Patrizio Landolfi – Psychedelic{O dell’Apparizione dello Spirito}

Nell’incantevole cornice della Vinaria Sassolini a Panzano in Chianti, costituita da un giardino all’italiana, da una villa / Wunderkammer, nonché da una galleria espositiva, inaugura Psychedelic {O dell’Apparizione dello Spirito}, una mostra personale di Patrizio Landolfi, a cura di Veronica Caciolli.
Comunicato stampa
Vinaria Sassolini
Patrizio Landolfi
Psychedelic
{O dell’Apparizione dello Spirito}
A cura di Veronica Caciolli
Vernissage venerdì 13 giugno 2025 ore 18.30
/+/ Sound installation by SADI ore 20.00
Finissage giovedì 31 luglio 2025 ore 19.00
Live performance by Carlo Fagiani’s Band
Dal 13 giugno al 31 luglio 2025
Nell’incantevole cornice della Vinaria Sassolini a Panzano in Chianti, costituita da un giardino all’italiana, da una villa / Wunderkammer, nonché da una galleria espositiva, il 13 giugno 2025 inaugura Psychedelic {O dell’Apparizione dello Spirito}, una mostra personale di Patrizio Landolfi, a cura di Veronica Caciolli.
Patrizio Landolfi (Battipaglia, 1954) inizia la sua ricerca nei primi anni Ottanta. Il suo lavoro si nutre di alcuni degli stili più significativi del Novecento, dal Futurismo all’Astrattismo, per culminare nella sua tipica frammentazione dei soggetti, generalmente non figurativi. La sua pittura è inoltre ispirata dal costante studio dell’Induismo che anticipa la sua attività artistica: Pandu (dal sanscrito “bianco”, una delle figure principali del Mahabharata, così iniziato nel 1976 da A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada), è stato infatti uno dei fondatori della comunità dei devoti di Krishna a San Casciano in Val di Pesa. Nei primi anni Ottanta peraltro vi venne stabilita una scuola d’arte sul modello di quella newyorkese degli anni Sessanta, per volontà del suo fondatore (A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada) allo scopo di illustrare le caratteristiche principali di Krishna, la cui collezione oggi è raccolta nel museo ad essa dedicata. Molte di queste opere sono state informate dall’estetica lisergica e orientalista tipica del movimento Hippie.
Questa biografia culturale, spirituale e visuale dell’artista inevitabilmente culmina nei suoi dipinti, in cui sperimenta vari livelli di coscienza espressi in visioni che alludono a dimensioni trascendentali, alle manifestazioni dell’invisibile, a flussi energetici e dimensioni cosmiche, spesso immersive.
La mostra presso la Vinaria Sassolini presenta tuttavia un’insolita produzione dell’artista. Questo appuntamento è l’esito dell’intenso interesse di Alfonso Sassolini per le relazioni tra arte e psicologia, essendo stato quest’ultimo sia psicologo che gallerista; e dal rapporto con la curatrice Veronica Caciolli, che ha proposto di mostrare per questa occasione, una serie di Patrizio Landolfi finora non casualmente inesposta. Si tratta di alcuni volti radicalmente espressivi, sia nei tratti che nell’uso dei colori. Assai diverso dalla sua abituale produzione, questo gruppo di immagini è stato creato in maniera inconsapevole e automatica “per pulire i pennelli e terminare i colori usati altrove”. Si tratta di un corpus di circa venti dipinti realizzati nel 2021, che mostrano dunque la non intenzionalità dell’artista, residui della memoria e apparizioni involontarie. I dipinti sprigionano una forza sintetica e ancestrale, risultando talvolta simili a maschere rituali. Per queste caratteristiche, il titolo della mostra si riferisce all’aggettivo coniato nel 1957 dallo psichiatra canadese Humphry Osmond in riferimento ad alcune esperienze di ampliamento della coscienza, denominate appunto psichedeliche (dal greco antico “manifestazioni della psiche”) spesso espresse attraverso immagini dal profondo impatto visivo.
Nell’ampio bacino di immagini inconsce, produzione che negli ultimi anni riscuote grande attenzione di critica e pubblico, quelle di Patrizio Landolfi sono ugualmente accomunabili alle creazioni di artisti autodidatti, bambini, comunità tribali, pazienti psichiatrici o artisti consapevolmente alla ricerca di questa sorgente, ovvero all’Art brut , lo stile così denominato negli anni Quaranta da Jean Dubuffet; ugualmente, queste “immagini primordiali”, così definite da Carl Gustav Jung nel 1912 per teorizzare successivamente gli archetipi, come i sogni, i miti e i simboli, hanno il potere di connettere l’individuale all’universale.
Per l’inaugurazione alle 20.00, il sound artist Sadi realizzerà un’installazione sonora ispirata dai temi della mostra, nel giardino all’italiana della tenuta.
Per il finissage della mostra, la Carlo Fagiani’s Band eseguirà una live performance musicale exhibition-specific.
Il vernissage e il finissage saranno accompagnati dai vini biologici Sassolini e da cibo vegetariano.
Patrizio Landolfi
Psychedelic
{O dell’Apparizione dello Spirito}
A cura di Veronica Caciolli
Vernissage venerdì 13 giugno 2025 ore 18.30 /+/ Sound installation by SADI ore 20.00
Finissage giovedì 31 luglio ore 19.00 Live performance by Carlo Fagiani’s Band
Dal 13 giugno al 31 luglio 2025
Vinaria Sassolini
Piazza Ricasoli 2, 50022 Panzano in Chianti (FI)
Info: +39 328 962 5807