorfosi, che dialogano con gli scatti di Stefano Montagna, raccolti nella personale I rumori del silenzio, e con quelli protagonisti della collettiva Paesaggio italiano, esito di un lavoro svolto da Antonio Manidi con altri fotografi, soci e allievi dell’Associazione pavese.

La Metamorfosi, come la intende Manidi, non è una semplice trasformazione, ma “un viaggio che parte dall’essenza, dall’anima, e dopo aver compiuto un lungo e intenso percorso, ritorna all’entità di partenza, per poi ricominciare un altro viaggio”. Gli scatti di Antonio Manidi cercano di cogliere l’essenza, di addentrarsi nel mistero e di percepirlo con lo sguardo: “Solo un’osservazione attenta consente di cogliere la sostanza propria di un elemento, attraverso magici istanti che la fotografia permette di rubare e condividere”.
I rumori del silenzio di Stefano Montagna si riferiscono a ciò che rimane dei grandi spazi - ex fabbriche abbandonate, come la Necchi. Si tratta di strutture vuote, “piene di detriti che ora fanno bella mostra di sé e danno tanta tristezza con la loro desolazione, e tutto sembra irreale. Ciò che resta, è solo un assordante silenzio”.
La collettiva Paesaggio italiano si concentra sull’Italia, sul contrasto tra paesaggi antichi e contemporanei, e sul confronto tra i due: “Il paesaggio – spiega Manidi – è la particolare fisionomia di un territorio e comprende (nelle sue caratteristiche fisiche, biologiche ed etniche) sia la realtà che l’apparenza di realtà. Da questo punto di vista il paesaggio è anche un potente linguaggio, e non esiste paesaggio senza la rappresentazione di esso. È il riflesso degli stati d’animo dell’osservatore, che lo modifica nell’immaginario psicologico, è il riflesso dello sguardo sul mondo di ogni singolo individuo, è una visione puramente soggettiva, legata all’esistenza, ai ricordi, alle emozioni”.