Omaggio di Omar Galliani a Paolo Troubetzkoy
Omaggio di Omar Galliani a Paolo Troubetzkoy al Museo del Paesaggio di Verbania, in concomitanza con la grande mostra dedicata al “Principe scultore” allestita in questi mesi al Museo d’Orsay di Parigi e nel 2026, da fine febbraio a giugno, alla
GAM di Milano.
Comunicato stampa
S'inaugura sabato 25 ottobre alle ore 11.00 a Palazzo Viani Dugnani la mostra site
specific "Alla riscoperta di un volto. Omar Galliani per Paolo Troubetzkoy" a cura di
Vera Agosti. Protagonista "la ballerina" con una monumentale tavola di 2 metri per
2 a lei dedicata e realizzata appositamente per questa esposizione.
Omar Galliani è un maestro del disegno riconosciuto a livello internazionale che,
partendo dalla grande tradizione rinascimentale italiana, ha saputo nobilitare
l'arte grafica, rendendola contemporanea. L'ispirazione muove non solo dalla storia
dell'arte, ma anche dal mondo della moda, del cinema, della musica e dai viaggi in
Oriente e in Occidente. Il suo universo figurativo nasconde sempre più o meno
velatamente accenni concettuali.
Fin da ragazzo, le opere dell'artista conoscono piccole incursioni nell'ambito
scultoreo. Tra gli scultori più amati figura Paolo Troubetzkoy, tanto da scovare
anni fa in un mercatino dell'antiquariato una riproduzione bronzea della sua
celebre ballerina, Lady Constance Stewart Richardson. Da qui l'ispirazione per
l'opera presentata a Verbania.
La ballerina cosmica di Omar Galliani non è soltanto la danzatrice di Paolo
Troubetzkoy ma è anche emblema di tutte le ballerine del mondo e allegoria della
danza e della femminilità. Questa giovane donna danzante, esile e fluida, calata nel
nero della notte astrale, contiene il cosmo.
"Spesso il lavoro dell'artista dialoga con la notte stellata e infinita, per cercare quel
legame profondo tra l'uomo e l'universo” spiega la curatrice Vera Agosti. “Attorno
alla ballerina, una pioggia di scarpette e di piccole tiare, elementi fondamentali
della sua mise. Il nero è oscurità, mistero e seduzione, che si oppongono al candore
della tavola di pioppo, legata al territorio emiliano e alla storia dell’arte. Sono la
nigredo e l’albedo dell’alchimia, il viaggio dall’ombra alla luce".
La tavola dialoga con il gesso del 1915 delle collezioni permanenti del Museo e con
una serie di altre danzatrici di Troubetzkoy.
Prosegue Agosti: "Come lo scultore lavora i suoi modelli con piccoli tocchi energici
che, nel bronzo, catturano e fanno vibrare la luce sulla superficie del metallo, così i
disegni di Omar Galliani scintillano nel nero brillante e cangiante della grafite, che è
il materiale prediletto dall'artista, quel carbonio di cui siamo fatti noi stessi e le
stelle".
L'esposizione prosegue con il mantra inedito, composto da due sezioni: un grande e
struggente volto di donna, con il bindi rosso sulla fronte, simbolo dell'Oriente; nella
sacralità della foglia d’oro incisa, affiorano il viso e l'ala distesa di un angelo,
aggraziata come un passo di danza.
Quindi una raffinatissima selezione di disegni, dove tornano i dettagli della vita e
della morte, la realtà e l'immaginazione: fiori, scarpe, anelli, teschi. E ancora
splendidi volti con l'aureola. Sono i "Nuovi Santi", uomini e donne dei nostri giorni, i
cui volti sono enigmi di estrema carica emotiva. Tutti siamo santi e divini, destinati
all’eternità.
Apparati video poetici e informativi accompagnano la mostra, per suggerire l'incanto
della danza e per l'approfondimento. L’esposizione resterà allestita fino al 12 aprile
2026.
"Alla riscoperta di un volto. Omar Galliani per Paolo Troubetzkoy" è l'occasione per
conoscere il nuovo allestimento delle sale dedicate allo scultore. Una quarantina di
opere sono attualmente in prestito al Museo d'Orsay di Parigi, la sezione di
Troubetzkoy propone oggi una serie di sculture custodite nei depositi e raramente
esposte al pubblico, a partire da quelle legate agli anni americani con indiani, cow
boys e star di Hollywood, e dalla grande scultura raffigurante Jean Bugatti alla guida
della sua auto
"In parallelo con il grande evento di Parigi, anche il Museo del Paesaggio vuole
proporre un tributo a Troubetzkoy, puntando i riflettori su una delle sue opere più
note e amate – spiega la direttrice artistica del Museo del Paesaggio Federica
Rabai-. Ancora una volta l'arte contemporanea entra in Museo e racconta con uno
sguardo nuovo e discreto le collezioni storiche di Palazzo Viani Dugnani regalando al
pubblico suggestioni sempre nuove ed affascinanti ".
La mostra è realizzata con il contributo della Direzione generale Biblioteche e Istituti
Culturali, della Città di Verbania e di Fondazione Comunitaria del Vco, con il
patrocinio di Distretto Turistico dei Laghi.