New Art
Le forme di arte contemporanea sono molteplici, spesso molto diverse tra loro, alle volte persino contraddittorie. Collettive, come “New Art”, hanno dunque il gran pregio di mostrarci almeno uno spicchio di questo brulicante e variegato mondo.
Comunicato stampa
Le forme di arte contemporanea sono molteplici, spesso molto diverse tra loro, alle volte persino contraddittorie. Collettive, come “New Art”, hanno dunque il gran pregio di mostrarci almeno uno spicchio di questo brulicante e variegato mondo. L’inaugurazione della Mostra si terrà Venerdì 10 Gennaio 2014 ore 19.00 presso la Galleria 360 in Via il Prato 11R, Firenze, durante la quale musicisti jazz creeranno il giusto sottofondo per una piacevole serata.
Ma tra questi diversi dialetti artistici è possibile individuare una lingua comune, una sorta di koinè universale, un valore che accomuni le diverse esperienze artistiche e che ci permetta di orientarci, di comunicare e di interagire? Poiché l’arte, in ogni sua forma ed estrinsecazione rappresenta la più alta espressione umana di creatività, potremmo rintracciare questo valore assoluto ed imprescindibile proprio nella Creatività.
Infatti è il processo di rielaborazione creativa il vero motore di tutto: grazie ad esso l’artista è capace di catturare l’apparenza della realtà, ora invece di visualizzare l’irrealtà; riesce a dare forma esteriore al proprio impulso interiore.
Così dall’ingegno creativo degli artisti che partecipano alla mostra “New Art”, potrete osservare opere dove la realtà sfuma i propri contorni in visioni oniriche, oppure dipinti in grado di scatenare vere e proprie tempeste emotive, sfuggendo alle facili adulazioni della forma in favore del colore; vedrete come sia possibile catturare l’attimo fuggente imprigionando la natura transitoria del tempo nella dimensione spaziale dell’opera d’arte; potrete assaporare un po’ di magia e fascino orientale grazie a figure femminili di delicata e raffinata bellezza, avvolte nei kimono tradizionali; così come lasciarvi sedurre dalle suggestioni tattili di opere dove la materia si fa protagonista, offrendo esperienze di tipo sinestetico.
Un simposio artistico dunque, dal quale è possibile ammirare una grande varietà di indirizzi e stili, scaturiti dall’inesauribile serbatoio della creatività e sensibilità di questi artisti. Del resto è anche vero che senza di essa, la creatività, come diceva James Whistler, pittore nordamericano di fine ottocento, “l’artista sarebbe solo un mero imitatore e il re degli artisti sarebbe il fotografo.”
Virginia Bazzechi Ganucci Cancellieri