Martina Antonioni / Paolo Nicolai – Il mistero dei sogni

Informazioni Evento

Luogo
FEDERICO RUI - ARTE CONTEMPORANEA
via Turati 38, Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
17/01/2024

ore 18.30

Artisti
Martina Antonioni, Paolo Nicolai
Generi
arte contemporanea, doppia personale
Loading…

Federico Rui Arte Contemporanea è lieta di presentare la mostra “Il mistero dei sogni”, in cui vengono presentate dodici opere di Martina Antonioni e Paolo Nicolai.

Comunicato stampa

Federico Rui Arte Contemporanea è lieta di presentare la mostra “Il mistero dei sogni”, in cui vengono presentate dodici opere di Martina Antonioni e Paolo Nicolai. La mostra inaugurerà mercoledì 17 gennaio e sarà visitabile fino al 23 febbraio 2024, dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19 (e su appuntamento).

Le opere surrealiste e immaginarie di Martina Antonioni (Milano, 1986) sono poste in dialogo con il classicismo contemporaneo di Paolo Nicolai (Carrara, 1971); due mondi apparentemente lontani l’uno dall’altro ma legati da un filo conduttore: la ricerca di una bellezza ideale o idealizzata. Martina Antonioni investiga le piccole cose e le imperfezioni, che caratterizzano la vita come una caccia al tesoro. Partendo dall'interno dei suoi sogni e dalla sua memoria racconta la sua storia, conducendoci in luoghi lontani che si raggiungono solo grazie agli indizi che che l'osservatore può ricostruire grazie all'immaginazione. Opere che vengono toccate con la delicatezza dalla gestualità dell’artista, che tramite acrilici, smalti e bombolette spray fissa il suo pensiero quasi citandolo e creando forme astratte che suggeriscono l'incipit di un sogno e l’intimità dell’artista.

Una ricerca sull'equilibrio tra forma e sostanza, tra detto e non detto, tra pieni e vuoti. Una figurazione che perde la sua caratteristica descrittiva, dove gli elementi parlano di molteplici possibilità in una sorta di racconto senza uno schema prefissato. Immagini libere che, nel silenzio di un sogno come nel vuoto di un pensiero ineffabile, si traducono in pezzetti di un puzzle da ricostruire. Anche Eleanor Roosevelt ci ricorda che “Il futuro appartiene a chi crede nella bellezza dei propri sogni”. D'altro canto è ravvisabile un richiamo ad alcune teorie di André Breton, che, nel Manifeste du surréalismescrive: “Il surrealismo si fonda sull’idea di un grado di realtà superiore connesso a certe forme di associazione finora trascurate, sull’onnipotenza del sogno, sul gioco disinteressato del pensiero. Tende a liquidare definitivamente tutti gli altri meccanismi psichici e a sostituirsi ad essi nella risoluzione dei principali problemi della vita.” Il surrealismo di Martina Antonioni rimane però astratto e non figurativo, il sogno non viene riproposto in maniera verista, ma sempre accennato, quasi fumoso, stimolando la sensazione di poterlo immaginare, di poterlo toccare ma non di poterlo vedere. L’artista vuole infatti che sia il visitatore a ritrovare la storia che lei suggerisce senza svelarla mai. L'artista stessa, citando Adrienne Rich, è “uno strumento a forma di donna che cerca di tradurre pulsazioni in immagini per il sollievo del corpo e la ricostruzione della mente.

Le opere di Paolo Nicolai (Carrara, 1971) riprendono alcune tematiche della scultura greca e in generale di quella antica, che oggi appaiono archetipi di tutta la statuaria. Questa illusoria perfezione - che interpretiamo come tale perché ne conosciamo la figura - viene realizzata con materiali che sembrano sporcare la superficie, consumandola e imbrattandola fino a corromperne la forma stessa. Ma l'apparenza, esteticamente perfetta, nasconde una ricerca che vuole materializzare un'astrazione. La forma diventa dunque funzionale al messaggio, e la verità in essa contenuta deve essere riconoscibile da tutti.
L'utilizzo di forme classiche lo aiuta a raggiungere le masse, a non distrarle con l'apparente ricerca di novità inutili. Sono forme eterne, capaci di sopravvivere ai gusti e alle mode. Le sue opere si confrontano e denunciano il tema ambientale e della sostenibilità, attraverso l’utilizzo di materiali di recupero, come gli scarti industriali di marmo, la plastica riciclata, le terre e le sabbie che donano vita nuova a un materiale morto e inquinante. Supera in questo senso il concetto duchampiano di ready-made: non solo propone un nuovo significato alle cose esistenti, ma abbina tutte le abilità manuali ed esecutive di un artista. Non si tratta di proporre un oggetto al di fuori del suo contesto di uso, ma di trasformare una materia giunta a conclusione del suo processo vitale in un manufatto artistico.
Tramite l'utilizzo di un materiale contemporaneo congeniale, Paolo Nicolai realizza frammenti archeologici del futuro, non opere che tornano dall'antichità, ma opere nuove destinate a rimanere.

 

--- Martina Antonioni ---

Nata a Milano nel 1986, si laurea in Arti Visive e Studi Curatoriali presso la NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano nel 2012. Partecipa a diversi workshop con Tim Rollins, con Gruppo Etcétera, con Jens Hoffmann, Nomedas e Gediminas Urbonas. Tra le mostre recenti mostre “Il resto è dentro la mia testa” (Bar Jamaica, Milano, 2020), “E non so a chi dirlo” (Casa sull'Albero, Malgrate, 2019), “State of Mind”,, Palazzo Valmarana Braga, Vicenza, 2019, a cura di Petra Cason), “Dialoghi” (Federico Rui arte Contemporanea, Milano, 2018), Michelangelo Reload (Centro Arti Visive, Pietrasanta, 2018, a cura di Alessandro Romanini), “Dans un Art Méditerranée” (Art HouseArles, 2017), “Dormo Poco sogno tanto” ( Federico Rui arte Contemporanea, Milano, 2016).

--- Paolo Nicolai ---

Nato a Carrara nel 1971, si laurea in Architettura all'Università di Firenze e esercita la professione di architetto per oltre vent'anni. Dal 2020 si dedica completamente alla scultura, spostando dunque l'attenzione dal contenitore al contenuto e dando nuova vita alle materie plastiche dismesse e ad altri tipi di inquinanti presenti nell’ambiente, giunti a fine del loro ciclo vita o derivanti dagli scarti di diverse produzioni/lavorazioni. Sue installazioni permanenti si trovano alla Fondazione Univerde di Roma, all'Istituto di Cultura Italiana di Abu Dhabi (Emirati Arabi), all'Ambasciata Italiana di Doha (Qatar), al Consolato Italiano Detroit (Michigan, USA), al Museo Statale Tattile di Ancona e all'Ambasciata Italiana di Berna (Svizzera). Tra le mostre recenti si ricordano “Classicismo di plastica” (Anfiteatro Romano di Luni, 2023, in collaborazione con Federico Rui), “RO Plastic Prize 2023” (Palazzo Bandello, Milano), “Nella mente dell’artista” (Villa Bertelli, Forte dei Marmi, 2022)