Marcello Maloberti – La Conversione di San Paolo

Nel trentesimo anno dalla fondazione della galleria, e dopo 28 anni di collaborazione, Raffaella Cortese presenta un nuova personale di Marcello Maloberti.
Comunicato stampa
Marcello Maloberti
La conversione di San Paolo
Albisola Superiore
opening sabato 20 Settembre 2025
20 Settembre – 23 Dicembre 2025
Marcello Maloberti
INCIPIT
Via Stradella 7–1–4
opening giovedì̀ 25 Settembre 2025, ore 18-20
25 Settembre – 23 Dicembre 2025
A cura di Giulio Dalvit
In occasione del trentesimo anniversario della galleria, e dopo 28 anni di collaborazione con l’artista, Raffaella Cortese presenta un nuova personale di Marcello Maloberti. Concepita per i tre spazi espositivi di Milano e per quello di Albisola, la mostra si apre come soglia di una nuova fase nella ricerca di Maloberti: un momento di spoliazione e ritorno all’essenziale, che segue la sua più completa retrospettiva al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano del 2024.
INCIPIT, in via Stradella, invita a confrontarsi con un’esperienza di vuoto. Rifiuta una narrazione lineare, prediligendo una logica di dispersione ed eliminazione. Di fronte all’imperversare dell’arte che tende a veicolare messaggi diretti, Maloberti compie un gesto opposto: introduce un silenzio che si fa spazio d’ascolto, eco e risonanza.
Come ad Albisola con La conversione di San Paolo, anche qui il lavoro ruota attorno
ai concetti di caduta e inizio, alla luce divina come trauma e rivelazione. Il riferimento a Caravaggio non si traduce in una citazione iconografica, ma agisce a livello strutturale: la scena si svuota, lasciando che il sacro emerga come tensione operativa.
A Milano, in ciascuno dei tre ambienti, una sola targa in ottone che riprende le forme barocche delle stazioni della Via Crucis è incisa con una frase inedita della serie Martellate. La frase, identica in ogni sede, non si moltiplica: insiste. L’opera resta la stessa, a mutare è lo sguardo, a traghettare il visitatore-perfomer lungo le stazioni di una Via Crucis non progressiva, e senza approdo.
INCIPIT offre una condizione da abitare: il vuoto come posizione critica, la ripetizione come forma di resistenza, la rarefazione come intensificazione dell’esperienza. Maloberti non propone immagini da interpretare né messaggi da assimilare, ma accende le luci sulla mancanza e sul vuoto con un lavoro che si colloca tra il peso delle cose e la possibilità della loro sparizione.
In questo senso, INCIPIT non si lascia semplicemente comprendere, ma si deve attraversare — come un strada o un carruggio ligure. È una dichiarazione poetica che si fa anche urgenza: oggi più che mai, esporre significa aprire, non spiegare. Non è, questa, una mostra che insegna, ma che interroga — come un oracolo esausto, o un mantra che vuole incidere la superficie stessa della città attraverso il suo pubblico, che ne diventa conduttore.
BIOGRAFIA
Marcello Maloberti (Codogno, 1966) vive e lavora a Milano. La sua ricerca si sviluppa attraverso performance, installazioni, fotografie e disegni, in un linguaggio che coniuga quotidiano e rituale, fragilità e teatralità. Ha esposto in numerose istituzioni internazionali tra cui PAC, Padiglione d’arte Contemporanea (Milano), MAXXI (Roma), MACRO (Roma), MADRE (Napoli), Castello di Rivoli (Torino), Palazzo Reale (Milano), Manifesta (Palermo), Performa Biennial (New York), la Biennale di Venezia, la Biennale di Bangkok e la Biennale di Thessaloniki.
Giulio Dalvit (Milano, 1991) è Associate Curator presso la Frick Collection di New York. Storico dell’arte, si occupa di pittura e scultura antica, con varie incursioni nella curatela d’arte contemporanea. Ha insegnato presso il Courtauld Institute of Art, UCL, l’Institute of Fine Arts e la Columbia University di New York, continuando a sviluppare progetti di ricerca che intrecciano linguaggi storici e visioni attuali dell’opera d’arte.