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L’esposizione propone un’ampia ricognizione sull’uso molteplice e sperimentale delle parole da parte degli artisti contemporanei. Oltre quaranta lavori di autori italiani e internazionali coprono l’arco temporale dal 1959 a oggi, decenni dominati dall’impiego di mezzi e tecniche di comunicazione avanzati, pervasivi e persuasivi sull’immaginario collettivo, compreso quello espressivo e arti¬stico.
Comunicato stampa
ARTISTI:
Vito Acconci, Vincenzo Agnetti, Carl Andre, John Baldessari, Robert Barry, Alighiero Boetti, Paolo Canevari, Guglielmo Achille Cavellini, Giuseppe Chiari, Chiara Dynys, Armen Eloyan, Peter Fischli & David Weiss, Zvi Goldstein, Dan Graham, Silvia Hell, Emilio Isgrò, Allan Kaprow, Jannis Kounellis, Joseph Kosuth, Barbara Kruger, Gianni Melotti, Maurizio Nannucci, Shirin Neshat, Guido Peruz, Gianni Pettena, Richard Prince, Mimmo Rotella, Ed Ruscha, Salvo, Julian Schnabel, Terry Smith, Christian Tobas, David Tremlett, Massimo Uberti, Ben Vautier, Lawrence Wiener.
GRAZIE A:
Archivio Galleria Schema, Carmignano (Prato); Collezione Beccaglia, Prato; Collezione Palli, Prato; Collezione Palmigiano, Milano; Collezione Peruz, Milano; Fondazione Cassa di Risparmio di Prato; Galleria Alfonso Artiaco, Napoli; Galleria Fumagalli, Milano; Le Case d’Arte, Milano; Spazioborgogno, Milano.
L’esposizione propone un’ampia ricognizione sull’uso molteplice e sperimentale delle parole da parte degli artisti contemporanei. Oltre quaranta lavori di autori italiani e internazionali coprono l’arco temporale dal 1959 a oggi, decenni dominati dall’impiego di mezzi e tecniche di comunicazione avanzati, pervasivi e persuasivi sull’immaginario collettivo, compreso quello espressivo e arti¬stico. In un periodo storico in cui l’arte si rivolge alla comunicazione per promuovere e diffondere se stessa, gli strumenti stessi del comunicare diventano modalità e oggetto della ricerca artistica: gli artisti dichiarano, declamano, definiscono, descrivono, riflettono, recitano, invocano, insomma dicono che “l’arte sarà di tutti e la parola arte non sarà di nessuno” (Giuseppe Chiari). Le opere sele-zionate intrecciano e contaminano il linguaggio visivo, testuale e orale, provocano e influenzano il pubblico, lo trasformano in lettore, auditore, interlocutore. Immagini, testi e parole danno voce diretta all’arte nell’epoca della comunicazione