Omino G
La mostra nasce dall’ esigenza di divulgare il grande valore artistico dei Laboratori del D.S.M. dell’Ospedale S. Carlo Borromeo. Il titolo prende il nome dalla produzione di una scultura in terracotta,‘Omino G’, opera nata dall’estro creativo di un paziente, che è stata anche fonte di un importante lavoro collettivo.
Comunicato stampa
3 giorni di arte a confronto
laboratori del DSM dell'ospedale San Carlo Milano
La mostra nasce dall’ esigenza di divulgare il grande valore artistico dei Laboratori del D.S.M. dell’Ospedale S. Carlo Borromeo. Il titolo prende il nome dalla produzione di una scultura in terracotta,‘Omino G’, opera nata dall’estro creativo di un paziente, che è stata anche fonte di un importante lavoro collettivo sia fotografico che video proiettato nel mese di maggio 2008 in Piazza Mercanti a Milano, all’interno della giornata “Fuori Dove.Trent’anni dalla Legge Basaglia” promossa dalla Fondazione Bertini-Malgarini, in collaborazione con numerose realtà del privato sociale milanese. La mostra coinvolge una ventina di pazienti. Sculture in terracotta, disegni, acquerelli, pittura a olio, installazioni,video e fotografia sono il risultato del lungo percorso creativo svolto negli anni e rappresentato in questa esposizione. Lo spazio Laboratorio svolge per i pazienti una funzione strutturante che in qualche modo costituisce un contribuito a rafforzare l’identità e, al contempo, fornisce uno spazio di espressione di vissuti emotivi e pensiero libero da giudizi e interpretazioni. E’ importante,infine, sottolineare che in circa 10 anni di vita i Laboratori anno creato un archivio che raccoglie una numerosa quantità di opere generate in contesto psichiatrico che per qualità rientrano pienamente nel movimento dell’Art Brut così definita da Debouffet. Il concetto di Art brut, in italiano, letteralmente, Arte grezza è stato inventato nel 1945 dal pittore francese Jean Dubuffet per indicare le produzioni artistiche realizzate da non professionisti o pensionanti dell'ospedale psichiatrico che operano al di fuori delle norme estetiche convenzionali (autodidatti, psicotici, prigionieri, persone completamente digiune di cultura artistica). Egli intendeva, in tal modo, definire un'arte spontanea, senza pretese culturali e senza alcuna riflessione.
Franco Duranti