Marzia Migliora – Lo spettro di Malthus – Online

Informazioni Evento

Luogo
MAGA - MUSEO D'ARTE DI GALLARATE
Via Egidio De Magri 1, Gallarate, Italia
Date
Dal al
Vernissage
25/04/2020

NO SOLO EVENTO ONLINE

Artisti
Marzia Migliora
Uffici stampa
CLP
Generi
serata - evento
Loading…

I canali social del Museo MA*GA di Gallarate (VA) ospitano, fino al 1 maggio 2020, il digital project di Marzia Migliora, dal titolo Lo spettro di Malthus.

Comunicato stampa

I canali social del Museo MA*GA di Gallarate (VA) ospitano, fino al 1 maggio 2020, il digital project di Marzia Migliora, dal titolo Lo spettro di Malthus.

Per l’occasione Marzia Migliora ha realizzato un progetto digitale, a cura di Matteo Lucchetti, in cui proporre in anteprima alcuni frammenti e dettagli, come fotografie, disegni e appunti, dell'installazione Lo spettro di Malthus, che verrà presentata al MA*GA il prossimo autunno.

Lo spettro di Malthus – afferma Matteo Lucchetti - è un progetto dedicato all’insostenibilità del rapporto tra produzione di cibo, merce e plusvalore del modello capitalista in relazione allo sfruttamento delle risorse umane, animali, e naturali. Le emanazioni del progetto, che vengono presentate in queste settimane di Aprile su sito web e social media del museo, riguardano principalmente tre ambiti produttivi del progetto. La prima è relativa ad una serie di collage che l’artista ha iniziato nel 2017 con il titolo di “Paradossi dell’abbondanza”. Un titolo preso a prestito da un capitolo del libro “Una storia commestibile dell’umanità” del giornalista inglese TomStandage, il quale, nel suo libro, ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell’agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l’introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati, e quanto ha permesso un presunto dominio dell’uomo sui cicli naturali della germinazione. Questa serie di disegni intende esplorare visivamente i paradossi che governano la società dei consumi, tratteggiando i limiti di un modello anacronistico e in antitesi con le emergenze ambientali e sociali del presente. Migliora ha realizzato una serie di ventinove collage, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo, dalla prospettiva dagli agricoltori stessi, che fossero questi gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino vicino all’artista e alla storia della sua famiglia”.

Accompagna l’iniziativa, un ebook, scaricabile dal sito www.museomaga.it, dedicato alle opere di Marzia Migliora che svela e anticipa il percorso di ricerca e produzione a cui l’artista sta lavorando da oltre un anno.

Il progetto è realizzato grazie al sostegno di Italian Council (VI Edizione, 2019) programma di promozione di arte contemporanea nel mondo, della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

Marzia Migliora è un'artista che usa un’ampia gamma di linguaggi, tra cui fotografia, video, suono, performance, installazione e disegno, per creare opere che elevano le più semplici attività umane a momenti in grado di raccontare stralci di storia collettiva. Nella maggior parte dei suoi lavori l’elemento dell’assenza invita lo spettatore a una relazione esclusiva con l’opera e i suoi potenziali significati. Tra le varie istituzioni che hanno esposto il lavoro di Migliora, Museo d’Arte Contemporanea del castello di Rivoli, Rivoli, Torino; Fondazione Prada, Milano; Fondazione Merz, Torino; MART, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto; MA*GA, Museo arte Gallarate, Gallarate; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid; Padiglione Italia, 56. Esposizione Internazionale d’Arte, Venezia; Museo del Novecento, Milano; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, Bologna; FACT, Foundation for Art and Creative Technology, Liverpool ; Ca’ Rezzonico, Venezia.