Mario Giacomelli – Il Canto dei Nuovi Emigranti

Informazioni Evento

Luogo
CARTACEA GALLERIA
Via San Tomaso 25 24121, Bergamo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Giovedì, Venerdì e Sabato,

dalle 15.00 alle 19.00

Vernissage
27/09/2025

ore 17

Artisti
Mario Giacomelli
Generi
fotografia, personale

Cartacea Galleria rende omaggio al centenario della nascita di Mario Giacomelli con la mostra “Il canto dei nuovi emigranti”.

Comunicato stampa

Cartacea Galleria è lieta di annunciare la mostra Il canto dei nuovi emigranti, un tributo a Mario Giacomelli in occasione del centenario della sua nascita.

L’esposizione presenta 30 stampe vintage realizzate tra il 1984 e il 1985 in Calabria, e rappresenta un'opportunita' imperdibile per entrare nell’anima di una terra attraverso lo sguardo sensibile e inconfondibile dell'autore marchigiano.

Il titolo della mostra, Il canto dei nuovi emigranti, si ispira all’omonimo poema del 1964 di Franco Costabile, poeta calabrese che, con la sua tragica scomparsa a soli 31 anni, ha lasciato una profonda impronta nella cultura della sua regione. Nel 1984 Giacomelli fu invitato a visitare la Calabria più isolata e remota, dove il paesaggio era segnato dallo spopolamento esplorando luoghi come Tiriolo, San Giovanni in Fiore, Cutro e Pentedattilo. Nel 1985 ripeté il viaggio toccando altre località come Cropani, Zagarise e Cavallerizzo di Cerzeto.

Inizialmente Giacomelli stenta a decifrare ciò che si presenta ai suoi occhi: non è il sud vibrante di vita e di bambini che aveva incontrato nel Gargano nel 1958, né il sud incantato di Scanno che aveva catturato nel suo celebre viaggio del 1957. Il fotografo marchigiano è sempre stato affascinato dalle storie modeste, radicate nella terra, non tanto per un'affinità con il movimento neorealista che cui si era confrontato negli anni '50, ma per il suo intimo mito della povertà, vista come una condizione di purezza e come il legame più diretto con una vita genuina e autentica. Gradualmente, Giacomelli si perde nell'enigma di una regione segnata da forti contrasti, dove la memoria di un passato di duro sfruttamento e abbandono è ancora viva, e viene, poco a poco, profondamente toccato dalla straordinaria generosità della sua gente.

Il risultato e' un intreccio di parola e immagine che dà vita a un racconto potente, dove la fotografia si fa veicolo di emozioni e riflessioni, senza retorica né concessioni alla nostalgia. È un canto sincero e diretto di dolore e di bellezza, di partenza e di radici. Giacomelli, artista tra i piu' sensibili alla poesia, maestro del bianco e nero materico e visionario, traduce in immagini quindi quello che il poeta calabrese aveva espresso con la parola in poesie amare, come in un contrappunto ideale. Entrambi raccontano un Sud dimenticato, colto non nella nostalgia ma nella sua lacerazione profonda. Il risultato è un’opera di rara potenza narrativa, dove fotografia e poesia si fondono in una meditazione sul tempo, la perdita, l’appartenenza. l'orgoglio ma anche il dolore di chi ha dovuto lasciare la propria terra. Le immagini mostrano piccoli frammenti di quotidianita', figure sospese, paesaggi dove il bianco e il nero fortemente contrastato tipico di Giacomelli diventa davvero metaforico: segno della memoria, della perdita e della dignita' resistente.

Il lavoro di Giacomelli non è solo un documento storico, ma una riflessione profonda sulla condizione umana. L'assenza, la solitudine, la lotta contro l’oblio, l’impossibilità di trattenere il passato: tutti questi temi emergono in modo struggente nelle sue fotografie, che raccontano un Sud d’Italia mai veramente conosciuto, lontano dalle rappresentazioni turistiche e stereotipate.

In un contesto di continua mobilità e di nuove forme di emigrazione, possiamo dire che il progetto offre una chiave di lettura per le giovani generazioni, sensibilizzandole sul significato della migrazione, le sue radici storiche e le sue sfide contemporanee.