Open Studios dei borsisti 2017/18
I dieci borsisti, arrivati a settembre a Roma, apriranno per la prima volta gli atelier al pubblico e consentiranno uno sguardo alla loro opera, cioè a quanto hanno portato con sé dalla Germania o a lavori nati nelle prime settimane di residenza.
Comunicato stampa
Mercoledì, 25 ottobre 2017, dalle ore 19.00, all’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo avranno luogo gli Open Studios, la prima importante tappa dell’anno accademico dei borsisti 2017/18. I dieci borsisti, arrivati a settembre a Roma, apriranno per la prima volta gli atelier al pubblico e consentiranno uno sguardo alla loro opera, cioè a quanto hanno portato con sé dalla Germania o a lavori nati nelle prime settimane di residenza.
Programma negli atelier dalle ore 19.00 alle 22.oo:
Mostre, concerti, performance, proiezioni film e letture dei borsisti 2017/18
Arte Visiva:
Bettina Allamoda presenta una nuova grande installazione pensata appositamente per lo spazio del suo atelier a Villa Massimo. L’opera è composta da materiali molto diversi e collegati fra di loro come p.e. l’acciaio e la stoffa - l’artista contrappone materiali morbidi e duri, di cui alcuni sono reperti trovati a Roma. Nei suoi lavori definiti Spandex Studies, Allamoda analizza come l’esperienza fisica venga deformata attraverso l’esperienza mediatica, trasponendola nel settore della scultura e del collage, al quale conferisce la forma di un’esperienza paradigmatica e astratta e ciononostante dal concreto carattere spazio-temporale.
Thomas Baldischwyler crea un’installazione, composta da materiali diversi, lasciando l’atelier volutamente come luogo di lavoro e non luogo espositivo. Molti dei lavori presentati a parete sono nati durante le settimane a Villa Massimo. Inoltre, l’artista espone anche schizzi di lavori work in progress. Una caratteristica ricorrente nei suoi lavori sono le citazioni di eventi storico-artistici che diventano per lui punti di confronto usando materiale e contesti diversi.
Jörg Herold proietta il film La storia di una ricerca della purezza del dimenticare - Oppure - Tre annusatori di colla sotto la sorveglianza dell’IMAM (carcere infantile) in cui viene documentata una situazione sociale di bambini nello slum di Caracas, la capitale del Venezuela, la città con il più alto tasso di criminalità in America Latina. Il mix di corruzione, violenza armata e povertà rappresenta per i bambini uno choc psicologico che ne determina la vita, dalla cui spirale appare impossibile sottrarsi. Le tre sequenze di film sono state girate da tre “cacciatori”, bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni detenuti nel carcere minorile, criminali annusatori di colla.
Il video Anarcheology di Christoph Keller è un diario di viaggio, un’opera sulla parola pronunciata e sull’oralità in un film paradossalmente muto. Le immagini rimandano a un viaggio che prende il via da un ponte nei pressi di Manaus per addentrarsi in Amazzonia, un paese apparentemente privo di tracce umane. Fotografie in bianco e nero si alternano ritmicamente a inserti testuali, dando vita a un’immagine residua che cattura lo spettatore, trascinandolo in una storia a intermittenza.
Architettura:
Benedict Esche ha prodotto un grande modello nero basandosi sulle direttive dell’edilizia residenziale in cui ogni persona al mondo dovrebbe avere 10mq. Villa Massimo diventa l’intero pianeta terra e Esche progetta una casa secondo queste proporzioni. Dai suoi calcoli risulta che c’è ancora abbastanza spazio. La domanda che pone l’architetto è: qual è la sensatezza della crisi dello spazio abitativo nel mondo? Inoltre l’architetto espone due piccoli modelli, uno rappresenta un luogo a Roma, l’altro un luogo a Monaco, che vengono messi in contrapposizione e qui la domanda è: dove è l’ “Heimat” (patria), dove sono i luoghi dell’identificazione e della collocazione?
Composizione:
Gordon Kampe presenta in prima italiana Ruth’s Piece (2014), per sassofono ed elettronica. L’interprete è Ruth Velten.
Jay Schwartz presenta il pezzo music for autosonic gongs riadattato per Villa Massimo. I gong vengono fatti vibrare attraverso un processo elettroacustico, senza che vi sia alcun contatto. I suoni prodotti in questo modo sono quindi completamente organici, non sono ne prodotti ne amplificati elettronicamente.
Letteratura:
Iris Hanika legge il testo Normal sein 2003 [Essere normali]. Alla lettura segue una conversazione dell’autrice con il pubblico in presenza di un interprete.
Uljana Wolf legge dalla raccolta di poesie meine schönste lengevitch 2013 (kookbooks).
Le due letture sono in lingua tedesca e italiana e la versione italiana viene letta da Lorenzo Profita.
Arti pratiche:
Nei lavori di David Schnell, artista visivo e incisore, uno dei temi principali è il confronto con lo spazio, il paesaggio e la prospettiva. Durante la sua borsa di studio a Villa Massimo collabora con l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma. Oltre allo studio di opere grafiche e matrici storiche, soprattutto del Piranesi, lavora nel laboratorio dell’Istituto a proprie acqueforti, caratterizzate dalle sue impressioni sul suo soggiorno a Roma.