Massimo Pulini / Pictures of mind

Informazioni Evento

Luogo
ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA
Viale Le Corbusier , Latina, Italia
Date
Dal al

lunedì al sabato 16/20 (mattina su appuntamento)

Vernissage
21/04/2012

ore 19-21

Artisti
Massimo Pulini, Lamberto Teotino, Francesco Garbelli, Marinella Paolini, Leonardo Genovese
Curatori
Gianluca Marziani, Italo Bergantini, Alessandro Trabucco
Generi
fotografia, arte contemporanea, personale, collettiva
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Romberg festeggia 25 anni di attività e 140 mostre ospitando uno degli artisti con cui fin dagli esordi ha condiviso il cammino: Massimo Pulini, con la mostra personale Eroica. Al piano terra del grattacielo Baccari, si inaugura, invece, Pictures of mind, quarta tappa della rassegna PhotoReload.

Comunicato stampa

ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA
MASSIMO PULINI
EROICA
a cura di Italo Bergantini e Gianluca Marziani
INAUGURAZIONE SABATO 21 APRILE 2012 ORE 19-21
ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA / Viale Le Corbusier 39 - Torre Baccari / 17° Piano / LATINA
Periodo: 21 APRILE / 31 MAGGIO 2012
orario di galleria: lunedì al sabato 16/20 (mattina su appuntamento)
info: T. e F. +39 0773 604788 – M. + 39 334 7105049
e.mail: [email protected] / sito: www.romberg.it
ROMBERG festeggia 25 anni di attività e 140 mostre ospitando uno degli artisti con cui fin dagli esordi ha condiviso il cammino.
Sabato 21 aprile, abbiamo il piacere di invitarvi all'inaugurazione di EROICA mostra personale di MASSIMO PULINI. Per ritrovare insieme le passioni condivise e scoprire nuove emozioni su cui progettare un futuro di ricerca e qualità.
Nature morte pittoriche con fiori… al primo impatto un soggetto impervio, difficilissimo da trattare senza cadere nella retorica di maniera, nella facile decorazione, nel citazionismo più disdicevole. In realtà si tratta di una grande sfida della pittura contemporanea, decisa a ribadire la propria centralità davanti alle necessarie memorie, alle spalle forti del passato illustre, al metabolismo dei generi che cercano un significativo rinnovamento. Massimo Pulini gioca da sempre coi generi dei secoli passati, unendo il frammento di memoria a materiali anomali (radiografie, rame, lavagna…) che diventano supporto e formula. Qui la sfida diventa ancor più radicale, dentro una tematica che pochissimi calibrano a misura. Il risultato parla di opere che rompono il vincolo spaziotemporale, visioni realistiche eppure mentali, così ovvie da rompere la coscienza del passato e ricreare la dimensione altra di un eterno presente.
Dice l’artista: I fiori sono eroi. Viene dal fiore l’esempio di un riscatto individuale sopra il ritmare cadenzato delle foglie o l’esercito di fili d’erba. Esplode improvviso come un canto rivolto alla luce, nella più nitida intonazione eppure oltrepassa ogni ottava. Il fiore si offre ai sensi al pari di una innamorata, senza riserva alcuna, nella determinazione che contiene il languore e la più esposta fragilità.
EROICA parla di composizioni floreali che occupano il campo pittorico, prendendosi il primo piano dell’immagine, senza alcuna timidezza, con la centralità delle forme sicure e significative. Quei fiori sembrano ribadire la propria universalità biologica e l’eterno valore poetico, al centro di visioni colte e consapevoli, ricche di sfumature che coinvolgono il titolo di ogni quadro ma anche la tipologia di fiori, gli accostamenti cromatici, le sfumature ultime, il rapporto col fondale monocromo.
Dice l’artista: Nel ciclo della pianta il fiore è il giovane genio che muore precocemente, dopo aver lasciato un segno supremo di invenzione, dopo aver spiazzato il canone, la norma. Non vedrà il compiersi della vittoria, il frutto del suo sforzo, atletico ed etico, è perennemente postumo. Il cosmo stesso sembra superare i propri limiti nel fiore: diviene scultore estroso, che modella forme imprevedibili e pittore sublime che accorda colori non annunciati. Consistenze e superfici aggiungono, nella materia di quest’opera profumata, turgori ed estenuazioni, così come vi si trovano occasioni infinite ai simboli e al racconto dell’esistenza umana. Attraverso i fiori il mondo allestisce la propria danza di corteggiamento alla vita. Non c’era arte prima dei fiori e non ci sarà arte dopo di loro.
Difficile spiegare la differenza tra una natura morta sbagliata e una riuscita. Bisogna far lavorare la vista e il pensiero, diventando fruitori emotivi e al contempo cerebrali, lungo una miscela di istinto e cultura che innalza la pittura al suo rango di merito.
La pittura è il vero eroe della creazione visiva

ROOMBERG PROJECT SPACE di ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA
PRESENTA
FRANCESCO GARBELLI / MARINELLA PAOLINI / LAMBERTO TEOTINO / VIDEO DI LEONARDO GENOVESE
IN PhotoReload IV (Pictures of mind)
a cura di Italo Bergantini e Alessandro Trabucco
INAUGURAZIONE SABATO 21 APRILE 2012 ORE 19-21
ROOMBERG project space / Viale Le Corbusier 39 - Torre Baccari - ground floor / LATINA
Periodo: 21 APRILE / 31 MAGGIO 2012
orario di galleria: lunedì - sabato 16-20 / mattina su appuntamento
info: T. e F. +39 0773 604788 – M. +39 334 7105049
e.mail: [email protected] / sito: www.romberg.it
Sabato 21 aprile nello spazio ROOMBERG, al piano terra del grattacielo Baccari, si inaugura Pictures of mind, quarta tappa della rassegna PhotoReload. La mostra presenta i lavori fotografici di Francesco Garbelli, Marinella Paolini, Lamberto Teotino e un video di Leonardo Genovese.
Nella loro ricerca l’immagine fotografica non è più solo la testimonianza oggettiva di un evento, la dipendenza dalla realtà esterna si dissolve, come se ognuno di essi rivolgesse l’obiettivo anche verso se stesso, dentro di sé, scattando immagini che rispecchiano uno stato mentale, una vibrazione emotiva, una condizione psicologica, una riflessione profonda. In questo modo è possibile creare una realtà parallela ed interiorizzata, invisibile allo sguardo, perché fisicamente inesistente, ma intimamente e fortemente viva. La fotografia può in questo modo creare nuovi mondi, nuove realtà e nuove atmosfere, può concentrarsi sui dettagli e sulle sfumature, rivelare il lato sospeso ed eterno dell’esistenza, vedendo oltre il percepibile, cogliendo l’immateriale.
Francesco Garbelli da anni dedica la propria attenzione alle dinamiche del linguaggio codificato della segnaletica stradale, realizzando installazioni urbane e anche una complessa ed approfondita ricerca fotografica che ha registrato e sviluppato le trasformazioni tecnologiche degli ultimi decenni, passando dalla documentazione dei propri interventi ad elaborazioni digitali di grande raffinatezza; Marinella Paolini fotografa strutture architettoniche, monumenti e grattacieli avveneristici, individuandone i particolari per lei più significativi e manipolandone successivamente, in fase di post produzione, i contrasti e le cromie, ottenendo in questo modo un risultato che avvicina le sue immagini ad una resa quasi astratto/geometrica e ad immagini mentali; Lamberto Teotino è un fotografo digitale puro, perché questa tecnologia è presente nel suo lavoro non solo come esecuzione fisica delle immagini, ma anche come elaborazione cerebrale “a priori”, per ciascuna di esse l’idea nasce e si sviluppa proprio perché pensata in digitale, riuscendo poi a dissimulare tecnicamente l’intervento e a rendere ogni fotografia realisticamente plausibile.
Leonardo Genovese presenta un video girato in pellicola 35 mm, un cortometraggio in analogico che narra di luoghi lontani nel tempo, di gesti e ritualità ancestrali, di luci primigenie. L’opera di Genovese recupera simbologie arcaiche e riflette sulla loro permanenza nell’immaginario collettivo, riproducendo una realtà ormai scomparsa, ricostruita mentalmente e riproposta per mezzo della propria ricerca espressiva.

La rassegna, pensata e costruita per ROOMBERG project space, vuole tracciare un percorso omogeneo di ricerca sull’attuale 'stato dell’arte' della fotografia e della videoarte, incentrato soprattutto sul concetto di 'analisi' e di 'ricarica' (Reload - quindi una sorta di 'presa di coscienza') in relazione ad un pensiero digitale che condiziona sempre di più la vita contemporanea. Obiettivo delle 5 mostre è presentare lavori fotografici e video nei quali la presenza dell’elaborazione digitale risulterà essere a volte determinante, ma mai predominante, a volte soltanto pensata ma non attuata, ciò significa che la tecnica adottata da ciascun artista accoglie le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie senza esserne dominata, ottenendo risultati al confine tra il reale e l’immaginario, sino alla sensazione di non riuscire ad individuare la natura originaria dell’immagine stessa.