May Hands / Francesco Bertocco

Informazioni Evento

Luogo
BACO - BASE ARTE CONTEMPORANEA
Palazzo della Misericordia, Via Arena, 9 , Bergamo Alta, Italia
Date
Dal al
Vernissage
24/09/2015

ore 19

Artisti
Francesco Bertocco, May Hands
Curatori
Stefano Raimondi, Mauro Zanchi, Valentina Gervasoni
Generi
arte contemporanea, doppia personale
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In mostra il progetto site-specific dell’artista inglese May Hands (Brighton, 1990). Mentre, nella sala cinema, verrà proiettato il video Allegoria di Francesco Bertocco (Milano, 1983), parte della rassegna Through a glass darkly.

Comunicato stampa

BACO – Base Arte Contemporanea è lieta di presentare I HAVE AN ADDICTION, il progetto site-specific dell’artista inglese May Hands (Brighton, 1990), che il prossimo 24 settembre inaugura la stagione espositiva in Via Arena, 9 Bergamo. I have an Addiction nasce da un periodo di residenza in città di Hands e da tre mesi di spostamenti tra Londra, Napoli, Roma, e i rispettivi mercati cittadini, alla ricerca di suggestioni e materiali di uso quotidiano, e non, necessari per la costruzione delle opere: nastri in nylon, reti, tessuti, etichette per frutta e verdura, carta da imballaggio e shopper. Dopo esser stati raccolti dai loro contesti originali, questi elementi, intrecciati tra loro, diventano narrazioni di un’epoca di consumi e, al contempo, di un’esperienza emotiva personale, narrazioni intime che tracciano mappe geografiche di persone, incontri, abitudini, consumi, vita, prima che di arte. Oggetti testuali che in sé cristallizzano il tempo e mantengono intatto sia il passato sia le esperienze presenti. Gli oggetti in questo senso diventano come pezzi della propria vita da preservare e raccontare.

La mostra promossa dalla MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore è realizzata con il contributo del Comune di Bergamo e il sostegno ufficiale della Fondazione Credito Bergamasco e in collaborazione con la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e The Blank Contemporary Art

Durante la residenza estiva di May Hands a Bergamo si è discusso per quali comportamenti ognuno avesse sviluppato una forma di “addiction”, ovvero di dipendenza. Quali sono, cioè, quelle azioni che da semplici e comuni abitudini sono diventate ricerca esagerata e patologica, tale da far perdere ogni possibilità di controllo sull’abitudine.
I have an Addiction si riferisce, quindi, all’impulso incontrollabile dell’artista di cercare, appropriarsi e riutilizzare nella sua pratica artistica oggetti urbani marginali, come ad esempio tappi di plastica, etichette dell’acqua, fili, foglie, sassi, sacchetti, frammenti di tessuti e moltissimo altro materiale; un vastissimo campionario dell’avanzo, dell’indesiderato, del superfluo. Sono elementi che lo sguardo comune non riesce più a cogliere o a cui non è capace di dare valore; passano inosservati come cose evitabili, ormai accettate e integrate nel contesto urbano. Scegliere quali oggetti prendere o lasciare e come organizzarli implica capacità di categorizzazione, di memorizzazione e una certa quantità di attenzione per i dettagli e difatti il modo di vedere di May Hands è particolarmente e inconsciamente accorto: anche durante una passeggiata può capitare che Hands si fermi un istante per raccogliere quell’inezia che poi restituita dall’arte assume una forza inesplorata. Ogni oggetto rappresenta potenzialmente una speciale occasione, un’opportunità: il rapporto con gli oggetti è di tipo quasi magico. Non si tratta di objet trouvé né tantomeno di ready made, piuttosto di quello che potremmo definire “oggetto trovante”, ossia un oggetto che attiva un processo emotivo e una struttura di relazioni con altri oggetti che, nell’insieme della loro disposizione, forma e colore, definiscono l’opera.

Seguendo questo processo, l’artista ha realizzato, durante la residenza a Bergamo, un’intera serie di lavori inediti che si relazionano inevitabilmente con la città, il luogo espositivo e il concetto di pittura. La mostra è, infatti, dopo la personale di Erik Saglia A.E. Abstract Existence, la seconda della trilogia che riflette il modo in cui il concetto di pittura sia oggi ampliato, scorniciato, esteso a una lettura più interiore e multidisciplinare.

La mostra è resa possibile anche grazie alla collaborazione con la galleria T293 di Roma che, parallelamente alla mostra di Bergamo, ospita dal 18 settembre al 20 ottobre 2015 la personale di May Hands, Freschissimi.