Open Studio Giugno

Informazioni Evento

Luogo
CRIPTA747
Via Catania 15/F , Torino, Italia
Date
Il
Vernissage
25/06/2019

ore 18

Generi
serata - evento
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Cripta747 è lieta di presentare i lavori realizzati in Studio dagli artisti in residenza durante il mese di giugno.

Comunicato stampa

Open Studio Giugno
Residenti: Thomas Braida (Italia), Matthew Galloway (Nuova Zelanda), Fabien Marques (Francia)

Cripta747
via Quittengo 41/b - Torino
Martedì 25 giugno 2019
h. 18,00 – 21,30

Cripta747 è lieta di presentare i lavori realizzati in Studio dagli artisti Thomas Braida, Matthew Galloway e Fabien Marques durante il mese di giugno.

Thomas Braida (Italia, 1982, vive e lavora a Venezia) è un pittore e scultore italiano. La sua pratica più che metodologica o erudita, può essere definita creativa e pratica, legata direttamente alla pittura. Nei suoi dipinti l'artista usa un variegato apparato di segni per rileggere la modernità e svelarli, attraverso chiavi antiche, nei loro continui ritorni ed errori, legandoli a figure mitiche o nuove di zecca. Parlando del suo approccio alla pittura, Braida tende a suddividere il processo creativo in tre fasi. Prima di tutto le impressioni: scoprire una storia, un mito, un bel dipinto, un avvenimento dei nostri tempi, anche piccolo, ma che, per qualche ragione, l'artista trova particolarmente significativo. Secondo, il segno che traccia, e ferma sulla carta, velocemente. Infine, espande il segno, lo rende una tela, una scultura, andando più in profondità, aggiungendo idee, informazioni livelli di lettura e colore. In questi passaggi tutto ciò che accade intorno a lui è importante, è una ricerca continua, non ossessiva, ma del tutto naturale, semplicemente certe cose ne incontrano altre, lui le cerca e le trova.

Matthew Galloway (Nuova Zelanda, 1985, vive e lavora a Dunedin) è un artista visivo. La ricerca di Galloway in residenza si è concentrata sulla ex Fonderia Caratteri della Nebiolo. Situato a poche centinaia di metri dallo studio di Cripta747 e attualmente sede del tribunale e dell’ufficio di sorveglianza, lo stabilimento semi-abbandonato della Nebiolo è un simbolo del miracolo industriale dell'Italia della metà del XX secolo. L'improvvisa chiusura della compagnia nel 1978 a causa dell'incapacità di adeguarsi alle nuove tecnologie di stampa funge ancora oggi da monito su ciò che rimane di una fabbrica antiquata. Ogni fabbrica lascia dietro di sé una sorta di eredità di produzione e, nel caso della Nebiolo, sono i caratteri tipografici prodotti dal suo reparto creativo. Questi caratteri tipografici incarnano il linguaggio visivo dell'epoca e rappresentano una testimonianza del clima sociale e politico in cui sono stati creati, pur essendo soggetti a nuove connotazioni e interpretazioni ogni volta che vengono riutilizzati dai designer e dai tipografi, per esempio, oggigiorno, in forma digitale. Nella sua pratica l'artista si serve di strumenti e metodologie tipici del mondo del design per approfondire la storia del luogo, questioni di identità e implicazioni politiche che queste comportano. Da qui l'artista ha iniziato a lavorare con tipografi locali, archivisti, ex dipendenti della Nebiolo e ricercatori per produrre una pubblicazione contenente saggi, appunti e interviste che raccontino l'eredità e la vita dei caratteri tipografici creati dalla fonderia nella prima metà del XX secolo.

Fabien Marques (Francia, 1982, vive e lavora a Udine). Nelle sue opere l'artista indaga territori nascosti e storie che rimangono fuori dalle narrazioni ufficiali. Il suo lavoro è quasi sempre frutto di collaborazioni con professionisti e studiosi che lavorano in ambiti diversi da quello delle arti visive come per esempio archeologi, storici, scienziati o artigiani; in particolare, in residenza a Cripta747, la sua ricerca si è sviluppata a partire dalle attività di controllo dei potenziali rischi connessi alla comparsa di nuovi alimenti portate avanti dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte che ha sede a pochi passi da Cripta747. La storia del cibo attraverso i secoli mostra come le abitudini alimentari degli europei siano cambiate nel corso del tempo. Evoluzione dei gusti, innovazioni tecniche e apertura a nuovi ingredienti hanno orientato il nostro gusto verso sapori più “esotici”. Ciò nonostante, il processo di introduzione di nuovi alimenti è da sempre subordinato a protocolli di controllo e la paranoia sulla possibile diffusione di batteri e sulla proliferazione di malattie legate a questi cibi hanno portato ad una maggiore protezione del patrimonio alimentare e della salute, tant'è che, a fronte della crescente importazione di nuovi prodotti alimentari nei nostri mercati, l’Unione Europea ha recentemente stabilito normative più restrittive in materia. Le questioni legate alla sorveglianza e alla sicurezza alimentare sono tematiche quanto mai attuali in un'economia globalizzata, ed è difficile non pensare a questi fenomeni anche in relazione alla fase di tumulto e incertezza che oggi caratterizza la politica europea in materia di immigrazione.

Le ricerche degli artisti in residenza a giugno sono accompagnate da un approfondimento curato da Giovanni Rendina (1991), curatore indipendente. Ha studiato al Chelsea College of Arts e sta svolgendo un dottorato di ricerca in Innovazione e Gestione delle Risorse Pubbliche presso l’Università del Molise. Recenti curatele includono: A slump, Andrew Mealor, Gelateria Sogni di Ghiaccio, Bologna 2017. Do you come here often?, Mattia Pajè, Ponte Sanguinario, Mahler & LeWitt Studios, Spoleto, 2017. Cassata Drone, g. olmo stuppia, Maria D Rapicavoli, Raqs Media Collective, Stefano Cagol, Palermo capitale della Cultura, 2018. Shutter, Rob Chavasse, Tripla, Art City, Bologna 2019.

Cripta747 Studio è un programma di studi d’artista nato nel 2017 con l’obiettivo di promuovere la mobilità internazionale, la permanenza in città di artisti, curatori e ricercatori di tutto il mondo e la crescita del tessuto culturale e produttivo del territorio. Ogni anno Cripta747 mette a disposizione tre studi, luoghi di lavoro aperti e condivisi, svincolati dalle più rigide dinamiche dell'esposizione in cui i residenti possono sviluppare nuove idee instaurando un dialogo con gli altri artisti in studio e con il pubblico. Grazie alla collaborazione con alcuni istituti di cultura, fondazioni pubbliche e private e con gli atenei torinesi, gli artisti, durante la fase di ricerca, possono accedere al ricco patrimonio storico, archivistico e bibliotecario torinese e i loro progetti possono arricchirsi e strutturarsi a partire dai luoghi, dalle vicende o da personalità che, in epoche diverse, hanno caratterizzato la città. Il programma di studi è però influenzato anche dalla vocazione produttiva che contraddistingue il quartiere in cui ha sede. La vicinanza a laboratori artigiani, storiche fabbriche a conduzione familiare e aziende innovative contribuisce attivamente a dar vita a un contesto stimolante e aperto alla sperimentazione in ambito produttivo.

Cripta747 è un'organizzazione non-profit per l'arte con sede a Torino; un luogo di ricerca e produzione dove le pratiche artistiche si confrontano con il dibattito in corso. Dal 2008 raccontiamo la realtà contemporanea attraverso forme e linguaggi in continua evoluzione con un’attenzione particolare alle esigenze del contesto, per restituire al pubblico una visione autentica e inedita.

Cripta747 Studio Programme è un progetto di Cripta747 realizzato con il supporto di Fondazione CRT.