OfficinARS Fotografia
Passaggio cruciale di ogni transizione, sistema, metodo, approccio, processo di cause ed effetti, sintesi del pregresso e approdo al futuro: Resilienza.
Comunicato stampa
Passaggio cruciale di ogni transizione, sistema, metodo, approccio, processo di cause ed effetti, sintesi del pregresso e approdo al futuro: Resilienza.
L’Associazione Villa Sistemi Reggiana presenta, dal 7 aprile al 4 maggio 2019, presso la sede di via Montagnani Marelli 18 a Reggio Emilia, “OfficinARS Fotografia – Durante e dopo: Resilienza”, esposizione collettiva con opere fotografiche di Cecilia Del Gatto, Francesca Giannelli, Giulia Lazzaron, Isabella Quaranta, Jessica Raimondi, vincitori dell’omonimo concorso.
Inserita nel circuito Off di “Fotografia Europea”, la mostra raccoglie una selezione di opere che affrontano il tema della “resilienza” secondo punti di vista differenti, accomunati tuttavia da una spiccata sensibilità verso i rapporti tra mondi interiori, identità personali e relazioni umane.
Giunto alla quarta edizione, il Premio OfficinARS trae spunto dalla storia dell’edificio che lo ospita – scuola ottocentesca riservata alle fanciulle povere – per individuare e promuovere gli artisti emergenti che operano sul territorio nazionale. Le attività dell’Associazione Villa Sistemi Reggiana, presieduta da Maria-Teresa Crispo, tendono inoltre a stabilire un legame tra l’arte e la solidarietà, sostenendo un’associazione che gestisce un orfanotrofio a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo.
La mostra “OfficinARS Fotografia – Durante e dopo: Resilienza” è l’esito di un concorso ad accesso gratuito al quale hanno partecipato fotografi di età compresa tra i 20 e i 40 anni. La giuria, composta da Daniele De Luigi (curatore di fotografia e arte contemporanea), Francesca Baboni (critico d’arte, curatrice) e Francesco Criscuolo (Villa Sistemi Reggiana), ha selezionato i cinque vincitori, le cui opere sono state inserite nel catalogo annuale di Villa Sistemi Reggiana.
«Cecilia Del Gatto – scrive Daniele De Luigi – costruisce le proprie immagini come se fossero destinate a una campagna pubblicitaria o alle banche dati delle stock photos: inquadrature chiare, colori piacevoli, corpi ritratti in pose scultoree a compiere gesti semplici. I volti sono però avvolti in un reticolo di fili colorati che li benda completamente, rendendoli anonimi manichini. Se l’effetto è quello di fotografie fortemente ironiche e giocose, ne emerge però una riflessione pungente sulle crescenti difficoltà di affermare un’identità nelle relazioni con l’altro. Francesca Giannelli con “Newborders” ci conduce all’interno di uno spazio profondamente intimo per raccontare una difficile storia personale, quella che l’ha vista affrontare le cure per superare una malattia. Sovrapponendo a fredde immagini diagnostiche autoritratti fieri e palpitanti, la fotografa ci chiama a condividere il suo percorso di sofferenza che tuttavia trasforma in viaggio alla conoscenza di sé, alla scoperta del proprio corpo e della propria identità, i cui confini sono messi improvvisamente in discussione. Giulia Lazzaron si muove sul confine tra medium artistici sperimentando la fusione di grafica e fotografia. Al primo affida la creazione di forme organiche provenienti da un immaginario onirico ricco di simboli che attinge a un mondo interiore, realizzate con la tecnica incisoria. La fotografia costituisce lo scenario in cui questi elementi si muovono, ribaltando però la tradizionale funzione dei due strumenti: mentre le forme acquistano una strana consistenza reale, l’immagine fotografica sembra designare un ambiente irreale. Le immagini di Isabella Quaranta, suadenti e dal sapore onirico, si nutrono di fonti di ispirazione che spaziano dalla pittura simbolista al teatro, alla fotografia di moda. I cromatismi bruni e delicati e i giochi di sfocatura lasciano tuttavia trapelare una forte carica di energia vitale di cui si fanno portatrici le figure femminili, che delle immagini sono protagoniste. Proiezioni della vita intima, di sogni e paure, prendono forma in visioni di corpi sospesi, luoghi misteriosi e presenze enigmatiche che l’occhio e l’immaginazione di chi guarda è invitato a decifrare. La serie di immagini di Jessica Raimondi trattano il tema del vuoto lasciato da una figura paterna mai conosciuta, e di come esso si riverberi per sempre sulla domanda di identità. Le fotografie, dettagli insignificanti di corpi umani, oggetti domestici, segni su materiali, costruiscono una narrazione frammentaria, irrisolta, da cui è impossibile uscire se non cogliendo le sottili metafore che vi sono delicatamente disseminate e rimandano a una ricerca di completezza, di memorie, forse anche di ferite perennemente insoddisfatta».
La mostra, realizzata con il patrocinio del Comune e della Provincia di Reggio Emilia, in collaborazione del Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi (LU), sarà inaugurata domenica 7 aprile alle ore 18.30 con una degustazione di vini offerta dalla Cantina Sociale di San Martino in Rio.
La sede di Villa Sistemi Reggiana sarà accessibile da lunedì a venerdì con orario 9.00-18.00. Nel corso dell’esposizione sarà presentato il catalogo relativo all’attività 2018-19 con testi di Francesca Baboni e Daniele De Luigi. Si terranno, inoltre, diversi eventi collaterali, segnalati sul sito www.villasistemireggiana.it e sulla pagina www.facebook.com/villasistemireggiana. Finissage: sabato 4 maggio 2019, ore 18.30. Ingresso libero. Per informazioni e aggiornamenti: tel. 0522 272405, [email protected].
Cecilia Del Gatto (Porto San Giorgio, Fermo, 1995) vive e lavora a Milano, dove sta frequentando il Biennio di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. La sua personale, “Sopravvivere”, è stata presentata alla Galleria Mirionima di Macerata (2017) e al Fuorisalone di Milano (2018).
Francesca Giannelli (Pietrasanta, Lucca, 1981) si laurea in Filosofia nel 2005. Dal 2007 prende parte a numerose mostre, tra le quali la personale “Terre Emerse” (Museo Ugo Guidi, Forte dei Marmi, Lucca, 2019). Nel 2016 vince il concorso “#couragiert_feminin”, organizzato da VerlagM, Berlino.
Giulia Lazzaron (Milano, 1992) si laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2018. Dal 2017 prende parte a diverse esposizioni collettive. Selezionata al Premio Combat 2018, partecipa alla mostra dei finalisti allestita presso il Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno.
Isabella Quaranta (Torino, 1985) si laurea in Scienze dei Beni Culturali Storico Artistici a Torino (2012) e segue il Master in Fotografia Avanzata allo IED di Milano (2014). Partecipa a mostre, concorsi e festival fotografici. Alcuni suoi scatti sono stati pubblicati su riviste di settore.
Jessica Raimondi (Porretta Terme, 1991), laureata in Giurisprudenza, alimenta l’interesse per la fotografia con corsi, workshop e master. Partecipa a diversi concorsi e mostre collettive, realizzando nel 2018 il suo primo libro, “pt. =====”, presentato in Italia e all’estero.