Oltre. Tra dentro e fuori

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO BAROLO
Via Delle Orfane 7, Torino, Italia
Date
Dal al

Mercoledì|giovedì|venerdì: 10.00-12.30; 15.00-17.30
Sabato|domenica: 15.00-18.30

Vernissage
16/10/2019

ore 18

Generi
fotografia, disegno e grafica
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Evento satellite del Progetto-Festival LiberAzioni. Disegni e fotografie dal carcere di Torino.

Comunicato stampa

OLTRE. Tra Dentro e fuori.
Disegni e fotografie dal carcere di Torino.

Con Petra Probst, Jhafis Quintero e Francesca De Domenicis
A cura di Elena Patrignani
In collaborazione con Rasha Shokair, Valentina Noya, Forme in Bilico e Nuova Icona (Venezia)

Palazzo Barolo, Cantine.
Via Corte d’appello 20/C
16.10.2019 – 17.11.2019
Mercoledì|giovedì|venerdì: 10.00-12.30; 15.00-17.30
Sabato|domenica: 15.00-18.30
Inaugurazione: mercoledì 16 ottobre 2019, ore 18

Il 16 ottobre inaugura a Palazzo Barolo la mostra “Oltre. Tra dentro e fuori”, evento satellite del Progetto-Festival LiberAzioni.
La mostra è il momento culminante di due percorsi separati, ma paralleli, che si sono sviluppati all’interno della Casa Circondariale Lorusso Cutugno di Torino e ideati dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema: un laboratorio di disegno, guidato dagli artisti Petra Probst e Jhafis Quintero, e uno di fotografia, tenuto da Francesca De Dominicis, formatrice ed esperta in arti visive.
Probst e Quintero hanno lavorato con alcuni detenuti della sezione di Alta Sicurezza avvicinandoli al disegno: il segno grafico è servito da indagine della propria identità, riscrittura del sé, rottura della contenzione fisica che il carcere impone, giungendo a comporre un foltissimo corpus di lavori, dei quali la mostra offre una selezione, frutto dell’attività guidata dai due formatori, ma anche della pratica autonoma svolta da alcuni nelle proprie celle.
Accanto ai lavori grafici sono esposte anche le fotografie di quattro autori della sezione Sanitaria Prometeo, dedicata ai detenuti con positività all’Hiv. Qui De Dominicis ha portato avanti un corso di fotografia introducendo macchinette fotografiche usa e getta all’interno del carcere: il “quotidiano paranoico”, come viene definito l’ambiente carcerario da parte di chi è detenuto, è stato indagato in maniera intima e personale da ciascuno dei partecipanti. Il risultato è una serie di istantanee che mostra, con limpidezza e sincerità, le celle e gli oggetti quotidiani secondo quattro diversi sguardi.
Alle fotografie esposte viene data voce attraverso le interviste rilasciate in carcere dagli autori che raccontano la loro esperienza di detenuti e il rapporto con la malattia.

Il titolo della mostra evoca il superamento di un confine: da parte della persona detenuta, oltre le sbarre e la limitazione dello spazio, oltre le proprie capacità e l’immagine di se stessi, ma anche da parte del visitatore, invitato ad andare al di là del pregiudizio e dello stereotipo. La mostra si pone quindi come spazio di incontro tra chi è libero e chi è detenuto, tra chi è presente e chi è assente.
Mostra ospite del PARI, Polo delle Arti Relazionali e Irregolari / Rassegna Singolare e Plurale, un progetto di Città di Torino e Opera Barolo, a cura di Artenne e Forme in bilico in collaborazione con ASL Città di Torino, Cooperative sociali P.G. Frassati e Chronos, le associazioni Tactile Vision Onlus e Volo 2006.