Me-nè – Semplificazioni

Informazioni Evento

Luogo
IL MELOGRANO
via Marradi 62/68, 57126, Livorno, Italia
Date
Dal al

con orario 10/13 e 16/20. Chiusi nelle mattine della domenica e del lunedì.

Vernissage
10/10/2015

ore 18

Artisti
Me-nè
Generi
arte contemporanea, personale
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Mostra personale di Me-né dal titolo “Semplificazioni”.

Comunicato stampa

Sabato 10 settembre, alle 18.00, alla galleria Il Melograno, in via Marradi 62/68 a Livorno, si inaugura la personale di Me-né dal titolo “Semplificazioni”.
Nato nel 1973 a Milano, Me-nè ha studiato al Liceo Artistico di Brera, Scenografia all’Accademia di Belle Arti e quindi alla Civica Scuola di Jazz. E’ un valente sassofonista e per una ventina d’anni si è dedicato alla musica nel ruolo del compositore, arrangiatore e produttore, suonando accanto ai più grandi jazzisti italiani. Parallelamente ha portato avanti un percorso del tutto personale nel campo fotografico e pittorico.
La fotografia costituisce solo la base, un punto di partenza sul quale costruisce l’espressione della sua indagine, volta all’uomo. Sono trasfigurazioni che lasciano poco o nulla della parte reale dalla quale hanno origine e che fanno emergere quanto l’animo contiene di nascosto e contraddittorio. Un che di autobiografico guida Me-nè in questa ricerca che è un incontro, una scintilla che fa affiorare percezioni e intuizioni traducendole in minimi racconti avvincenti. Forti, indelebili le immagini scorrono una dopo l’altra scarne, essenziali, prive di ogni elemento che distolga l’attenzione da un’umanità intensa e incontenibile. Esaminate e indagate, distorte, ridotte a poche linee, private di ogni difesa le figure si rivelano e si mostrano nei loro splendori e miserie.
L’ultimo progetto di Me-nè si intitola “Luoghi Mentali": abbracciano "costrizioni", "trasformazioni" e "equilibri". Le forme sono inquadrate in una superficie chiusa, dalla forma geometrica, un quadrato, che contenendole ne delimita il campo di azione, le condiziona, le “costringe”. E’ una dimensione mentale, derivata o imposta, che impedisce la libera espressione della propria emotività. Luoghi mentali nei quali l’uomo è “inquadrato” e si dibatte come un animale in gabbia o si assoggetta lasciandosi schiacciare.
La rigorosa scelta del bianco/nero si accompagna al bisogno progressivo di sintesi e di eliminazione degli elementi superflui per arrivare ad una più forte valenza simbolica dell’immagine.