No Dams – 50 anni di Corso di Laurea in Discipline della Arti, della Musica e dello Spettacolo
Foto, articoli, documenti ufficiali, filmati storici, disegni provenienti da archivi pubblici e privati tessono la trama del DAMS dal 1971 a oggi.
Comunicato stampa
Inaugura giovedì 6 maggio alle 18 (su invito) “NO DAMS - 50 anni di Corso di Laurea in Discipline della Arti, della Musica e dello Spettacolo”, la mostra documentaria dedicata ai 50 anni del DAMS, a cura di Claudio Marra e Anna Rosellini, sostenuta da Intesa Sanpaolo e realizzata in collaborazione con Istituzione Bologna Musei. L’esposizione prende vita negli spazi del Museo internazionale e biblioteca della musica in Strada Maggiore 34, storica sede del corso di laurea: fotografie, articoli di giornale, documenti ufficiali, filmati storici, disegni, materiali provenienti da archivi pubblici e privati che, combinati insieme, tessono la trama del DAMS dal 1971 a oggi nell’allestimento immersivo progettato dall’architetto Eric Lapierre. I materiali raccontano, pur se in maniera sintetica, i capitoli di una storia unica, tanto nei riflessi interni al mondo universitario quanto nel rapporto, a volte conflittuale, ma sempre vivo e intenso, con la città: dagli esordi, a inizio decennio, fino agli eventi del ’77, dal drammatico intreccio dei cosiddetti “delitti del DAMS” ai collettivi degli anni Ottanta, dalla Pantera degli anni Novanta fino ai cambiamenti dopo il Duemila. “NO DAMS” ricorda i principali passaggi storici del Corso di Laurea, ma suggerisce anche, già a partire dalla particolarità del progetto espositivo, come il DAMS continui ad essere, anche oggi, un luogo di innovazione didattica, di ricerca e di sperimentazione estetica.
Scrive il curatore Claudio Marra: “Accanto ai docenti occorre assolutamente ricordare intere generazioni di studenti, impetuosa espressione di nuove forme di creatività, gioiosamente ‘anomali’, ma pure animati da forti ed originali curiosità intellettuali, straordinariamente appassionati, coinvolti e coinvolgenti, i quali, fin dai primi anni, e poi nel tempo, hanno contribuito in maniera determinante a segnare l’identità e i meriti del DAMS”.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione edita da Pendragon che, oltre a riproporre i materiali esposti assieme a ulteriori documenti, raccoglie le testimonianze di alcuni docenti storici che aiutano a ricostruire il clima di anni cronologicamente ormai lontani, ma ancora vivissimi quanto a eredità culturale. Infine, proprio per sottolineare come la storia del DAMS continui proiettandosi nel futuro, sia la mostra che il volume raccolgono alcuni brevi messaggi delle matricole 2020/21, i damsiani di oggi, eredi di un emozionante passato orgogliosamente consegnato alla storia dell’Università italiana, ma soprattutto interpreti e protagonisti di una nuova avventura ancora tutta da scrivere.