Marco Maria Zanin – Abitare l’anima
Dalla nebbia della campagna padovana ai grattacieli di San Paolo del Brasile: un viaggio nello spazio e nell’anima attraverso dodici immagini realizzate da Marco Maria Zanin, giovane fotografo padovano, raccolte in Abitare l’anima.
Comunicato stampa
Dalla nebbia della campagna padovana ai grattacieli di San Paolo del Brasile: un viaggio nello spazio e nell'anima attraverso dodici immagini realizzate da Marco Maria Zanin, giovane fotografo padovano, raccolte in Abitare l'anima, mostra che inaugura sabato 1 febbraio alle 18 agli Spazi Bomben di via Cornarotta a Treviso, e che sarà aperta fino al 22 febbraio. Dopo Milano, in via di conclusione, Abitare l'anima è l'unico appuntamento in Veneto, terra d'origine di Zanin, di una trilogia di mostre che fino a primavera vedrà il lavoro del fotografo in esposizione anche a Roma. E non è un caso che la mostra abbia il patrocinio di Ala-Assoarchitetti di Treviso, organizzatrice del premio internazionale Dedalo Minosse, e che sia ospitata negli Spazi Bomben della Fondazione Benetton Studi e Ricerche, istituzione impegnata nella salvaguardia e nella promozione della cultura del paesaggio. All'inaugurazione parteciperanno il fotografo Marco Maria Zanin, il curatore Fortunato D'Amico e Marcella Gabbiani, responsabile del premio Dedalo Minosse: l'evento sarà anche l'occasione di presentare in anteprima il libro fotografico di Zanin, che porta il medesimo titolo Abitare l'anima.
Zanin con le sue opere porta il visitatore ad accompagnarlo come viaggiatore in due luoghi apparentemente agli antipodi: da un lato la quiete della campagna veneta e dei suoi rustici decadenti, colta volutamente in giorni di nebbia, dall'altro la forza della metropoli brasiliana catturata dall'alto dei suoi grattacieli. Con uno sguardo, afferma il curatore D'Amico, che «osserva aperture inaspettate di paesaggi urbani e rurali, svelando dietro le immagini delle architetture, o dei ruderi, altri universi sensibili inclini a raccontare le storie degli uomini». Ma anche le storie dei territori raffigurati, ai quali con la propria arte Zanin vuole restituire valore. La mostra si compone quindi di dodici fotografie dove la forza risiede non solo nell’immagine, ma anche nella realizzazione materiale dell’opera stessa: dallo scatto con il banco ottico su una pellicola 10x12 centimetri fino alle grandi stampe d’arte di 150x180 centimetri realizzate su carta di cotone.