Minotaur
La galleria Raffaella Cortese è lieta di presentare la mostra di Daria Martin, filmmaker (San Francisco, 1973) con base a Londra, e Anna Halprin (classe 1920), coreografa e performer americana.
Comunicato stampa
La galleria Raffaella Cortese è lieta di presentare la mostra di Daria Martin, filmmaker (San Francisco, 1973) con base a Londra, e Anna Halprin (classe 1920), coreografa e performer americana.
Con Minotaur la galleria apre una serie di mostre in cui due artisti, che si sono scelti tra loro, dialogano sui temi cardini della propria ricerca.
In questa prima stagione si confronteranno artisti di diversa generazione, legati da un rapporto maestro – allievo. Daria Martin per il suo film capolavoro Minotaur, ha chiesto la collaborazione di Anna Halprin, artista performativa punto di riferimento nella danza post moderna, che Daria ha sempre amato e guardato con ammirazione. Halprin è una figura determinante nella coreografia del 20 ° secolo, la cui carriera abbraccia più di sette decenni. Spesso accreditata come ideatrice della danza postmoderna, nel 1960 ha insegnato danza ad Yvonne Rainer, Trisha Brown, Simone Forti, Robert Morris e altri che poi a formarono il gruppo Judson Church di New York. Nella seconda metà della sua carriera, divenne una figura di spicco nel campo della danza come arte di guarigione.
Anna Halprin per l’occasione ha ideato, traendo ispirazione dalla scultura di Rodin dedicata al mito greco, la coreografia dei protagonisti di Minotaur.
La sapiente regia della Martin crea nello spettatore la sensazione di un viaggio immaginario che lo guida dalla fotografia alla scultura fino ad arrivare alla danza, nella quale oggetti, corpi e l’effimero mezzo cinematografico sono presentati come equivalenti. Contrariamente al messaggio che sprigiona la scultura di Rodin la figura femminile, nel video, non è più vittima ma personaggio positivo e vincente nella danza-lotta con l’anziano e minaccioso minotauro, in un interessante ribaltamento di ruoli. Minotaur sarà proiettato insieme al primo film di Daria Martin, “In the Palace” (2000), che già presagiva il suo interesse per la danza, e la sua presentazione come equivalente alla scultura. La messa in scena è una serie di “tableaux vivants” all'interno di una versione in scala di The Palace at 4 am(1932), di Giacometti. Un gruppo di danzatori evoca momenti iconici della storia della danza del ventesimo secolo. La camera gira intorno a queste figure immobili.
La proiezione del film sarà accompagnata da materiale proveniente dagli archivi personali della Halprin, per la prima volta esposti in Italia, tra cui foto, disegni e progetti coreografici. Particolarmente importante il contributo della Halprin alla Biennale di Danza di Venezia del 1963 con il progetto realizzato tra gi anni ’80 e ’90, “Circle the Earth”, in cui ha lavorato con alcuni malati di Aids.
I lavori di Anna Halprin e Daria Martin sono esposti al Centre Pompidou di Parigi in “Danser Sa View”, fino al 12 aprile 2012. La mostra unisce più di 300 artisti attraverso un’indagine delle connessioni tra “fine art” e danza.
Daria Martin ha esposto in numerose istituzioni tra cui nel 2010 all’Hammer Museum, Los Angeles, New Museum, New York e al MCA di Chicago; nel 2006 al Stedelijk Museum, Amsterdam; nel 2005 al Kunsthalle di Zurigo e al Kunstverein di Amburgo. Inoltre i suoi lavori sono stati presentati in numerose manifestazioni tra cui nel 2011 Blockbuster, mostra curata da Jens Hoffmann presso il Museo di Arte Contemporanea di Monterrey; nel 2010 al Haus der kunst di Monaco nella mostra Move: art and Dance since the 60s e in Man’s city al Museo di Arte Moderna di San Paolo in Brasile. Nel 2009 ha partecipato al Sang d’un Poet Saint-Nazaire Biennal, Nantes, Francia; nel 2008 a Manifesta 7 e nel 2006 alla Tate Triennal.
I suoi video sono in collezioni importanti quali Tate, Londra, New Museum New York, Kadist Foundation, Parigi e Ringier Zurigo e Arts Council England, Londra.
Anna Halprin ha ideato 150 spettacoli teatrali, ha descritto e documentato la sua attività in diversi video fotografie e in 3 libri. Ha ricevuto numerosi premi da istituzioni importanti tra le quali National Endowment for Arts, the Guggenheim Foundation e the American Dance Guild. Tra i suoi recenti lavori il video Returning Home. Nel 2006 il MAC di Lione le ha dedicato un’ampia retrospettiva e nel 2009 il film Breath Made Visible, documentario della sua vita è stato presentato in diverse città in tutto il mondo.
Per ogni ulteriore informazione contattare Chiara Tiberio al +022043555 o a [email protected]
PRESS RELEASE
Daria Martin - Anna Halprin
Minotaur
from 16 December 2011 to 4 February 2012
from Tuesday to Friday 10 am- 1 pm; 3-7.30 pm Saturday 3-7.30 and on appointment
opening Thursday 15 December 2011 7-9 pm
Raffaella Cortese is proud to present a new double show featuring London-based filmmaker Daria Martin (b. 1973, San Francisco) and American performer and choreographer Anna Halprin (b.1920).
The exhibition titled Minotaur is the first in a series of upcoming shows in which two artists choose one another and discuss key aspects of their individual research. For this season we invited artists from different generations who are intimately connected by a teacher-student relationship. Daria Martin has asked Anna Halprin to collaborate on her 9 minute, 16mm film Minotaur as she considers Halprin an inspirational reference point in postmodern dance. Halprin is a seminal figure in 20th century choreography, whose career spans more than seven decades. Often credited as inventing postmodern dance, in the 1960’s she taught Yvonne Rainer, Trisha Brown, Simone Forti, Robert Morris and others who later went on to form the Judson Church Group in New York. In the later half of her career, she became a leading figure in the field of dance as a healing art.
Halprin has created an original choreography for the dancers in Daria Martin’s Minotaur that draws inspiration from Rodin's sculptures themed on Greek mythology.
Daria Martin's direction creates a sense of imaginary travel, guiding the spectator from photographs to sculptures to dance, in which objects, bodies, and the ephemerality of the film medium are presented as equivalent. Contrary to what we see in Rodin's sculpture, the feminine is not in Martin’s and Halprin’s rendering treated as victim. The female protagonist becomes a winner over the ancient and menacing mythical creature, who has been challenged to a dance match. Minotaur will be projected along with Martin’s first film, In the Palace (2000), which presaged her interest in dance, and its presentation as equivalent to sculpture. Staging a series of tableaux vivants within a scaled up version of Giacometti’s The Palace at 4am (1932), a group of dancers evoke iconic moments from within 20th dance history, although they remain still, only the camera moving round them.
Daria Martin’s films will be accompanied by the first Italian exhibition of Anna Halprin's personal archive of photos, drawings and sketches for choreographies. The traces of Halprin's contribution to the 1963 Venice Biennale, is especially worthy of note, as are images documenting Circle The Earth, her project from the 1980’s and 90’s in which she worked with sufferers of HIV/AIDS.
Daria Martin’s and Anna Halprin’s work can also be seen in Danser Sa View at the Centre Pompidou, Paris, through 12 April, 2012, in an exhibition that unites over 300 artists through an investigation between the links between ‘fine art’ and dance.
Daria Martin has exhibited in solo shows in several important institutions such as the Hammer Museum, Los Angeles, The New Museum New York and MCA Chicago in 2010; Stedelijk Museum, Amsterdami in 2006, Kunsthalle Zürich and the Kunstverein in Hamburg in 2005. Her work has been presented in numerous international art events such as Blockbuster exhibition curated by Jens Hoffmann at the Museum of Contemporary Art of Monterey; a nude Man’s city Museum of Modern Art Sao Paulo, Brazil in 2010; Le Sang d’un Poet sain-nazaire Biennale, Nantes France in 2009, Manifesta 7, 2008, The Tate Triennial, 2006. Daria Martin's films are held in important art collections such as Tate, London; The New Museum, New York; Kadist Foundation, Paris, Ringier Zurich and Arts Council England, London.
Anna Halprin is the creator of 150 original theater pieces. She has documented her activity in videos and photography and she has written three published books. She is the recipient of the National Endowment for the Arts; the Guggenheim the American Dance Guild, and many others. Returning Home is amongst her most recent videos. In 2006 Mac Lyon dedicated her a retrospective exhibition. In 2009 Beath Made Visible, Halprins biopic documentary was presented in several cities around the world.