Paolo Bielli – Ring

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZETTO ART GALLERY
Via delle Botteghe Oscure 34 00186 , Roma, Italia
Date
Dal al

da martedì a sabato 10.00 - 19.00 lunedì chiuso

Vernissage
27/09/2012

ore 18.30

Catalogo
Catalogo: Testi di Vincenzo Mazzarella, Rosanna Ruscio, Emanuele Della Rosa
Curatori
Vincenzo Mazzarella
Generi
arte contemporanea, personale
Loading…

Un ritorno alla pittura figurativa, dove corpi erotici di pugili, sostituendo i coltelli, ricordano: Jack La Motta, Primo Carnera, Mike Tyson, Cassius Clay e Emanuele Della Rosa.

Comunicato stampa

Paolo Bielli
“Ring”
(La manager dei pugili e le loro amanti)
a cura di Vincenzo Mazzarella Inaugurazione giovedì 27 settembre 2012 ore 18.30
PALAZZETTO ART GALLERY
Direzione Franco Ruben
Via delle Botteghe Oscure 34 00186 Roma
da martedì a sabato 10.00 - 19.00 lunedì chiuso
Dopo la sua partecipazione alla 54. Biennale di Venezia (Arsenale-Venezia) a cura di Vittorio Sgarbi. Il pittore Paolo Bielli abbandona i coltelli. Colpito da una improvvisa influenza, si rinchiude nel suo spazio per sei mesi circondato da imbottiture e muri spessi; dando vita ad una serie di nuovi lavori, una quindicina di quadri di vario formato, tutti ad olio su stoffe di vario tipo: damascati, scozzesi, sete e lini grezzi. Un ritorno alla pittura figurativa, dove corpi erotici di pugili, sostituendo i coltelli, ricordano: Jack La Motta, Primo Carnera, Mike Tyson, Cassius Clay e Emanuele Della Rosa. Quest’ultimo ci regalerà la sua presenza all’inaugurazione della mostra.
Mille stelle celesti, dagli occhi, scendono sui volti dai nasi tumefatti, e inondano di sangue le vittorie che superano, con la cura, il suicidio. Il ring di Paolo Bielli è un cerchio dove la forza e l’erotismo sono evidenti, al punto tale che sembrano troneggiare lo spazio dei Re eroici, ma senza corona; sono il pupillo delle loro mogli che li ammirano con occhi ammalianti, creando un gioco di sguardi intensi e seducenti, dove la sofferenza si fa sentire e il sudore confonde le pietre preziose.
Dice Bielli: “Uno scettro nel deserto non mi serve”. L’artista romano impugna i guantoni e lotta con se stesso, affermando il suo carisma, esce dal proprio Ring, per abbracciare la vittoria.
Al centro della galleria, l’allestimento con l’opera “Ring”, esposta alla Biennale di Venezia, adagiata sul pavimento, e sopra un paio di guantoni da pugile firmati Emanuele Della Rosa, ricreano un’am- bientazione da incontro di box, coinvolgendo il visitatore-spettatore.
Ho mani nude da fasciare, e sangue da regalare, in tempi lunghi da condividere con la rabbia di chi vuole lottare o morire. Una manciata di coriandoli sulla tua faccia, sono grida di bambini che nascono cadendo dalle nuvole spesse di rugiada, in cieli spessi di erba.