Mimmo Paladino – 72 x 103
Il titolo rimanda al formato che accomuna tutte le opere in mostra, una serie di lavori inediti creati dall’artista nell’ultimo periodo, tutti realizzati con tecnica mista su cartone.
Comunicato stampa
Sabato 13 dicembre 2014 alle ore 18,30 la Galleria Mazzoli inaugura una mostra personale di Mimmo Paladino dal titolo '72 x 103'.
Il titolo rimanda al formato che accomuna tutte le opere in mostra, una serie di lavori inediti creati dall'artista nell'ultimo periodo, tutti realizzati con tecnica mista su cartone.
Dopo la mostra 'EN DE RE' del 1980, la personale del 1992, la mostra 'Dieci arazzi' con Alighiero Boetti del 1993, 'Vasi Ermetici' del 1994 e la mostra del 2012 la Galleria Mazzoli apre le porte alla recente produzione pittorica di Mimmo Paladino.
In mostra viene presentata una panoramica di opere in cui è possibile ammirare l'arte densa di simbolismo e mistero dell'artista, in cui campeggiano frammenti di figure geometriche, teste e mani, case, numeri, stelle, vasi attraverso un linguaggio che fonde spazio e tempo e rimanda spesso a un universo primitivo e arcano, rivisitato da uno sguardo contemporaneo.
Nel testo del catalogo della mostra Flavio Arensi ci spiega che “L’alfabeto che usa l’artista si fonda su una cultura in cui la presenza è sempre un archetipo, rimanda a significati che possono appartenere alla storia di ciascuno, come una nave o dei fiori, una casa o le stelle, tuttavia esuli dalla concretezza e dal tempo per istillarsi al di fuori di qualsiasi sfera contingente, pur essendone un’emanazione. Nei cartoni «72 x 103» l’uomo si interroga sulla sua vicenda terrena, ne diviene misura, emblema, riferimento, se ne estrae l’interiorità mettendola in dialogo con l’esterno, il firmamento, le vibrazioni della vita.”
Nelle opere in mostra troviamo inoltre rappresentazioni di pianeti, geometrie musicali, un omaggio a Giorgio Morandi e riflessioni poetiche sulla condizione dell'uomo, un viaggio nell'universo poetico dell'artista.
NOTE BIOGRAFICHE
La riflessione artistica di Mimmo Paladino, nato nel 1948 a Paduli, si sviluppa a partire dalla fine degli anni ’60. Affascinato dal clima culturale dell’epoca, tra arte concettuale e Pop Art americana, i cui artisti più rappresentativi avevano esposto alla Biennale di Venezia del ‘64, Paladino incentra la sua prima attività sulla fotografia, associata spesso al disegno, tecnica a lui particolarmente congeniale. La sua prima personale è a Caserta, nel 1969.
Gli anni ’70 vedono affermarsi, sempre più incisivamente nel suo percorso, l’interesse per la figura: dalle iniziali sperimentazioni concettuali l’artista trasferisce la propria attenzione sulla pittura figurativa. Strutture geometriche e oggetti quali rami e maschere campeggiano sulle tele dai colori decisi. Nel 1978 è a New York dove inaugura, l’anno successivo, mostre personali alla Marian Goodman Gallery e alla Annina Nosei Gallery.
Nel 1980 partecipa alla Biennale di Venezia nella sezione ‘Aperto ’80’ di Achille Bonito Oliva’, ed insieme a Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi e Nicola De Maria, dà vita alla ‘Transavanguardia’.
Nel corso degli anni ’80 la sua arte diviene sempre più referenziale e sulle superfici dalle ampie dimensioni e di grande impatto visivo, l’artista rappresenta la vita e il mistero della morte. Le tecniche usate sono diverse: dal disegno all’incisione, all’inserimento nelle tele di elementi tridimensionali.
Dal 1985 si dedica alle grandi sculture in bronzo e alle installazioni. Celebre l’intervento in Piazza del Plebiscito a Napoli dove realizza una enorme montagna di sale su cui pone sculture con forme animali e umane.
Negli anni ‘90 intensifica con successo l’attività all’estero e nel 1994, primo tra gli artisti italiani contemporanei, espone alla Galleria Nazionale di Belle Arti di Pechino. Nel 1999, nell’ambito del South London Gallery Project, in una grotta in mattoni sotto la Roundhouse at Chalk Farm di Londra installa l’opera ‘I Dormienti’, che dialoga con gli interventi sonori di Brian Eno.
Nel 2003 Paladino viene scelto in qualità di rappresentante dell'arte italiana durante la presidenza italiana a Bruxelles: la scultura equestre ‘Zenith’ è installata nella piazza della sede del Parlamento Europeo. Il Centro d'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, nel 2002-2003, gli dedica una mostra retrospettiva e nel 2004 alla Reggia di Caserta, nell'ambito del progetto 'Terrae Motus', si tiene una personale con i suoi lavori più recenti. Al MAR di Ravenna, nel 2005, per la prima volta, vengono esposte le scenografie realizzate negli ultimi quindici anni. A Napoli al Museo di Capodimonte nel 2005 presenta un lavoro dedicato a Don Chisciotte che prelude ‘Quijote’, il lungometraggio che l’artista dirigerà l’anno successivo. Nel 2008 gli viene affidata la realizzazione della copertura delle impalcature del cantiere di restauro della Ghirlandina, la torre campanaria del Duomo di Modena. Sempre del 2008 è una importante mostra al Museo dell’Ara Pacis di Roma con l’apporto del musicista Brian Eno e una personale presso la Villa Pisani a Stra. Importante installazione è quella presente sull'isola di Lampedusa per commemorare le vittime degli sbarchi clandestini.
Nel 2009 realizza un'esposizione di sculture che riempiono le strade, le piazze e i palazzi del paese, nello scenario incantevole di Orta S. Giulio, sul Lago d'Orta, curata da Flavio Arensi. Il catalogo della mostra è composto da 48 foto originali e inedite di Gianni Berengo Gardin: il fotografo ha realizzato una serie di ritratti a Paladino e alle sue opere.
Nel 2010 Mimmo Paladino ha firmato la scenografia di 'Work in Progress', tour che ha visto riunirsi dopo 30 anni la coppia Lucio Dalla e Francesco De Gregori. Il 10 aprile dello stesso anno è installato un grande cavallo blu di oltre quattro metri all'Anfiteatro del Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (BS), la casa-museo di Gabriele d'Annunzio. A fine gennaio 2011 realizza la nuova sala permanente del Museo Nazionale Archeologico di Villa Frigerj a Chieti dedicata al Guerriero di Capestrano e inaugura la mostra di sculture incentrata sul “nuovo Guerriero”, allestita presso il Centro espositivo della Fondazione Carichieti a Palazzo De Mayo. Nel 2011 la città di Milano dedica al maestro una grande retrospettiva a Palazzo Reale, davanti al quale, in piazzetta Reale, viene installata la monumentale 'Montagna di sale', e sempre nella medesima sede espositiva, sue opere sono state oggetto della mostra antologica sulla Transavanguardia curata da Achille Bonito Oliva insieme agli altri 4 grandi protagonisti della corrente artistica.
Nel 2012 ha realizzato la mostra 'Nuovi dipinti' alla Galleria Mazzoli accompagnata da un catalogo con testi di Richard Milazzo; il Mic di Faenza ha esposto le sue ceramiche e la Pinacoteca Provinciale di Bari ha allestito una mostra di sue sculture.
Catalogo disponibile in galleria, con un saggio di Flavio Arensi.