Monica Pirone – Le parole che non conosco

Informazioni Evento

Luogo
BIBLIOTECA VALLICELLIANA
Piazza Della Chiesa Nuova 18, Roma, Italia
Date
Dal al

Lunedì- Martedì- Venerdì dalle 10 alle 13 Mercoledì- Giovedì dalle 15 alle 18  Ingresso gratuito

Vernissage
26/10/2023

ore 16

Artisti
Monica Pirone
Curatori
Michela Becchis
Generi
arte contemporanea, personale
Loading…

L’installazione presenta un’opera  totalmente realizzata in carta di recupero di dimensioni di circa 300 cm x 300 cm, sospesa a circa 300 cm da terra.

Comunicato stampa

Le parole che non conosco

Installazione site specific

di Monica Pirone

Audioinstallazione site specific

di Eugenio Scrivano

A cura di Michela Becchis

Opera  00│20

A cura di Paola Paesano

25 Ottobre 2023

inaugurazione ore 16-18

29 Novembre 2023

chiusura mostra ore 17

Biblioteca Vallicelliana, Salone Borromini

Piazza della Chiesa Nuova 18 - Roma

 

Dal 25 ottobre 2023 al 29 novembre 2023 la Biblioteca Vallicelliana presenta, nel Salone Borromini, Le parole che non conosco, installazione di Monica Pirone con audioinstallazione di Eugenio Scrivano con la cura di Michela Becchis, che si inserisce all’interno della Rassegna Opera 00│20 a cura di Paola Paesano.

L’installazione presenta un’opera  totalmente realizzata in carta di recupero di dimensioni di circa 300 cm x 300 cm, sospesa a circa 300 cm da terra. L’opera realizzata prevalentemente in carta riciclata, ovvero libri recuperati, lesionati o smontati, trasformati in più di 120 sagome diviene narrazione di diverse scene ove oltre alle geometrie, alle architetture, agli ambienti naturali è popolato da numerose presenze umane. La carta di diverse grammature e specie è in prevalenza bianca nelle differenti declinazioni, dalle veline di tonalità bianco titanio, alla carta 300 gr. colore avorio, panna, avorio etc.. All’interno delle teche della Biblioteca troveranno alloggiamento circa trenta sketch book, pop up, carte, che sono il percorso di circa 8 anni di lavoro dell’artista visuale.

Durante l’inaugurazione verrà presentata anche una audioinstallazione  site specific di Eugenio Scrivano che accompagnerà il lavoro visivo e che nasce come progetto comune fra i due artisti.

In un volume di Valerio Magrelli nel titolo appare una definizione della parola che, seppur riferita al durissimo lavoro del traduttore, sembra essere legata a questa mostra. Quel titolo infatti è “La parola braccata”. Possono essere braccate parole che non conosciamo? Forse sì. Perché le parole che Pirone non conosce esistono, hanno sensi smarriti o dimenticati, sono state aggredite e stravolte proprio per il loro fatto di esserci e di poter assumere altre forme, altri significati. Queste parole vengono braccate spesso per proibire loro di farsi altro, di essere accolte in altre forme, di continuare un cammino che si apre a un rapporto combinato e dialogante anche se fatto di apparente reciproca riluttanza. Queste parole Pirone preferisce non conoscerle così come sono per poterle far diventare oggetti narrativi che raccontano altro rispetto ad un uso che tanto più è pigro, stereotipato, superficiale, tanto più è violento. Diventano così creature che popolano libri non in senso metaforico ma effettivo, che assumono tutto il carico della narrazione rendendola praticabile, non più suono, troppo spesso roboante e sordo al tempo, ma fatto che rilancia la capacità di attribuire senso a chi si metterà davanti alla parola che da sconosciuta è diventata percorribile.

Accanto alle parole oggetto di Pirone si pone l’intervento musicale di Eugenio Scrivano, il quale lavora sulle parole che le sue composizioni non conoscono. La Biblioteca Vallicelliana racchiude un vasto fondo musicale dei secoli XVI e XVII. Spartiti e molta teoria. La musica atonale non conosce le parole di quei testi e per conoscerle, o riconoscerle, deve decostruirle sia nella parte teorica che in quella compositiva - esecutiva. Decostruirle vuol dire cancellarne il peso di una tradizione che spesso non è storia, ma cristallizzazione; randomizzarle vuol dire sconcertarle ed aprirle a possibili sensi, difficili certamente e tuttavia praticabili e liberi come le parole sconosciute di Pirone.

Le parole che non conosco sarà visitabile ad ingresso gratuito lunedì, martedì, venerdì dalle 10 alle 13 ed il  mercoledì e giovedì dalle 15 alle 18.

Il 29 novembre in chiusura della mostra si potrà assistere alla lettura - performance del libro A casa tutto bene di Monica Pirone Bordeaux edizioni, che narra la storia di una donna che tiene un diario durante il lockdown, testo che sarà lo spunto per animare un dibattito sulla violenza di genere alla presenza di Paola Paesano, Michela Becchis, Roberta Melasecca, Silvia Stuky, Stefania Fabrizi, Maria Giovanna Musso ed Anna Maria Panzera, dal titolo “Rappresentarsi”.