Palazzo Pretorio – La riapertura
Dopo quasi 20 anni, Palazzo Pretorio, monumento simbolo di Prato, sarà integralmente restituito alla città. In questi anni è rimasto chiuso per evidenti problemi alle strutture.
Comunicato stampa
Dopo quasi 20 anni, l11 aprile 2014, Palazzo Pretorio, monumento simbolo di Prato, sarà integralmente restituito alla città. In questi anni è rimasto chiuso per evidenti problemi alle strutture.
Gli interventi di restauro e di adeguamento delledificio agli standard internazionali fissati per la conservazione delle opere darte (il Palazzo Pretorio torna infatti alla funzione di Museo che già aveva dal 1912) si sono rivelati piuttosto complessi.
Il Palazzo ha assunto le sue forme attuali tra il 200 e il 300, conglobando tre edifici preesistenti. Nella trama dellarchitettura è ancora possibile distinguere le diverse parti originarie, magistralmente unite nella nuova costruzione.
Ledificio medievale, voluto come sede del Podestà cittadino, della magistratura e delle prigioni, venne rimaneggiato in epoca cinquecentesca anche a causa di un parziale crollo.
Mutando, in parte, le funzioni, mutò anche la suddivisione degli spazi interni: i grandi ambienti di rappresentanza e di incontro vennero suddivisi in vani più piccoli.
Poi il terremoto del 1899 e i nuovi danni alledificio.
La rinascita risale al 1912, quando Palazzo Pretorio venne destinato a Museo Civico, funzione che ha adempiuto sino al 1997 quando, davanti alle evidenti esigenze di restauro, le opere furono provvisoriamente esposte nel vicino Museo di Pittura Murale. Fra queste i capolavori di Filippo e Filippino Lippi, Fra Diamante e Donatello, protagonisti della mostra di settembre.
Oltre che adeguare lintero edificio alle nuove esigenze di fruizione e di conservazione, il restauro voluto dallAmministrazione Comunale e che con riapertura del Museo giunge al suo completamento anche funzionale, ha messo in sicurezza la parte muraria ed ha riportato allantica bellezza gli stemmi dei podestà affrescati alle pareti ed i meravigliosi soffitti lignei dipinti, tra i più belli in Toscana.
Le opere che qui ritrovano casa godono di ambienti a norma per climatizzazione e per ogni altro aspetto collegato alla salvaguardia. Il pubblico può così ammirarle in un nuovo e innovativo allestimento, in un museo dotato dei servizi per la didattica, laccoglienza e la comunicazione multimediale. A firmare il progetto del nuovo allestimento, promosso dal Comune di Prato, gli architetti Adolfo Natalini, Marco Magni e Piero Guicciardini.