Mezzo minuto di raccoglimento
L’esposizione si sviluppa intorno al tema del rapporto tra creatività e eco-sostenibilità.
Comunicato stampa
Mezzo minuto di raccoglimento
III edizione
Marillina Fortuna
Mami Kawai
Paola Pietrogrande
Elizabeth Ruchti
Silvia Salvarani
Annarita Serra
Vernissage: martedì 15 maggio 2012
ore 18.30
15-21 maggio 2012
Antico Oratorio della Passione
Basilica di Sant’Ambrogio, Milano
L’Antico Oratorio della Passione, presso la Basilica di Sant’Ambrogio, per il terzo anno di fila, ospita “Mezzo minuto di raccoglimento” una mostra collettiva contro lo spreco della prodigalità.
Dal 15 al 21 maggio 2012 un gruppo di raffinate artiste, tutte donne, che lavorano con materiali di recupero, ci proporranno nuovi lavori frutto di una ricerca che si pone in linea con le esigenze dei nostri tempi.
Non si parla solo di riciclo e di tecniche artistiche ma di nuove concezioni creative. L'artista oggi deve essere "eco-sostenibile" se vuole essere contemporaneo. Così le opere d’arte acquistano una nobiltà aggiunta quando non separano la creatività dalle urgenze della realtà contemporanea. Chi fa arte oggi non può permettersi di contribuire a inquinare il mondo, non esiste "concetto" che giustifichi l'uso di materiali inquinanti di fronte a questa nuova consapevolezza ecologica.
Le artiste presenti in mostra hanno ben colto questa necessità nella loro ricerca di un ordine, seppur piccolo e simbolico, nel magmatico e non più sostenibile disordine che ogni giorno il mondo vomita su se stesso. Ogni periodo storico ha le sue "emergenze", oggi più che mai, il sovraccarico di oggetti e scarti di cui siamo circondati ci impone nuovi stili di vita.
Siamo dunque tutti invitati, osservando le loro opere, a fermarci e riflettere, solamente per un mezzo minuto, per staccarci dal flusso rumoroso della vita contemporanea che ci assorda e ci carica di oggetti non sempre utili, di materiali, di spazzatura, di plastica, di vestiti fuori moda e di illusioni. Queste artiste ci insegnano a guardare la realtà in modo diverso e a dare importanza a tutto ciò che ci circonda anche agli oggetti più insignificanti.
C'è ancora spazio, dunque, per la bellezza in mezzo a tanto disordine che ogni giorno produciamo?
Le opere di Marillina Fortuna (Junk Collection), sono assemblaggi di rifiuti portati a riva dal mare: ‘residui’ utilizzati come sono stati raccolti, senza aggiungere o togliere nulla. E condotti verso un inedito destino. I lavori dell’ultimo periodo nascono da una ricerca sul paesaggio: rimandano agli elementi originari terra, aria, acqua: “...territori come viaggi immaginari ma possibili...”
Mami Kawai crea opere con materiali che raccoglie nei suoi viaggi, nei mercati delle pulci e nella natura e che riutilizza combinandoli in vari modi e tecniche. Gli elementi che sceglie sono intrisi del suo modo di assaporare ciò che la circonda,
il colore indaco-blu e il suono del cielo, l’odore della pioggia e la bellezza dei fiori di ciliegio. Tavolozze di colori ed emozioni da cui attinge per le sue opere.
Paola Pietrogrande si esprime naturalmente col collage, tecnica che ben si presta a raccogliere e assemblare, a comporre pezzi di memoria, spicchi di colore, porzioni nascoste di realtà che fa rivivere in nuove forme raffinate e poetiche. Le stoffe di qualsiasi provenienza, preziose o umili, sono la sua tavolozza di colori.
Il lavoro di Elizabeth Ruchti è costantemente alimentato dall'esperienza passata di una natura vitale, esuberante, gigantesca, un tempo incontaminata e oggi minacciata. I suoi assemblaggi utilizzano oggetti raccolti ovunque, insieme alla pittura e alla fotografia, ricomponendo paesaggi e simboli che si riallacciano al passato ma anche all'attualità.
Silvia Salvarani, nei suoi collage, sembra catturare gli elementi del caos cittadino con una ricerca rivolta verso la resa di un dinamismo e di un senso di simultaneità che ci fanno ricordare, in chiave ipercontemporanea, alcune ricerche futuriste per approdare a “una sorta di mirabile ordine di accostamenti, toni, escrescenze, focalizzazioni” (Prof. Carlo Franza).
Per Annarita Serra frammenti e oggetti di plastica rilasciati dal mare, diventano la sua materia plasmata che dà origine a opere poetiche che, nella loro bellezza, svelano solo da vicino la loro natura “riciclata”. Un mosaico moderno dove si mescola sapientemente il desiderio ecologico con un intenso impegno estetico e comunicativo.