Natalia Carrus – Out of the Vortex

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO E.
Alzaia Naviglio Grande 4, Milano, Italia
Date
Dal al

dal martedì al sabato dalle ore 15.00 alle ore 19.00
domenica dalle ore 11.00 alle ore 19.00

Vernissage
05/07/2014

ore 17

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Natalia Carrus
Curatori
Valentina Carrera, Patrizia Burgatto
Generi
arte contemporanea, personale
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Il progetto artistico di Natalia Carrus prende avvio da serie considerazioni sull’inquinamento dovuto ai rifiuti plastici per elaborare un insieme omogeneo di opere che, nate da bottiglie e altre scorie recuperate sulle spiaggie italiane, travolgono il pubblico in un doppio vortice.

Comunicato stampa

Out of the vortex
La plastica raggiunge gli oceani principalmente attraverso il corso dei fiumi e si accumula in cinque aree di alta concentrazione, chiamate vortici.
La plastica non solo uccide direttamente centinaia, migliaia, se non milioni di forme animali acquatiche ogni anno, ma il suo movimento può trasportare con sé alghe o altre specie dannose; inoltre serve da mezzo di trasporto per agenti inquinanti (incluso PCB e DDT), accumulandosi nella catena alimentare.
L'inquinamento della plastica costa ai governi, alle compagnie e alle persone in genere milioni di dollari ogni anno per danni alle strutture delle imbarcazioni e conseguenti a perdite nel turismo e alle (inefficienti) pulizie balneari.
La soluzione finale per l'inquinamento della plastica è evidente: dobbiamo chiudere il rubinetto, rinunciando ad affidarci agli articoli e agli imballi in plastica disponibili. Abbiamo bisogno di un controllo appropriato dei rifiuti a livello globale e abbiamo bisogno di prendere coscienza dei problemi che i nostri rifiuti stanno creando.
Ci sarà bisogno di drastici cambiamenti nella società a livello legislativo, industriale e personale.
Natalia Carrus

Il progetto artistico di Natalia Carrus prende avvio da serie considerazioni sull'inquinamento dovuto ai rifiuti plastici per elaborare un insieme omogeneo di opere che, nate da bottiglie e altre scorie recuperate sulle spiaggie italiane, travolgono il pubblico in un doppio vortice, prima di coscienza spingendo alla riflessione sulla quantità di materiale che si accumula nel nostro patrimonio paesaggistico, e poi di meraviglia per l'impatto quasi onirico che si ha quando trasportati in un universo abitato da fantastiche bottiglie-pesce.
Il sorriso meravigliato si spegne per la lacrima quasi colpevole. Sentimenti forti, contrapposti, che fanno assumere a questa mostra una dimensione oltre le singole opere: è un happening, meglio dire un evento sociale di dimensioni storiche.
Alessandro Baito