Materiale Immateriale. Progetto VVV VerboVisualeVirtuale
La mostra Materiale Immateriale presenta una selezione di opere e documenti che riflette la particolare natura di questa collezione, costituita da oggetti fragili, polivalenti, di difficile classificazione. Circa trenta opere concettuali e immateriali affrontano la relazione tra parola e arte visiva.
Comunicato stampa
Mart Rovereto, 15 aprile
Costituite nel tempo grazie a una politica di importanti acquisizioni, depositi e donazioni, le Collezioni del Mart attraversano 150 anni di storia dell’arte, dalla fine del XIX secolo a oggi. Partendo da questo vasto repertorio e isolando alcuni nuclei tematici, i Focus periodici si configurano come preziose rassegne d’approfondimento sul patrimonio museale.
Il 15 aprile, in una giornata di studio e di incontri saranno presentati i primi tre focus: il primo dedicato a Mario Raciti, il secondo a Mimmo Jodice e il terzo alla mostra Materiale immateriale realizzata nell’ambito del progetto VVV VerboVisualeVirtuale.
Focus Collezioni
Dal 5 dicembre 2015 Le Collezioni del Mart sono tornate in mostra in un allestimento permanente, cronologico e tematico, disposto su due piani.
Al primo piano L’invenzione del moderno e al secondo L’irruzione del contemporaneo costruiscono un percorso storico-artistico che sottolinea la grande continuità tra le tendenze che hanno caratterizzato le vicende dell’arte dalla fine dell’ottocento a oggi.
Come annunciato in occasione dell’apertura del riallestimento, la mostra Le Collezioni si amplia periodicamente nei Focus. Si tratta di veri e propri approfondimenti tematici e monografici pensati per esplorare le radici dell’arte italiana contemporanea, i movimenti storici internazionali, le nuove emergenze artistiche partendo dal vasto patrimonio del Mart che comprende, oltre alle opere, preziosi documenti conservati presso l’Archivio del ’900.
L’appuntamento con i Focus comincia il 15 aprile: tre nuove preziose mostre vengono presentate in momenti specifici di studio, conoscenza e dialogo.
Materiale Immateriale. Progetto VVV VerboVisualeVirtuale
a cura di Nicoletta Boschiero con Cecilia Scatturin e Valentina Russo
dal 16 aprile al 26 giugno 2016
Presentazione progetto di ricerca 15 aprile ore 10.30
Inaugurazione mostra 15 aprile ore 18.00
La mostra Materiale Immateriale viene realizzata a conclusione di un progetto pluriennale sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e realizzato dal Mart con il Museion di Bolzano e con la Fondazione Bruno Kessler di Trento - Unità di ricerca Digital Humanities.
Oggetto di studio è l’Archivio di Nuova Scrittura (ANS) di Paolo della Grazia, affidato in parte al Mart (dal 1998) e in parte al Museion (dal 2000).
Dedicato alle ricerche verbo visuali, l’Archivio comprende opere, libri e documenti. Nato nel 1988 dall’incontro tra il collezionista Paolo Della Grazia e l’artista Ugo Carrega, entrambi interessati alle forme d’arte contraddistinte dall’uso della parola e del segno, ha in seguito accolto anche la collezione di Marco Fraccaro, dedicata al rapporto tra parola e immagine nell’arte e nell’editoria futurista.
Il progetto VVV VerboVisualeVirtuale ha dato vita a un archivio digitale, basato su mappe interattive, che permette di esplorare le molteplici connessioni tra le opere e i documenti (lettere, pubblicazioni, fotografie) e la complessità delle relazioni tra i diversi artisti, indagandone l’intero processo creativo. In questo modo, tutti i materiali che compongono l’ANS trovano il proprio corrispettivo immateriale all’interno di un ambiente virtuale, un’architettura informatica che rende fruibile agli studiosi di tutto il mondo la ricchezza di questo patrimonio.
La mostra Materiale Immateriale presenta una selezione di opere e documenti che riflette la particolare natura di questa collezione, costituita da oggetti fragili, polivalenti, di difficile classificazione.
Circa trenta opere concettuali e immateriali affrontano la relazione tra parola e arte visiva. I collage di lettere ritagliate che Adriano Spatola intitola Zeroglifici, l’alfabeto gestuale delle fotografie di Ketty La Rocca e di Neide Dias de Sà, la scrittura intrecciata alle trame di fili di cui sono intessute le lettere di Amelia Etlinger e il libro di Maria Lai, le poesie-oggetto di Luciano Caruso e le poesie visive dei precursori Stéphane Mallarmé e Francesco Cangiullo e, poi, di Mirella Bentivoglio, Mario Diacono, Giovanna Sandri, sono solo alcuni esempi di questa ricerca.
Completano la proposta: l’allestimento integrale della mostra di cartoline d’artista Cards from the world tenutasi nel 1973 al Centro Tool di Milano e il film V / V / V , prodotto dal museo con Guido Scarabottolo, Oliviero Fiori e Claudia Bagolin.