Manfred Zylla – 120 Days of Sodom
La serie di lavori di Manfred Zylla dal titolo “120 Days of Sodom” nasce come un gruppo di gouaches, pitture su carta, tutte delle stessa misura 15X21cm nel 2012. Un anno più tardi, il corpo completo delle 120 pitture è stato acquistato da un collezionista ancora inedito. La Erdmann Contemporary di Cape Town, che rappresenta sul mercato internazionale Zylla, ha ottenuto l’autorizzazione a pubblicare un libro d’arte con lo stesso titolo.
Comunicato stampa
120 Days of Sodom : the book Manfred Zylla
PRESENTAZIONE LIBRO D'ARTE
16 GIUGNO 2015 ore 18
ne discutono:
ROBERTO GRAMICCIA
MICHELE GULINUCCI
CARLOTTA SYLOS CALO'
La serie di lavori di Manfred Zylla dal titolo "120 Days of Sodom" nasce come un gruppo di gouaches, pitture su carta, tutte delle stessa misura 15X21cm nel 2012. Un anno più tardi, il corpo completo delle 120 pitture è stato acquistato da un collezionista ancora inedito. La Erdmann Contemporary di Cape Town, che rappresenta sul mercato internazionale Zylla, ha ottenuto l'autorizzazione a pubblicare un libro d'arte con lo stesso titolo. Unica possibilità dunque di ammirare questo particolarissimo lavoro è il volume che offre un'accurata riproduzione della serie di pitture ed è corredato da un'ampia appendice di testi raccolti fra le frequentazioni dell'artista in diverse parti del mondo e inseriti in lingua originale. Il volume è stampato in tiratura limitata di copie numerate e firmate.
L'idea della produzione in serie di opere, la cui stessa misura simula i fotogrammi di una pellicola rendendo del tutto esplicito l'omaggio all'ultimo film di PPP "Salò", è parte di un lungo studio che Zylla porta avanti sul lavoro di Pasolini, che viene rivisitato e riproposto con un attento occhio all'attualità. Ogni pittura infatti è inquadrata da una linea che riproduce il senso di uno schermo televisivo. L'originale corpo di opere non era stato concepito come una serie in sequenza, e la pubblicazione a posteriori del libro ha quindi necessariamente dovuto dare un ordine cercando però di imporre solamente una immagine di apertura ed una di chiusura.
Con questo lavoro Zylla ha anche riconosciuto l'influenza che ha avuto Dante, e in misura minore il Marchese De Sade sulla sua formazione culturale e sulla sua carriera di artista. Nella misura in cui il film “le 120 giornate di Sodoma” può essere visto come una risposta di Pasolini al Marchese De Sade, così questa serie di lavori si propone di rispondere contemporaneamente sia a Pasolini che a De Sade. Un omaggio che tiene conto della forza del messaggio critico e riattualizza la denuncia che è stata uno dei punti chiave dell'azione del poeta e regista di Casarsa, mostrando come le periferie del mondo e dell'animo si assomiglino squallidamente tutte.
Fra i temi largamente affrontati da Zylla ci sono la violenza sessuale, il potere, il capitalismo, la censura e la detenzione; temi sempre associati al suo lavoro d'artista dichiaratamente politico.
Il libro verrà presentato per la prima volta in Sudafrica al National Art Festival di Grahamstown il 3 giugno 2015 alla presenza dell'artista. Poi il 6 giugno sarà presentato a Monaco, in Germania e il 16 giugno a Roma, in Italia. A seguire è previsto il lancio anche a Londra ed Hong Kong, in date ancora da stabilire.
Manfred Zylla: cenni biografici
Tedesco di nascita, il sudafricano Manfred Zylla si è imposto all'attenzione negli anni 80 durante l'Apartheid come uno degli artisti più fortemente critici del regime. Attivo nell'area di Cape Town ha collaborato con Peter Clarke e tutta la generazione di artisti che hanno contestato duramente le leggi razziali e la discriminazione violenta dei non-bianchi. Con incisività i suoi disegni, le stampe e le pitture hanno enfatizzato le brutalità della dittatura. Il suo lavoro è stato largamente riconosciuto dalla critica come appartenente alla cosiddetta 'Arte della Resistenza', un capitolo importante nella storia della cultura del Sudafrica. Zylla ha esposto innumerevoli volte in Sudafrica, in Europa e in Sud America, dove tra l'altro è stato artista ospite alla Biennale dell'Avana a Cuba. Nel 2010, l'anno della World Cup di calcio nel paese di Mandela, ha esposto a Roma al Centro Di Sarro con "Future Memories", nell'ambito del progetto di scambio fra Italia e Sudafrica che il Centro porta avanti da oltre 5 anni e che vede il patrocinio dell'Ambasciata Sudafricana a Roma e del Consolato italiano a Cape Town. Nel 2012 la mostra "In Retrospective" ha fatto tappa nei principali musei del Sudafrica e il libro "Manfred Zylla: Art & Resistence", biografia curata da Heidi Erdmann, pubblicato lo stesso anno, ha dato sistemazione storica alla lunga e dinamica carriera dell'artista. Zylla è anche fondatore, insieme ad altri due artisti, Niklas Zimmer e Garth Erasmus, del gruppo di musica sperimentale AS IS, che si esibisce regolarmente a Cape Town, dove Zylla vive e lavora.
Le sue opere sono presenti in collezioni museali in Sudafrica e in Europa, ma anche in collezioni private negli Stati Uniti, Canada, Sud America, Europa e Asia.