Mattia Ruggeri – I colori del cosmo
L’infinito e l’invisibile sono, per Mattia Ruggeri, il campo primario di ricerca all’interno del quale prendono vita le sue opere. Egli apre una porta sul cosmo trascinandoci in un viaggio metafisico nei luoghi più reconditi dell’anima.
Comunicato stampa
L'infinito e l'invisibile sono, per Mattia Ruggeri, il campo primario di ricerca all'interno del quale prendono vita le sue opere. Egli apre una porta sul cosmo trascinandoci in un viaggio metafisico nei luoghi più reconditi dell'anima.
Scrive di lui Valerio Dehò:
"La nostalgia dell’’infinito... deve aver colto Mattia Ruggeri fin da bambino...una capacità visionaria che riesce a reggere lo stress della fotografia tradizionale... Accade che i due opposti, la scultura e la fotografia, o quelli che appaiono tali, si ritrovano sul piano di una proiezione verso l’illimitato, l’impossibile...In effetti, sembra di entrare in un manuale di astrologia scritto da un cosmologo timido o in una interpretazione alla Phil Dick del “Libro dei sogni” di Artemidoro...Mattia Ruggeri, fotografo e scultore come Brancusi, è abile a mettere in scena il proprio immaginario come se fosse il nostro. Capisce anche che l’inconscio è barocco e che non può fare a meno degli eccessi, perché è di questi che si nutre. Oltretutto accompagna le sue foto, tutte realizzate con il banco ottico, con dei testi in cui la sua grafia si aggiunge al chaos cosmologico, il che è tutto dire. Scrive così davvero o fa finta? Anche questa è una domanda senza senso perché oltre lo specchio tutto è possibile, perché nulla ha una spiegazione...Mattia Ruggeri quando guarda pensa e quando chiude gli occhi lo fa davvero, per riposarsi dai sogni."