Mino Maccari – La commedia nell’arte

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO MEDICEO
Via XXIV Maggio 22, Seravezza, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì 17.00/24.00; sabato e domenica 10.00/12.00 e 17.00/24.00.

Vernissage
06/07/2013

ore 18

Contatti
Email: palazzomediceo@comune.seravezza.lucca.it
Biglietti

intero E. 6,00 ridotto E. 4,00

Artisti
Mino Maccari
Uffici stampa
ILOGO
Generi
arte contemporanea, personale
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A Mino Maccari, pittore, incisore e grande illustratore, è dedicata la mostra estiva organizzata dalla Fondazione Terre Medicee e dal Comune di Seravezza.

Comunicato stampa

A Mino Maccari, pittore, incisore e grande illustratore, è dedicata la mostra estiva organizzata dalla Fondazione Terre Medicee e dal Comune di Seravezza nelle sale del Palazzo Mediceo di Seravezza (Lu), da poco riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. La mostra s’intitola “La commedia nell'arte. Maccari. Inediti e rari. 1920-1978" e sarà aperta al pubblico da sabato 6 luglio – inaugurazione alle ore 18 - fino all’8 settembre 2013 curata da Piero Pananti e Nemo Galleni con la supervisione di Giuseppe Nicoletti autore del saggio critico al catalogo. Il percorso espositivo ripercorre la cospicua produzione artistica di Mino Maccari ( Siena 1898 - Roma 1989) che fu acuto osservatore dei costumi della società italiana. Uno sguardo satirico e critico ma anche ironico e allo stesso tempo indulgente. Un grande disegnatore che fece della pungente satira di costume in fulcro della sua poetica. Sono esposte oltre centoventi opere tra dipinti disegni, acquarelli, incisioni, tecniche miste realizzate dal ventennio fino alla fine degli anni Settanta. Dalle opere del periodo di militanza nel partito fascista, quando lavorava al “Selvaggio”, la rivista fiorentina di cui fu acclamato illustratore e direttore, ai quadri di vita contemporanea con soggetti spesso sagaci, ai ritratti, tutte le opere presenti in mostra hanno la caratteristica di essere poco conosciute e raramente esposte. Il catalogo della mostra è edito dalle Edizioni Pananti di Firenze e contiene un appendice documentaria a cura di Diana Ruech, della Biblioteca Cantonale di Lugano.