Matteo Baracco – Le forme del cambiamento

Informazioni Evento

Luogo
CONSERVERIA PASTIS
Piazza Emanuele Filiberto 9b, Torino, Italia
Date
Dal al
Vernissage
24/09/2021

ore 18

Artisti
Matteo Baracco
Generi
arte contemporanea, personale
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Che cos’è il cambiamento? E come trovare le parole per definirlo, in un tempo storico costellato di mutamenti sempre più numerosi, impercettibili e subitanei?
Sono solo alcuni degli interrogativi alla base della mostra Le forme del cambiamento, il debutto artistico del giovane artista multidisciplinare torinese Matteo Baracco.

Comunicato stampa

«Il cambiamento è il segno che ogni cosa, concreta o astratta, ha la capacità di lasciare nel tempo.»

exhibition
Che cos’è il cambiamento? E come trovare le parole per definirlo, in un tempo storico costellato di mutamenti sempre più numerosi, impercettibili e subitanei?
Sono solo alcuni degli interrogativi alla base della mostra Le forme del cambiamento, il debutto artistico del giovane artista multidisciplinare torinese Matteo Baracco
in programma il 24 e 25 settembre 2021 alla Conserveria Pastis.
L’esibizione presenterà, infatti, al grande pubblico la sensibilità compositiva e concettuale dell’artista, declinata in dodici dipinti dedicati ciascuno a una
peculiare tematica sociale e politica e ai suoi dissimili e molteplici significati.
Con una particolarità: ogni opera presenterà, posato su un piedistallo in ferro nero, l’oggetto primario utilizzato per plasmarla. Tutte le composizioni che costituiranno l’esibizione, appunto, sono state realizzate mediante tecniche diverse, le “matrici” – fiori, rastrelli, lenzuola, proiettili, smartphone – che delineano la fisionomia della nostra epoca e ne pongono in risalto
le caratteristiche precipue. Dando luogo, così, a creazioni apparentemente indistinte, ma pregne, nella loro essenza, delle impronte dei mutamenti che scandiscono la nostra quotidianità.

commento dell’artista

«La mostra – precisa l’artista Matteo Baracco – presenta una riflessione sulla vita che ci circonda, ponendo l'attenzione sui molteplici significati di alcune tematiche di natura
sociale e politica. Il processo creativo inizia da una ricerca approfondita sul continuo cambiamento del nostro pianeta. Definendo alcuni degli elementi su cui è fondata la nostra società, è stata identificata una matrice rappresentativa per ogni tema indagato. Successivamente, colori e materiali si sono mescolati lasciando la loro traccia sulla tela, generando, così, una composizione di forme apparentemente astratte ed espressioniste.»
Il progetto è promosso da Associazione Culturale Azimut, in collaborazione con Pastis e Officina D.L.P.

live performance
In occasione della serata inaugurale, prevista per venerdì 24 settembre alle ore 18, il vernissage sarà, inoltre, impreziosito da un’esibizione di live painting, nel corso della quale Matteo Baracco dipingerà i muri esterni del Pastis, tele urbane per eccellenza. Ad accompagnarlo, la musica dal vivo del bassista Luca Romeo e del trombonista Enrico Allavena, del cantante e artista Tommaso Cerasuolo e del giovane compositore e sound designer Davide Pilati.
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commento del curatore

«L’evento appositamente pensato per la “due giorni” al Pastis – commenta, infine, Claudio Zoccola, curatore della mostra – mette insieme linguaggi creativi che sembrano fatti apposta per
sostenersi a vicenda, almeno per il tempo breve del loro dialogare in pubblico nel Quadrilatero torinese. La pittura di Matteo Baracco, apparentemente lieve e festosa nel suo informale proporsi sulla tela, parte da considerazioni esistenziali più che condivisibili per chi volesse anche solo accettare, senza particolari pregiudizi di parte, la realtà di un pianeta al collasso e l'incapacità dell'uomo ad occuparsi del proprio declinante destino. I “temi” scelti da Matteo trovano espressione compiuta nel caos compositivo della sovrapposizione dei segni lasciati di volta in volta da matrici diverse, tutte legate da un filo poetico, personale e mai casuale, all'intenzione del messaggio. Matrice deriva da mater, madre, non a caso genera, prolifica, mette al
mondo, appunto, qualcosa. La ripetizione del gesto dello stampino sulla tela scaturisce da un ritmo interiore, diviene catartico e liberatorio per chi lo compie, entra in risonanza con la sensibilità di chi ne guarda l’esito finale. E lo avvicina al ritmo musicale di una batteria, di un ensemble musicale che cerca un accordo con il tema, o la sua distruzione, mettendo al mondo emozione: quella attesa da noi tutti il 24 e il 25 settembre al Pastis.»

Venerdì 24 settembre, inaugurazione dalle ore 18 alle ore 23.
Live music performance a partire dalle ore 20.
Sabato 25 settembre, apertura mostra dalle ore 15 alle ore 23.
Dalle ore 10 alle ore 14 sarà possibile prenotare visite esclusivamente su appuntamento.