Nicola Toffolini – Whaash!

Informazioni Evento

Luogo
COMPLESSO CONVENTUALE SAN PAOLO
via Francesco Selmi 67/69, Modena, Italia
Date
Dal al

Apertura: 09 dicembre 2018 / 06 gennaio 2019
Orari dalle 16:00 alle 19:30 (chiuso lunedì e giovedì)
Tutte le mattine su appuntamento / t. 327.1841147

Vernissage
08/12/2018

ore 17

Contatti
Telefono: +39 3271841147
Email: info@d406modena.it
Sito web: http://www.d406modena.it
Artisti
Nicola Toffolini
Generi
arte contemporanea, personale, disegno e grafica
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Whaash! Scambiai per un intensificarsi del vento quello che era solo un intensificarsi della mia attenzione per il vento’, la personale di Nicola Toffolini.

Comunicato stampa

Whaash!
scambiai per un intensificarsi del vento quello che era solo un intensificarsi della mia attenzione per il vento
Inaugura sabato 8 dicembre alle 17.00 a Modena, presso gli spazi del Complesso Conventuale S. Paolo in via Francesco Selmi 67, ‘Whaash! Scambiai per un intensificarsi del vento quello che era solo un intensificarsi della mia attenzione per il vento’, la personale di Nicola Toffolini. In mostra disegni di medio e grande formato e agende progettuali ispirati alla spettacolarizzazione della meteorologia. Il progetto prevede dopo la tappa di Modena una esposizione gemella per tematiche ma diversa per realizzazione che inaugurerà alla Galleria Squadro di Bologna il 26 gennaio 2019.
Maniacali nella loro precisione analitica, i disegni di Nicola Toffolini sono il frutto di un impiego eccessivo di energie umane: la loro precisione estrema, la minuzia calligrafica, l’attenzione ossessiva per il dettaglio, costituiscono un volontario “spreco” di energie fisiche e mentali. Il disegno richiede tempo e concentrazione, elementi fondanti della produzione manuale, un coinvolgimento fisico, e performativo, e una dedizione alla serialità che sconfina nell’alienazione. Congegni semiotici capaci di tradurre la complessità e la velocità dei flussi di realtà nel ritmo lento della sensibilità, i disegni superano i limiti convenzionali della bidimensionalità, portando la pratica del disegno a dialogare con l’installazione e la performance, come fermo-immagini di processi colti nel loro farsi, un attimo prima di esplodere.

Incuriosito dalle diverse polarità attraverso le quali si manifesta la spettacolarizzazioni del naturale, campo di una mistificazione caricaturale a fini sensazionalistici da parte dell’informazione quotidiana travolta dall’emotività volubile dell’epoca del global warming, Toffolini pensa i propri lavori come “trasformatori di velocità”, strumenti per elaborare lentamente ciò che è infinitamente veloce mantenendone la complessità.

Ricalcando il neologismo meteo-bellico «bomba d’acqua», i simboli della meteorologia si fanno oggetti fisici e le raffiche di vento piovono ironicamente dal cielo come meteoriti che impattando sul reale, mentre gallerie del vento a ciclo chiuso indirizzano flussi d'aria su esili spighe di grano o sono attraversate da meteoriti in caduta libera.

Esiste nella comunicazione di massa e nell'informazione propria dei siti e dei canali all-news una spettacolarizzazione degli eventi meteorologici che li sposta sul piano dell'intrattenimento: sciabolate artiche, missili polari, bombe d'acqua, trombe d’aria, uragani, tzunami, allerte meteo, onde di calore e temperature percepite tutto viene reinterpretato in funzione dell'eccezionalità e dell'impatto distruttivo. L'evento naturale viene snaturato in una retorica che lo rende funzionale unicamente all'impatto mediatico. Tutto viene armonizzato in un linguaggio più prossimo alla narrazione cinematografica hollywoodiana che alla scala del quotidiano.

Giocando con questo orizzonte, nei disegni dell'artista i simboli astratti impiegati dai meteorologi diventano oggetti reali, sagome nere che piovendo dal cielo impattano sul terreno in un'astrazione progressiva che diventa via via più paradossale proprio in rapporto alla totale e realistica descrizione del paesaggio naturale e nella forzata coesistenza di due modalità di rappresentazione, una descrittiva e l’altra iconica. L'approccio di Toffolini è infatti analitico e immaginifico al contempo; Il suo processo abbraccia il micro e il macro, in un gioco costante tra ciò che si trova in natura e ciò che potrebbe essere manipolato artificialmente.

La sua pratica disegnativa ha così la capacità di portarci avanti e indietro nel tempo, tra visioni di un futuro prossimo e la bellezza immortale delle incisioni del Rinascimento, riuscendo a conferire poeticità e visionarietà alla freddezza del disegno scientifico.

Nicola Toffolini (Udine, 1975) vive e lavora a Firenze e Coseano (Udine). Realizza studi disegnati, sculture e installazioni di dimensioni variabili integrando materiali artificiali e tecnologici con elementi organici o di origine naturale dei quali solitamente condiziona gli equilibri, il comportamento, i ritmi di accumulo e crescita. Nei suoi taccuini l’artista registra, in maniera minuziosa, le fasi evolutive dei suoi progetti, mescolando volontà analitica, rappresentazione naturalistica e invenzione artistica. Dall’anno 2003 fonda e dirige con Eva Geatti il gruppo teatrale Cosmesi. Nell’anno 2017 fonda Cickine, un progetto di ricerca nell’ambito del design.

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Si ringrazia l’Assessorato al Patrimonio del Comune di Modena