Nino Mustica – Sparkle

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA BIANCA MARIA RIZZI & MATTHIAS RITTER
via Cadolini 27 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì – sabato dalle 14.30 alle 19. Domenica e lunedì chiuso

Vernissage
02/05/2012

ore 18

Catalogo
Catalogo: con testo critico di Fortunato D´Amico
Artisti
Nino Mustica
Curatori
Fortunato D'Amico
Uffici stampa
NORA COMUNICAZIONE
Generi
arte contemporanea, personale

Una personale che espone una quindicina di lavori – tra tele e sculture – perlopiù recentissimi, che raccontano il punto attuale di approdo dell’incessante percorso artistico di Mustica.

Comunicato stampa

Dopo la personale alla Triennale di Milano del 2011, Mustica torna sulla scena artistica italiana con una mostra alla Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter di Milano. Dal 2 maggio al 2 giugno 2012, una personale espone una quindicina di lavori – tra tele e sculture – perlopiù recentissimi, che raccontano il punto attuale di approdo dell’incessante percorso artistico di Mustica.
Tre video, inoltre, testimonieranno la ricerca compiuta nell’ambito del design e dell’architettura rendendo evidente il valore della ricerca pionieristica dell’artista catanese: Mustica Tower, Pittura Solida e l’inedito Cultura Natura.

“Sparkle – spiega Fortunato D’Amico, curatore dell’esposizione – è la solidità che si manifesta nella volontà di costruire oggetti veri, nati dall’ingegnerizzazione di ciò che prima sembrava impossibile. […] Sparkle è la tendenza fluida, forgiata da Mustica per trasportare oggetti soft nel mondo hard.”

Senza mai abbandonare il medium della pittura, punto di partenza imprescindibile per l’artista, Mustica fa della ricerca e dell’innovazione i cardini del proprio percorso artistico cercando sempre nuovi territori da esplorare nella scultura e nell’architettura.
La mostra alla Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter restituisce parte di questo complesso, ma allo stesso tempo fluido, percorso soffermandosi in particolare sul passaggio che trasforma le opere su tela bidimensionali in sculture.
Lavori come Giovedì 6 gennaio 2012 o Mercoledì 8 febbraio 2012, realizzati con resina, pigmenti e smalto su tela, si ritrovano con facilità nelle sculture Forma pittorica tridimensionale da giovedì 2 aprile 1998 o Forma pittorica tridimensionale da mercoledì 12 luglio 1995-2011, opere che nascono in modo evidente da una “tridimensionalizzazione” delle tele. Le posizioni accuratamente ricercate delle sculture e i loro movimenti calibrati creano un’atmosfera di fluida sospensione: una sorta di riproduzione tridimensionale dell’idea.
“Dalla tela ai video animati dei rendering – spiega ancora Fortunato D’Amico – in un passaggio che chiarisce l’intento di Mustica: trasportare l’imprinting iniziale della pittura e ingegnarsi fino a quando diventa figuratività abitabile”.

Se a partire dalla metà degli anni Settanta e fino agli anni Novanta, il segno di Mustica è una mistura fusa, densa e in apparente attesa di forgiatura, tra il 1995 e il 2006 tali masse filose acquistano concretezza tridimensionale grazie alle suggestioni digitali e, coniugate al movimento, si avvicinano alla solidità dei corpi. Dal 2007 le masse antropomorfe assumono sempre di più sembianze architettoniche o di oggetti di design.
La digitalizzazione informatica ha reso poi possibile vivere virtualmente le città e le architetture fantasticate fino alla creazione della Mustica Towers, importante tappa del multiforme percorso di Mustica.

Sperimentare l’arte di Mustica induce ad un’intensificazione dell’esperienza percettiva, estetica e sensoriale: l’uso della tecnologia in questo caso non raffredda la relazione tra l’osservatore, l’opera e l’artista il quale, al contrario, incoraggia spesso, soprattutto i più giovani, ad avvicinarsi al suo lavoro.
“Il dialogo costante con i giovani – si legge nel testo in catalogo – e una rilettura di alcune posizioni della critica e della filosofia dell'arte contemporanea, hanno aggiornato le prospettive e i "modus operandi" di Mustica. La sperimentazione di nuove tecniche compositive nell'impostazione figurativa ottenuta con la digitalizzazione elettronica ha promosso studi inusuali delle geometrie non euclidee. Queste conoscenze, acquisite nel corso della ricerca, sono state trasferite nei procedimenti per la determinazione dei tridimensionali architettonici. Una cultura dell'immagine migrata quindi nel design e nella lavorazione industriale con l'invenzione di alcuni pezzi unici, inimmaginabili prima della loro concretizzazione reale.
L’importanza del lavoro dell'artista siciliano è oggi raccolta dalle scuole d'arte, dai politecnici dalle facoltà di architettura che costantemente lo invitano a tenere Lectio Magistralis. Anche a livello internazionale l'influenza dell'attività ventennale di Mustica nella sperimentazione artistica è evidente nelle ricerche di alcuni tra i più stimati architetti e designers che operano nel mondo”.