Michael Rotondi – Pittura
Michael porta al PAC una jam cromatica in un alternarsi di dinamismo ed immutabile fermo immagine, tra l’accartocciarsi della carta da pacchi e corde di colore in tensione, in un botta e risposta fra materia e forma, a volte complici, altre distanti.
Comunicato stampa
Michael Rotondi classe ’77 nasce a Bari, vive e lavora a Milano.
Invitato alla Biennale di Praga (2009) ed ad una residenza a Londra per l'Università della
perfomance; espone a Berlino e Valona in due collettive (2010) ad un progetto collettivo a
New York per Scope Art Fair (2011) alla Biennale Italia-Cina a Villa Reale di Monza (2012);
una personale a Mumbai, India, dopo aver vinto una residenza per il Laguna Art Prize di
cui è finalista (2013); un'altra personale a Varsavia (2014).
Dal 2014 è nella collezione internazionale Apt Global e Benetton.
Ha esposto alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per la collezione d'arte
“Imago Mundi” di Bennetton (2015).
Alcuni libri in cui è presente il suo lavoro: Italian Newbrow (Politi Editore, 2011), Fratelli
D'Italia (Giunti Editore, 2011), Laboratorio Italia – nuove tendenze in pittura (Joan e Levi
Editore, 2007), Popism – l'arte in Italia dalla teoria dei mass media ai social network
(Vallecchi Editore, 2012), “Loveless- chaiher d'artistes” (Produzioni Spazio Meme 2013).
Dal 2009 porta avanti un progetto collettivo, installativo, sul disegno chiamato
“Sto* Disegnando !!!” da cui è nato un libro nel 2011.
Nel 2016 una mostra ed una performance al Museo d'Arte Contemporanea di Lissone dal
nome “Rumore Rosso”. Entra come membro effettivo nel gruppo di artisti Wurmkos.
Oggi è docente di pittura all'Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” di Como.
Michael Rotondi : dalla musica all’arte visiva nel suo garage mentale.
Un artista che nasce dalla musica per approdare all’espressione visiva.
Michael porta al PAC una jam cromatica in un alternarsi di dinamismo ed immutabile fermo immagine,
tra l’accartocciarsi della carta da pacchi e corde di colore in tensione, in un botta e risposta fra materia e
forma, a volte complici, altre distanti.
Figure dagli sguardi estraniati accanto ad altre le cui identità si vanno ad amalgamare a tal punto da non
capire più dove inizi l’una e finisca l’altra.
Una frequenza di colori tra frammenti intimi e memorie collettive dal sapore un po’ street.
L’artista affronta diverse tematiche con una velocità espressiva che ricorda un po’ le
illustrazioni per le fanzine punk giocando però con accostamenti cromatici molto vivaci.
In alcune produzioni si colgono richiami all’oriente, colori e simboli che ha portato
con se da un'esperienza in India. Michael rimane affascinato dalla popolazione e
dalle molteplici modalità di venerare un'icona religiosa, che vanno dalle perfomance musicali
e balli sfrenati per le strade della città di Mumbai dove templi improvvisati spuntano in ogni angolo.
“Ho voglia solo di fare un quadro, ho voglia solo di parlare di cose semplici per
arrivare a tutti, perché l’arte è prima di tutto un bene comune sociale e pubblico”.
il Pac presenterà la produzione di Michael vista come l'archivio del suo garage mentale.
Ricordi dal passato, ritratti di Nietzsche, simboli indiani, paesaggi della memoria di tutti.
Le sue nature morte ? Il brillio delle lucciole nelle notti d’estate.
Giulia Caverni