Maria Antonietta e Paolina
Un convegno dedicato alla moda a cavallo della Rivoluzione Francese, con la presenza di figuranti in abito d’epoca.
Comunicato stampa
La Rivoluzione Francese fu un periodo di radicale sconvolgimento sociale, culturale e politico che segna la fine dell’epoca moderna e l’introduzione all’epoca contemporanea. Per questo periodo così controverso e particolare, turbinio di idee, movimenti, di cadute e di ascese di personaggi e di ascese e cadute di altri, in occasione di questa breve conferenza, si è scelto di porre l’attenzione su un aspetto più frivolo ma non per questo meno importante per la vita quotidiana: la moda. La ghigliottina, strumento “democratico” che rendeva gli uomini tutti uguali almeno di fronte alla morte, ha definitivamente modificato la moda tra il prima e il dopo? Vediamo allora la moda attraverso due figure rappresentative di prima e dopo Rivoluzione Francese: Maria Antonietta e Paolina Bonaparte, mai due donne, a distanza di pochi decenni, hanno rappresentato mode e stili così diversi. Sovrana incontrastata dell’opulenza e dell’esagerazione dell’Ancien Régime la prima, impeccabile signora della rivoluzionaria leggerezza impero la seconda. Questo incontro è dedicato proprio a questa diversità, un viaggio ideale che ripercorre i cinquant’anni che sconvolsero la moda europea a cavallo della Rivoluzione francese.
Rossana Belotti, imprenditrice e appassionata del periodo napoleonico, ritrarrà la nascita della moda sul finire del ‘700 e l’evoluzione che ne seguì, fino agli usi e costumi del periodo napoleonico, con lo stile altamente femminile rappresentato da Paolina.
Enrico Ercole, giornalista ed esperto di storia del costume, curatore di molti eventi dedicati ai sovrani francesi e austriaci, ci introduce ai fasti della moda ai tempi di Maria Antonietta.
Moda
Maria Antonietta, la sovrana francese destinata a salire i gradini della ghigliottina suggellando col proprio sangue il trionfo della Rivoluzione Francese, salì al trono a fianco del marito, il mite Luigi XVI, nel 1774. Dopo il lungo periodo in cui la moda e lo stile del regno più “stiloso” d’Europa erano stati dettati esclusivamente dai sovrani (Luigi XIV e Luigi XV), finalmente la Francia tornava ad avere una regina giovane e affascinante, assai propensa a cedere alle lusinghe e ai lazzi della moda. Al contrario del consorte, uomo sciatto e poco curato nel vestire, Maria Antonietta seppe imporre da subito il proprio stile: dapprima opulento oltre ogni misura, con altissime pettinature incrostate di gioielli e piume e fastosi abiti con paniers ampissimi, per poi farsi quasi agreste, con le scandalose chemise di mussola e più comodi abiti all’inglese privi di gabbie e busti steccati. Fu la sovrana dell’eccesso, la dama che non esitò a presentarsi con una nave da guerra fluttuante tra i riccioli di un’acconciatura alta quasi mezzo metro e con abiti talmente incrostati di pietre preziose da rendere impossibile qualsivoglia movimento, ma anche la dama soave che scandalizzò la Francia per essersi fatta ritrarre in abiti talmente semplici e leggeri da farla sembrare quasi nuda. Insomma, fu la regina dell’eccesso, in un senso e nell’altro, colei che dando via libera al costosissimo estro del suo coiffeur, Leonard, e della sua modista, Rose Bertin, inventò le figure professionali dei moderni parrucchieri e stilisti, colei che trasformò la moda francese in un vero e proprio modello di vita e ostentazione monarchica.
Paolina Bonaparte, nasce nobile ma assai povera, ma arriva, grazie al più celebre fratello Napoleone I, ai fasti inimmaginabili della corte imperiale. Si dice che vinse tante battaglie a letto più di quante ne vinse il glorioso fratello in guerra e in politica. Maria Paola Bonaparte, la più amata tra le sorelle di Napoleone, va in sposa a 17 anni al generale Victor Emmanuel Le Clerc e ne segue la carriera fino a Santo Domingo, da cui torna vedova in Italia nel 1802. Sposa in seconde nozze per “convenienza diplomatica” il principe Camillo Borghese nel 1803, vantando così anche il titolo nobiliare di Principessa Borghese, e diventando uno dei personaggi più popolari e mondani del tempo. Non ebbe un gran ruolo nella storia, ma Paolina gode di una fama inarrivabile per la sua leggendaria bellezza, la sua irrequietezza, i numerosi amanti che cambiava a seconda dell’umore, e per il suo comportamento anticonformista, che le ha dato la palma di prima vera femminista dell’epoca. La sua vita era piena di capricci ma fu la musa ispiratrice delle numerose opere di Antonio Canova (Venere Vincitrice) e di moltissimi altri artisti.
Come modello e simbolo dell’epoca napoleonica, influenzava Parigi e Roma, liberando la moda, dopo ben due secoli, dalla servitù di sottogonne ampie e strutturate, di busti opprimenti e dal fastidio di parrucche e trucchi pesanti. Paolina e le sue toilette e gli splendidi accessori, i suoi abiti trasparenti di mussola, e la fascinosa capacità di vivere circondata dalla bellezza: la sua casa a Roma (Villa Paolina Bonaparte Borghese già residenza del Cardinale Silvio Valenti Gonzaga, vicino a Porta Pia) fu descritta come la sola che offrisse la proprietà inglese, l'eleganza francese e il gusto italiano contemporaneamente. Non a caso è stata eletta quest’anno la donna più bella nell’arte italiana.