Omaggio a Emilio Greco
Nelle sale del Palazzo Comunale di Spello un omaggio per ammirare da vicino la tecnica raffinatissima di un artista che ha scritto una pagina importante nella storia del secolo scorso. Cinquanta artisti contemporanei interpretano il linguaggio di Emilio Greco e sette sculture femminili del Maestro catanese, tra cui una esposta per la prima volta in assoluto, dialogano con le opere permanenti del Museo Emilio Greco.
Comunicato stampa
In occasione del centenario della nascita di Emilio Greco, anche Spello si unisce alle celebrazioni organizzate a Londra, Roma, Orvieto e Catania, e celebra il Maestro con una mostra allestita presso il Palazzo Comunale. Sarà inaugurata sabato 16 novembre alle 17.30 la mostra “Omaggio a Emilio Greco: forme, suggestioni e percorsi tra le opere del Maestro”, organizzata dal Comune di Spello e dagli Archivi Emilio Greco, con il patrocinio della Regione Umbria e la collaborazione della società Sistema Museo. La mostra, a cura dello storico dell’arte Giulio Proietti Bocchini, resterà aperta fino al 6 gennaio 2014.
Due le sezioni previste nell’allestimento, in cui il tema dominante è quello più caro ad Emilio Greco, la donna. Nella prima sezione, presso le sale del Museo Emilio Greco di Spello, sette affascinanti sculture femminili dialogano con le opere esposte permanentemente in questo spazio. Si tratta di sei gessi patinati provenienti dagli Archivi Emilio Greco, istituto presieduto dalla figlia dell’artista Antonella Greco, e di un bronzo proveniente da una collezione privata di Forlì.
I segni e le forme del Maestro catanese prendono vita per una valorizzazione e rilettura dell’artista e della sua tecnica raffinatissima, che Spello ha avuto l’onore di conoscere nel 1983. Greco, rimasto affascinato dalla bellezza del borgo umbro arroccato su un colle alle pendici del monte Subasio, ha partecipato da protagonista alla IV edizione della rassegna “Incontri per le Strade”, ricevendo poi, due anni dopo, la cittadinanza onoraria e nel 1989 l’intitolazione della sala del Palazzo Comunale, edificio dove sono oggi esposte le opere donate dallo stesso artista.
Greco è stato una delle figure chiave della scultura italiana del XX secolo. Le sette sculture esposte per questa mostra, pur sensuali e voluminose, mostrano la delicatezza con cui Greco sapeva leggere l’animo femminile. I suoi tratti diventavano subito poesia e leggerezza, rivelando l’infinita varietà di espressioni che una donna possa sprigionare. L’opera “Ritratto” è esposta per la prima volta in assoluto.
“Io ho fermato quest’istante della tua bellezza per averti sola con me, compagna dei miei pensieri […] forse non fu vano amarci se la tua immagine eternamente vivrà nel bronzo”. Questa affermazione dell’artista riassume il suo concetto di scultura. Greco considerava la scultura come forma in cui la vita si è fermata, spesso inteso come compenso e trionfo sulla vita che fugge, appena velato di sottile malinconia. Una sua costante, infatti, era quella di fermare ogni movimento in una serie di pose immobili. Il recupero dell’antico si operava nella ricerca di un’armonia erotica, la cui fonte generatrice era il corpo della donna. Le sue donne sono scolpite nella materia, come il risultato di un incontro pagano tra veneri greche e reali immagini muliebri del suo quotidiano; muse curvilinee che nelle loro erotiche contorsioni, mai aggressive o spudorate, mostrano la purezza femminile. I suoi corpi sono privi della malizia moderna, hanno una grazia velatamente malinconica, come a dimostrare la fragilità della bellezza e dell’essere; sono figure disarmate, intime ed essenziali. La donna è musa ispiratrice, continuamente scomposta e analizzata nelle sue potenzialità espressive, il rigore formale si affianca ad una narrazione e tecnica raffinata e in un consapevole dominio della materia. Disegni, litografie, acqueforti e sculture si susseguono nell’esposizione all'insegna di quella classicità propria della ricerca artistica del maestro. Donne accucciate o in piedi, sole o accanto al proprio uomo, dalle forme rotonde e sensuali, come la Grande Figura Accoccolata in bronzo, in un gioco denso di chiaroscuri che è la forza del suo universo artistico. Gli stessi disegni evocano voluminosità, profondità del tratto ed esplorazione dello spazio. Ne deriva così la sua bellezza, drammatica e malinconica, resa con un lirismo deformante che caratterizza tutta l’attività grafica dell’artista. Tutto il percorso espositivo permette di documentare l’evoluzione stilistica e teorica nell’arte di Greco, individuando i caratteri ricorrenti del suo fare artistico, dalla chiarezza e dall’incisività del segno all’ossessiva visione della donna che sembra incarnare un’ideale di bellezza assoluta. Senza l’affetto della moglie Anna, del figlio Alessandro e della figlia Antonella, l’artista non avrebbe potuto creare: le sue idee nascono dall’inconscio e sono così intime da incidere nell’esecuzione pratica.
La seconda sezione di mostra prevede la presenza di oltre cinquanta artisti contemporanei coinvolti per l’occasione per il loro “Omaggio a Emilio Greco”. Dipinti, sculture, fotografie, installazioni ed opere grafiche trovano una propria collocazione nelle sale espositive del Palazzo Comunale, per raccontare, tra percorsi individuali e collettivi, una singolare assonanza con le opere del Maestro catanese. Sono artisti che hanno avuto rapporti con la città di Spello, perché qui hanno esposto; sono spellani di nascita o di residenza, sono uomini e donne che hanno voluto esserci con la propria opera, per raccontare se stessi o il loro desiderio di mostrarsi con un’opera che fosse il pegno fisico di un legame concreto o simbolico con Spello e soprattutto con Emilio Greco, divenuto cittadino onorario dell’antica Hispellum nel 1985. Il segno distintivo della sezione contemporanea sta nel voler esaltare le suggestioni umane e sensoriali di chi ha dato vita ad un testo artistico per poterlo narrare al curioso visitatore, a cui sarà chiesto solo di guardare, osservare e, se possibile, indagare tra le forme, i percorsi e le stanze della memoria attraverso la materia mostrata.
Gli artisti che espongono sono: Moreno Angelucci, Stefano Antinucci, Federica Balucchi, Paolo Ballerani, Massimiliano Bardi, Lorenzo Bartolini, Omero Benedetti, Gianni Buono, Daniela Corradini, David Crisanti, Maria Silvia Crisanti, Angelo Cucciarelli, Daniele Del Dottore, Federico Della Bina, Stefano Emili, Francesco Fratini, Marco Giacchetti, Paolo Grimaldi, Elfrida Gubbini, Silvana Iafolla, Antonietta Innocenti, Simona Innocenzi, Mauro Manini, Marco Marchetti, Elvio Marchionni, Nico Martelli, Laura Mattioli, Mario Mei, Anna Menghini, Sara Micanti, Armando Moriconi, Rinaldo Morosi, Orsola Ornelli, Mauro Ottaviani, Emanuela Palazzi, Lorenzo Papi, Luca Peppoloni, Giancarlo Podda, Ludovico Poggioli, Paolo Proietti Bocchini, Eleonora Proietti, Andrea Roggi, Luca Santanicchia, Michele Sbicca, Raoul Scarponi, Antero Scarponi, Luigi Silvi, Jessica Sodi, Marina Sozi, Fabio Tacchi, Donatella Tavaglione.