Palazzo Grassi invita Lo schermo dell’arte – VII Edizione

Informazioni Evento

Luogo
TEATRINO DI PALAZZO GRASSI
calle delle Carrozze , Venezia, Italia
Date
Dal al
Vernissage
28/09/2020

ore 18,30

Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
cinema
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4 giornate e 9 titoli: per il settimo anno consecutivo il Teatrino di Palazzo Grassi presenta un’esclusiva selezione di film tratta dalla dodicesima edizione della rassegna fiorentina dedicata al rapporto tra cinema e arte contemporanea.

Comunicato stampa

Per il settimo anno consecutivo, Palazzo Grassi rinnova l’invito a Lo schermo dell’arte - progetto unico dedicato alle molteplici interazioni tra cinema e arte contemporanea, diretto da Silvia Lucchesi - giunto nello scorso novembre 2019 al suo dodicesimo anno di attività.
La rassegna fiorentina porta a Venezia un programma di 9 titoli, firmati da importanti video-artisti e filmmaker internazionali, dedicati al mondo dell’arte e selezionati insieme a Palazzo Grassi come ormai da tradizione, sin dalla prima collaborazione nel 2014.

Lunedì 28 settembre, dalle 18.30 il primo film in cartellone è il documentario di Alessandra Galletta, “Ettore Spalletti.” (Italia, 2019, 89’), dedicato al maestro recentemente scomparso. L’opera costituisce una preziosa testimonianza della vita e della pratica di un artista lontano dai clamori dei palcoscenici del sistema, che ha lasciato un contributo fondamentale all’arte contemporanea grazie alla sua indagine sulla luce e il colore, tanto in pittura, quanto in scultura. A seguire alle 20.15, la proiezione di “Putin’s Happy” di Jeremy Deller (Regno Unito, 2019, 40’), un film che racconta le istanze xenofobe, l’isolazionismo e il patriottismo che hanno alimentato la scelta della Gran Bretagna di uscire dall’Unione Europea.

Martedì 29 settembre si parte sempre alle 18.30 con “The Proposal” di Jill Magid (Stati Uniti, 2018, 82’), che ripercorre la complessa vicenda della realizzazione di un progetto della regista che sarebbe dovuto confluire nella mostra dedicata all’architetto messicano Luis Barragàn. Chiude la sessione alle 20.10 il film dedicato all’artista e mistica svedese Hilma Af Klint (1862 – 1944), tra i primi artisti ad aver introdotto l’astrazione in pittura al principio del XX Secolo. “Beyond the Visible. Hilma af Klint” di Halina Dyrschka (Germania, 2019, 93’) restituisce visibilità ad un’artista dimenticata, malgrado il ruolo di primissimo piano avuto nell’evoluzione storico artistica, che per la prima volta viene raccontata attraverso la finzione cinematografica.
Mercoledì 30 settembre la rassegna prosegue al Teatrino con il film che indaga la pratica dell’artista Olafur Eliasson (1967), “Olafur Eliasson: Miracles of Rare Device” di Alan Yentob (Regno Unito, 2019, 61’), a partire dalla preparazione della sua nuova mostra personale, “Real Life”, alla Tate Modern. Dalle 19.45, protagonista dello schermo è il duo artistico MASBEDO, composto da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, con “Welcome Palermo” (Italia, 2018-2019, 75’). Il film è l’evoluzione formale e narrativa del progetto “Videomobile”, l’articolata installazione multi canale dedicata al rapporto tra Palermo e il cinema e concepita dagli artisti nel 2018 in occasione di Manifesta 12 Palermo.

Giovedì 1 ottobre, conclude la rassegna la visione di tre titoli. Il primo film della giornata parte alle 18.30, si tratta dell'opera video del collettivo inglese, candidato al Turner Prize 2018, Forensic Architecture rappresentato dalla proiezione di “Triple-Chaser” (Regno Unito, 2019, 11’), opera che prende nome da un tipo di granata contenente gas lacrimogeno. Il film si basa sulla ricerca delle granate a partire dall’analisi di un ampio numero di immagini online, condotta tramite una speciale tecnologia digitale.
Si continua con “Walled Unwalled” di Lawrence Abu Hamdan (Germania, Libano, 2018, 21’), video-performance realizzata a Berlino nella ex stazione radiofonica della Germania dell’Est che si interroga su come il suono sia percepito dall’orecchio umano quando chi ascolta si trova oltre una barriera fisica. Per farlo, l’artista, tra i quattro vincitori del Turner Prize 2019, analizza 3 celebri casi giudiziari, tra cui quello molto noto dell’atleta Oscar Pistorius
L’ultimo film in programma è “Barbara Rubin and the Exploding NY Underground” di Chuck Smith (Stati Uniti, 2018, 78’), che riporta in luce la vicenda umana e professionale dell’artista, filmmaker e performer americana Barbara Rubin (1945 – 1980), attraverso un fondo epistolare conservato dall’amico e cineasta Jonas Mekas.

Tutti gli appuntamenti del Teatrino sono comunicati e costantemente aggiornati sul sito di Palazzo Grassi alla voce “Eventi”. www.palazzograssi.it

IL PROGRAMMA

Lunedì 28 settembre

Ore 18.30 | “Ettore Spalletti.” di Alessandra Galletta, Italia, 2019, 89’
vo: italiano, inglese; st: inglese, italiano
L’autrice racconta con grande sensibilità una delle figure più influenti e riservate del panorama dell’arte contemporanea italiana e internazionale, il pittore e scultore Ettore Spalletti. Il film svela la figura di un artista lontano dai clamori del mainstream dell’arte internazionale, le cui opere nascono in stretta connessione con i luoghi della sua vita e con la storia, le forme e i colori del paesaggio abruzzese che lo circonda. All’indomani della scomparsa di questo meraviglioso maestro, il film è una testimonianza preziosissima della sua arte di spirito e luce.

Ore 20.15 | “Putin’s Happy”, di Jeremy Deller, Regno Unito, 2019, 40’
vo: inglese; st: italiano
La Brexit è un tema che ha spaccato in due il Regno Unito, sia nel suo parlamento che nelle strade. Tra gennaio e marzo del 2019, Jeremy Deller ha filmato e intervistato numerosi manifestanti, sia pro che anti Brexit, riuniti nei pressi di Parliament Square a Londra. Isolando alcune immagini e analizzandole con delle didascalie, Deller decifra i simboli e, con la consueta acutezza, interpreta il linguaggio dei movimenti di stampo nazionalista che negli ultimi anni hanno preso piede non solo in Europa, ma nel mondo intero.

Martedì 29 settembre

Ore 18.30 | “The Proposal” di Jill Magid, Stati Uniti, 2018, 82’
vo: inglese; st: italiano
Il film dell’artista americana Jill Magid ripercorre la complessa vicenda di un suo progetto che sarebbe dovuto confluire in una mostra ispirata all’opera del visionario architetto messicano Luis Barragàn. Nel tentativo di consultarne gli archivi divisi tra Città del Messico e Basilea, l’artista va incontro a una lunga serie di difficoltà, scontrandosi in particolar modo con Federica Manco, colei che, per una serie di vicissitudini legate all’eredità dell’architetto messicano, oggi possiede e conserva in Svizzera il suo archivio professionale e i diritti legati alla riproduzione del suo lavoro.

Ore 20.10 | “Beyond the Visible. Hilma af Klint di Halina Dyrschka”, Germania, 2019, 93’
vo: svedese, inglese, tedesco; st: inglese, italiano
Come può un’artista che ha introdotto l’astrazione nella pittura all’inizio del XX secolo passare del tutto inosservata? Rimasta nell’ombra durante tutta la sua vita, oggi Hilma af Klint sconvolge il mondo dell’arte con la sua opera straordinaria. Il film di Halina Dyrschka è il primo sulla sua vita e sul suo lavoro, sul ruolo delle donne nell’arte e sulla scoperta sconvolgente di uno scandalo artistico.

Mercoledì 30 settembre

Ore 18.30 | “Olafur Eliasson: Miracles of Rare Device” di Alan Yentob, Regno Unito, 2019, 61’
vo: inglese; st: italiano
Il film segue Olafur Eliasson e il suo team durante la complessa fase di preparazione della mostra Real Life che la Tate Modern dedica all’artista danese dopo lo straordinario successo ottenuto nel 2003 dal suo Weather Project, visitato da più di due milioni di spettatori. Il tema centrale di Real Life, che sta alla base della maggior parte dei lavori di Eliasson, è l’interazione tra elementi naturali come l’acqua e la luce con la percezione fisica che lo spettatore ha dello spazio.

Ore 19.45 | “Welcome Palermo” di MASBEDO, Italia, 2018-2019, 75’
vo: italiano; st: inglese
Nel 2018, in occasione di Manifesta 12 a Palermo, il duo artistico MASBEDO ha concepito il Videomobile trasformando un vecchio furgone merci OM degli anni settanta in un “carro video”. Sorta di laboratorio mobile, questo curioso mezzo dotato di un palco per performance e interviste è divenuto nei mesi della biennale un’installazione multi canale interattiva. Welcome Palermo, dedicato al rapporto della città siciliana con il cinema, è l’evoluzione di quel progetto. Vi si alternano interviste a personalità conosciute e non e materiali d’archivio e performance di writers, dj e cittadini palermitani che leggono sul palco le domande sulla sessualità di Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini.

Giovedì 1 ottobre

Ore 18.30 | “Triple-Chaser” di Forensic Architecture, Regno Unito, 2019, 11’
vo: inglese; st: italiano
Il gruppo londinese candidato al Turner Prize nel 2018 torna con il progetto Triple Chaser, che prende il titolo dal nome di una granata di gas lacrimogeno. L’obiettivo della ricerca è quello di identificare le granate esaminando, attraverso una speciale tecnologia digitale, milioni di immagini condivise sul web così da conoscerne l’effettivo utilizzo contro la popolazione.

Ore 18.45 | “Walled Unwalled” di Lawrence Abu Hamdan, Germania, Libano, 2018, 21’
vo: inglese; st: italiano
Negli studi di effetti sonori Funkhaus di Berlino, ex stazione radio della Germania est, l’artista giordano Lawrence Abu Hamdan, che ha vinto il Turner Prize nel 2019, analizza in una video-performance tre celebri casi legali, tra i quali quello di Oscar Pistorius, accomunati dal tema del suono: come il suono viene percepito dall’orecchio umano quando chi ascolta si trova dall’altra parte di una barriera fisica rispetto alla sorgente del suono stesso?

Ore 19.10 | “Barbara Rubin and the Exploding NY Underground” di Chuck Smith, Stati Uniti, 2018, 78’
vo: inglese; st: italiano
Figura eclettica e in anticipo sui tempi, una donna ribelle in un mondo di uomini, la Rubin incarnò lo spirito artistico degli anni ’60, presentò Andy Warhol ai Velvet Underground, introdusse Bob Dylan alla Cabala e stregò Allen Ginsberg. L’amico e cineasta Jonas Mekas ha conservato le sue lettere, un ricco archivio dal quale il regista Chuck Smith ha potuto attingere per realizzare questo affascinante ritratto di una grande e oggi dimenticata artista.